NETTA VITTORIA TEDESCA

NETTA VITTORIA TEDESCA NETTA VITTORIA TEDESCA nell'incontro mastico di Milano: 12-3 (9-0) Milano, 11 febbraio, .aL'incontro di rugby Italia-Ger- fomania si è concluso con una vit- toria dei tedeschi, con un punteg- i cigio netto più di quanto potevasi jGprevedere. Gli «azzurri» si sono>Sìmpegnati con volontà e coraggio; tohanno contrastato gli avversari! con tutto il loro slancio, ma non iZhanno potuto colmare il divario di ! Ltecnica, tattica e velocità, nonché ; Gdi coesione, esistente fra le due compagini. Il miglior gioco del « quindici > germanico si è rivelato subito. Gli ospiti si stendevano nelle loro azioni con maggior rapidità, frutto di intuito e di intesa perfetta, con sincronismo, con spirito pratico, sorprendendo spesso i nostri atleti, impreparati a fronteggiare situazioni pericolose e costretti perciò a ricorrere alle loro più estreme risorse per bloccare gli avversari. La squadra tedesca andava in vantaggio con una mèta realizzata, al 9', da Duenhaupt e trasformata da Isenberg. Gli ospiti consolidavano il vantaggio, al 23', con un calcio al rimbalzo, di Loss. A questo punto gli « azzurri » sembravano disorientati dalla superiorità avversaria ed apparivano impressionati per il punteggio alquanto gravoso. Il risultato del primo tempo era 9 a 0 a favore degli ospiti. Ma qualche ammirato tentativo di riscossa, sia fiure in azioni sporadiche, era stao iniziato dagli azzurri e Bottonelli, al 20', in un tiro di punizione aveva sfiorato la segnatura. Nella ripresa gli c azzurri > cominciavano il gioco animosamente. Una mèta di Hubsch (12-0), al 4', non valeva a farli desistere dai loro propositi di riscossa. I nostri atleti davano luogo, infatti, ad una serie di offensive, che soltanto per qualche ingenuità di tattica e per l'insufficiente precisione nei passaggi non raggiungevano l'obbiettivo. Ma al 40 , poco prima che l'arbitro fischiasse la fine, 'Bottonelli riusciva a realizzare un calcio piazzato, mentre al 20' una mèta di Bevilacqua era stata annullata. Il gioco ed il rendimento della squadra italiana sono stati, nel complesso, inferiori alle normali ScacrddcrahrizRlcTcppdmnrcomplesso, interiori aiie normai |mpossibilità. Essa ha risentito del mediocre comportamento Api trel' quarti, e specif b«mdrscaloncnsmediocre comrortoiMnto dei tre, fi miSfrS il dLYr?; aci III e di Vinci IV. La nostra _mischia si è rivelata inferiore; in decisa nelle situazioni di difesa e nei contrattacchi. La formazione germanica — che differiva soltanto in due giocatori da quella che ha battuto la Francia — è risul¬ zreenctata invece assai migliorata, ri-1cimo. i*« - J? T».« I nspetto alla sua esibizione di due anni fa, specialmente dal punto di vista tecnico. Il « pacchetto » di mischia è apparso formidabile e fortissimi 1 mediani. Ottimo l'arbitraggio del francese Godillot. L'importanza della competizione è, soprattutto, anche consistila dalla viva cordialità che lega gli sportivi italiani a quelli germanici, cordialità che ha contribuito a dare a auesta manifestazione rugbystica un successo di pubblico (circa 10.000 persone) che non ha precedenti nella storia di questo sport; successo cui ha contribuito la magnifica ftornata dal sole sfolgorante e alla temperatura mite. Nella tribuna d'onore avevano preso posto il Segretario del Coni, jren. Vaccaro, il Foderalo, il Console di Germania, il capo delle Ca••-•tie Brune a Milano, e altre cmmdzturriqpnsffcbdaqrr autorità. Le squadre erano cosi formate: Italia: Centinarl, Vinci III, Vin ci IV, D'Alessio, Cova, Clerici, Ghezzi, Re-Garbagnati, Visentin, Sgorbati, Bevilacqua, Stenta, Bot tonelli, Bonati, Fattori, Germania: Isenberg, Duenhaupt, Zyehlinski, Bukowski, Huebsch. Loss, Richter, Honberg, Thiesis Gilbert, B. Pfisterer, _ Doepke Schroers, Wehrmann, Boenecke. Dopo la partita, dirigenti e giocatori han reso omaggio al sacrario dei Caduti fascisti in Federazione, deponendo una corona di alloro. Ha fatto seguito un ricevimento in Municipio ed in serata in un ristorante del centro ha avuto luogo un rancio che ha riunito autorità, atleti e organizzatori.

Luoghi citati: Bevilacqua, Francia, Germania, Italia, Milano