La "Carta della Scuola"

La "Carta della Scuola" La "Carta della Scuola" 11 pensiero di Belluzzo Balbino Giuliano ed Ercole sulla riforma er la so Roma, 17 febbraio. Sull'importanza della promuljgazione della «Carta della Scuoar- ; Fa » — che tanta risonanza ha n- avuto in Italia e all'estero — il Giornale d'Italia ha voluto conosi- 5c?-,r?,il pensiero di tre ex ministri tri'^11 Educazione nazionale: Belluz,;zo, Balbino Giuliano e Ercole, al \ La Carta della scuola — ha eletto S. E. Belluzzo — nelle sue gi 129 Dichiarazioni, sintetizza magile' stralmente le finalità e l'ordinadi- i mento della scuola fascista per il ai P^shno domani: Un chiarissimo „ 1 adattamento della scuola nelle sue n-!varie e logiche branche, al clima, ni!alle necessità, alle speranze della 36 nuova Italia. Pratica l'idea della o- scuola biennale del lavoro nell'oro- dine elementare, affinchè i giovani U.j amino ftimino f. apprezzino il la O!voro manuale che deve essere n e spettat0 e degnamente riconosciure.t0 da tutti; fa scuo|a biennale è t- ' utile per conoscere e correggere e- le attitudini dei giovani, che deo- vono diventare cittadini attivi, ri- - flessivi, volitivi. ù i- La scuola media hej Ottima l'idea della scuola m ve dia triennale, alla base umanistidi.fa. di tutte le carriere intellettuan-ì u- 11 nuovo ordinamento scolasti «te donale. Sono certo che i program | mi particolari delle diverse scuo- a;le rispecchieranno le nuove tena-idenze, e quanto stabilisce la veno, tiquattresima Dichiarazione in me- 4 rito agli esami svolti con nuovi, » più razionali e pratici criteri, è già a-;una promeSsa. Al valoroso Minia- st.ro mi permetto di raccomandare a- in modo speciale l'ordine e la disciplina negli insegnamenti e neigli esami universitari: in questo settore la riforma della riforma ie aboun faulime ato ed n ipuò dare risultati veramente de- ^L^fB^bm^^Uanb, asualvolta, ritiene che « uno dei meriti maggiori della Carta della scuola, è quello di aver fissato alcuni concetti scolastici del pensiero fascista in una enunciazione di verità, che sa di definitivo, ponendo cosi la esigenza di affrontare nella pratica il problema della loro piena realizzazione. La moderna scuola italiana non può avere solo il compito di versare nella mente degli alunni una massa più o meno grande di nozioni, ma deve essere essenzialmsnte formativa, deve proporsi cioè di suscitare negli alunni quella intelligenza che attività creante e organizzatri- tti ice- Ma la scuola non può essere po- -veramente formativa restando nel cu 'camP° teoretico, se non unisce alflpi l'esercizio delle facoltà mentali, del . . „ tweoltk fisiche, sé no è h , d, lavoro e di ze- batt]ia ge nQn ha c-oè davanU 1 sè fideale dell'uomo da formare ere ! ne„a unita integrale della aua per. oni sona umana. j£ per ciò un gran aio j nene che sia sta£a posta la esi. . genza di un preciso, razionale co- io, | ordinamento della scuola, anzitutda; t0 con ngtjtuto saldo della famili- „iia e poi con quelle due geniali re la el- ci a glia e poi con quelle due genial istituzioni fasciste, che sono la G.I.L. e il GUF ». Infine l'on. Francesco Ercole, e dopo aver riievato che la scuola faec-1scista deve ^ fini de! Fascismo, to-. bucare an0 Stato uomini colti in di-:tutto jj senso umanistico e spiri | tuale della cultura, scrive: « Il problema trova oggi la sua soluzione integralmente unitaria nelle dichiarazioni della « Carta della scuola », della quale non gioverebbe ora, nella fretta del teni,po, fermarsi ad illustrare gii eie !menti o le parli. Ma basta anche vi- una rapida scorsa per coglierne lo eri spirito. Come fu detto, non si tiates- ta nè di riforma nè di controrirti forma. E' tutto un sistema che, ata i traverso la ininterrotta intimità idei contatti con l'istituto ìami'.ia- ale ' re, la essenziale solidarietà di me la todi e di scopi con le organizzaoni1 Zj0ni della G.I.L. e del G.U.F., la isi geniale rivalutazione didattica de! a-. lavoro manuale accanto al lavoro ra intellettuale, e la collettività dei ni, rapporti col mondo del lavoro, la re- ' garantita possibilità dell'accesso a na ; ciascuno dei suoi gradi ai giovani in- comunque disposti a percorrerli no- ; con realtà di successo, l'attività diat- retta all'educazione della donna oni;alla propria missione sociale, fa, tà di tutta la scuola italiana, dalla 37 scuola materna all'università, un oni organismo vivente al sei-vizio del popolo e, perciò, dello Stato ». lla Icsonizinni olla Par>nlt9 ti- iscrizioni alle l-acolta a- ' In occasione della emanazione iù della «Carta della Scuola» da e parte del Gran Consiglio del Fao- : seismo, è interessante conoscere n- come, nell'anno accademico '37-38, 38 risultarono iscritti nei 35 nostri ni' Atenei 14.909 studenti di cui he 13.363 femmine e 2.547 stranieri. niI totale che, con un certo aumento — percentuale, corrisponde approssimativamente a quello avutosi 00 e), 5,7 limi- nel corrente anno scolastico. Le iscrizioni per le varie facoltà sono risultate nel '37-38 le se 16 S^ntU giurisprudenza 14.052 di el-1 «J* 396 femmine; scienze politi- !che 1413- di cul femmine 95; eco nQmia g commercio 13.222, di cui -'femmine 846; scienze statistiche, Ori demografiche ed attuariali 120. ldl cui femmine 3; lettere e filoso- «a 8.871, di cui femmine 4.474; magistero 7.803, di cui femmine to ! 4.236; medicina e chirurgia 12.492, a-!di cui femmine 533; scienze matedi-imatiche, fisiche, naturali 6.023, di mi cui femmine 1.245; chimica induha;striale 151, di cui femmine 2; farci- ; macia 2.180, di cui femmine 799; ' ingegneria 3.252, di cui femmine 21; ingegneria aeronautica 36; ingegneria minerale 70; architettura 870, di cui femmine 42; agraria 1.305, di cui femmine 26; medicina veterinaria 858, di cui femmine 3: in altri istituti superiori 2.182. di cui femmine 642. Da queste cifre appare eviden- era nte iz il del ga te la sperequazione esistente tra le varie branche di studiosi, con entità fortissime in alcune facoltà, come quelle di giurisprudenza, economia e commercio, e medicina e chirurgia, in contrapposto ad altre che hanno un numero di iscritti assai basso, pur rappresentando studi che sì riferiscono ad attività di primaria importanza nello sviluppo corporativo e nella attrezzatura autarchica della Nazione, come ad esempio l'agraria, l'ingegneria aeronautica, le scienze statistiche, demografiche ed attuariali e l'ingegneria mineraria. La riforma della scuola potrà raggiungere, poi. anche il risultato di sfollare alcune facoltà, come quelle di legge, medicina, economia, che sboccano in categorie professionali oggi pletoriche, a vantaggio di altre facoltà, destinate a fornire laureati ad attività che si presentano di ampio respiro e di sicuro avvenire, in conseguenza della politica del Regime per 10 sviluppo dei valori economici del Paese e per il potenziamento dell'Impero. Una circolare Il Ministro della Educazione nazionale ha inviato ai Provveditori agli studi, sulla « Carta della scuola », una circolare ove, fra l'altro, 11 Ministro dice: « L'attuazione dei principi! enunciati nella « Caria della Scuola », condurrà ad un radicale rinnovamento della scuola stessa: fascista nei suoi sistemi didattici, nei suoi metodi, nella sua struttura, nel suo stile. Il lavoro di apprestamento celle nuove leggi che tradurranno in pratica le dichiarazioni della « Carta », savà necessariamente graduale, ma comincierà subito e, d'ora innanzi, le dichiarazioni stesse costituiranno 'a base, il punto di l^^l»* . e e - l , é i U e . n . - i a , futuri rapporti di provveditori, di rigentl e do?cnti; ognuna di esse sarà analizzata e approfondita, 1 principi! in esse contenuti saranno esaminati e discussi in relazione ai loro sviluppi nell'Interesse della scuola. Mentre, a mano a mano, verranno predisposti i nuovi provvedimenti legislativi, provveditori, dirigenti e docenti, in attesa di applicarli con quella comprensione e con quella fede senza le quali ogni riforma si appalesa inutile e vana, dovranno farsi una mentalità aderente ai nuovi principil, sentirli in una parola, in sè viventi ed operanti. Ciò essi faranno, ne ho fermissima fiducia, con entusiasmo appassionato. La missione da loro scelta è un apostolato che importa la dedizione più piena ed assoluta, il più elevato spirito di sacrificio. Essi mi daranno la loro preziosa collaborazione, pel raggiungimento dell'altissimo scopo che ;1 Regime si è prefisso e che è rassunto nella prima Dichiarazione della « Carta»: la formazione, attraverso la scuola fascista, della coscienza umana e politica delle nuove generazioni. Agli educatori tutti, al quali la riforma si affida, il mìo cameratesco saluto nel giorno nel quale ha Inizio la comune fatica ».

Persone citate: Balbino Giuliano, Belluz, Belluzzo, Francesco Ercole

Luoghi citati: Italia, Roma