Breve agonia e fine serena

Breve agonia e fine serena Breve agonia e fine serena La salma del Pontefice vestita dell'abito bianco con mozzetta rossa e camauro Il trasporto nella Cappella Sistina -1 nuovi ordinamenti della Chiesa durante la "Sede vacante,,: il cardinale Pacelli assume le funzioni di Camerlengo Roma, 10 febbraio. // rintocco di tutte le Chiese di Roma ha annunciato al popolo stamane che il Capo della Chiesa di Roma non è più. Era un'alba fredda e grigia; da poco s'erano spenti i fanali; tram e autobus trascorrevano per la città ancora assonnata carichi di operai che andavano al lavoro. La funebre orchestra si diffuse per l'atmosfera umida. Poco dopo uscivano le prime edizioni straordinarie dei giornali, con al centro la fotografia del Pontefice benedicente, tra i grandi titoloni neri che parevano liste di lutto. 1 primi gruppi si avviarono verso San Pietro, sostando dinanzi al portone di bronzo semi chiuso. Altri si fermarono sulla scalinata avanti alla Basilica, guardando in su. Tutti sanno a Roma quale è la finestra della stanza del Papa, la terza da sinistra al piano nobile dei Palazzi Apostolici. Lassù, nel t'ano, è apparsa più volte, diafana e lontana, la spirituale figura di Pio XI. atteggiata nel largo gesto benedicente. Luci tremule dietro i vetri Stamane la luce dei ceri che ardevano nell'interno rolorava \ vetri di un tremulo chiarore rossastro. Quel chiarore era quanto restava di vivo nella camera umilmente francescana, che aveva contenuto tra le sue quattro pareti tanto ardore di fede e d'intelligenza. « E' morto il Papa! » erano le parole che la gente si scambiava per la strada. La notizia era inattesa. Benedetto XV conchiuse la Sua esistenza al termine di una lunga agonia, che durò più settimane. Il popolo aveva seguito l'aggravarsi del male di giorno in giorno, di ora in ora; nel corso della lunga degenza non erano mancati gli allarmi. Di Pio XI si era sapute che aveva avuto un nuovo attacco del male, ma le notizie di iersera erano'ottimistiche. Si sapeva che si era ripreso e si assicurava che avrebbe partecipato alla grande cerimonia di domani, per il decennale della Conciliazione, tanto le sue condizioni apparivano tranquillanti. La forte libra del grande Vegliardo confortava queste speranze. Purtroppo esse erano generate dal desiderio, e non corrispondevano alla realtà delle cose che erano sapute dai medici curanti. Il primo attacco II primo attacco del male si era avuto domenica alle 10.45. Il Pontefice, tra una e l'altra delle consuete udienze domenicali, Jn col- - \pito da un leggero collasso. Ven-]nne immediatamente soccorso e,sconsigliato a mettersi subito nel più assoluto riposo; ma egli, ria- svillosi dall'improvviso malore, re- m.spinse ogni più affettuosa solleci- d' Indine, e volle egualmente riceve- ; e| re i 400 gioranl vincitori delle ga- pI re catechistiche di Roma e del La-, tzio. Lo sforzo non fu lieve. sNel pomeriggio di domenica il dPapa si dovè mettere a letto. Egli t■■ tuttavia non voleva saperne di rin-;r'viare l'udienza dell'intero Episco- l,pato italiano, da lui voluta ed alla\s\ quale particolarmente teneva, ere-r.spinse tutte le pressioni perchè sconsentisse ad un rinvio, rispon- tdendo invariabilmente «di non saveie avuto mai simpatia per le Lcose rimandate »; ed aggiunse che. mse pure fosse stato costretto a ri- ailli n(.iure, alla Cappella Papale in .San Pietro indetta per l'anniver-\ 'sarto della Conciliazione, avrebbe ricevuto i Vescovi magari nella' [sua camera da letto. isTrascorsero due giorni, durante{ai quali il prof. Rocchi, che. curava\4\il Pontefice in assenza del profes-' gìsore Aminta Milani, anch'egli in- fi fermo, si aggiunse il prof. Cesar^Bianchi, chiamato d'urgenza da tMilano. ' g■ Pio XI soffriva di un'influenza lcoli manifestazioni catarrali alla gola ed ai bronchi, e subito appar- ve che il suo organismo non rea- 'agli attacchi del male colla Vigoria necessaria. Pareva wdebo- lito, ed il cuore faticava a ripren- dere il suo ritmo regolare. , . ' . ' . Ieri nel nomerianio si ebbe una .ste al suo capezzale. duplice crisi cardiaca, alle tredici ed alle sedici e trenta, e l'ultima fnoli fu simile a uno dei soliti al- ttacela di asma. L'infermo fu visto paffissare lo sguardo su una gran- c'de tela riproducente Gesù sulla croce. appesa alla parete di fron- f«Deus meus et omnia» gMormorò distintamente: «DeusMmeus et omnia >■; poi cadde m uno stato di profonda prostrusioneA che durò tre quarti dora. Si neh- be riposò tranquillamente parve ristoralo. Le persone che lo cura- • vano ebbero Un sospiro di solile- jro. L'allarme era stalo acuto e . ■l'ansia vivissima, tanto che si era provveduto a chiamare d'urgenza. ta nipote conte Franco Ratti, il\iMaestro di Camera, il Segretario\\deyli Affari ecclesiastici straordi-1nari mons. Tardini, il Sostituto al-'\la Segreteria di Stato mons. Mon-•tini, il sacrista mons. De Romanis\ e il Governatore della C-ttà del Va- | tienilo. Quando questi giunsero, la crisi • era già superata ed il Papa si era \assopito, Essi restarono, perciò,\ ]nell" anticamera, senza varcare lale,stanza dell'infermo. si aggiungeva il Segretario di sialo, Cardinale Pacelli, che, al momento dell' allarme, era fuori della Cillà del Vaticano. Quando ; essi lasciarono l' appartamento - pontificio, la situazione paretai , tranquillizzante. Il Papa aveva in- sistito, con un gesto di sollecitu- ì l dine paterna, perchè i suoi segre- tari particolari, mons. Confalonie-'-;rt e mons. Venini, suoi devoti col- - laboratori di diciassette anni idei .\second0 ricorreva ieri l'anniversa-\-rio del suo arrivo a Roma per as-l è sumere il delirato ufficio) si riti-^ tasserò dalla sua stanza e andas- sero „ prendersi un po' di riposo, e Lhi notte trascorse in relativa cai-\. ma ed il Papa restò quasi sempre - assopito. n ì-\ | bollettino d'allarme \e a' Verso le tre sopravvenne uno istato di vivo orgasmo. Il malato si e{agitava, la febbre saliva, il polso a\4ava segni di affievolimcnto pro-\-' gressivo. Al capezzale, con il prò- m- fessole Rocchi, erano rimasti fra- arei Faustino e frate! Igino, dei Fa-, a t ebene fratelli. Nell'anticamera ve- ' gliavano, pronti ad accorrere, a l'aiutante di Camera cav. Malve-'a "liti e dei religiosi terziari. ! - Fu dato l'allarme. Tutti accor- - ',cro- a Furono svegliati mons. Confalo- \ - '"eri e mons. Venini; sopraggmn- »e il Cardinale. Pacelli; si telefo nò al colile Franco Ratti, a mon- *in*tnr r,,rrin Dn.i,,.,,.,„, «rf ni a .signoi taccia - jjomimoni ea al .. ■ . * Sua Santità, che da qualchei•ava fatti catarrali :i prof. Milani, il quale, benché in a fermo e febbricitante, si vesti rapi- damente e accorse pure lui al cao pczzale dell'augusto malato. Fu - col concorso del prof. Milani che, a quattro, venne redatto il se- fluente bollettino: giorno presenta.- tracheo-bronchiali con lieve movi- mento febbrile, si è aggravato nel- sMe prime ore della notte per so-;o praggiunla elevazione termica1A l40"» e.1' aumento dei disturbi cir- - ^f-™- j^.L^±f:lo^}JliwlM?rìe.e ^J^^^St^^W- pidamente peggiorando. — Pro-- fessor Milani, professor Filippo e . Rocchi >. a II Pontefice, che mostrava una a. singolare chiaroveggenza della l\gravità del suo male, chiese i Sa-o\cramenti. Il sacrista dei Sacri Pa--1lazzi Apostolici, monsignor De Ro--'\manis. accorso al capezzale de!--•l'Infermo, lo trovò perfettamente s\ tranquillo ed in piena coscienza, - Gli amministrò la Santa Conni- ninnp e poi la Estrema Unzione, si 11 Pupa ricevette, i due Sacra-;a menti con esemplare pietà, calma ò,\e rassegnazione, accompagnando[ lEgli stesso le preghiere che veni vano pronunciate intorno a Lui, talvolta con parola spiegata, tal volta soltanto con cenni della mai no e del capo, quando troppo era o faticoso per Lui pronunciare ano che una sola sillaba. ai Ricevuti i Sacramenti e mentre - S. E. mons. Venini celebrava la - ì Messa nella cappellina adiacente - alla stanza da letto del Pontefice, -'gli astanti genuflessi, corriipon- dendo alle previ intonate da moni .signor De Romanie, cominciarono -\le preghiere per gli agonizzanti. -l Nella stanza, in una atmosfera -^di religiosa commozione, erano - presente il cardinale Pacelli Se, gretaria di Stato, il cardinale Cac-\cÌa-D/oii»nianl, il Maestro di Cae mera monsignor Arborio Mella di Sant'Elia, il Segretario agli Af¬ ìfari Ecclesiastici straordinari mon- \signor Tardini, il sostituto della. Segreteria di Stato mons. Monti- o ni, il Governatore della Città del, i Vaticano marchese Serafini, il ni* o potè del Papa conte Franco Ratti, -\i camerieri segreti partecipanti, - monsignori Callori, Nasalìi-Rocca - e Toraldo, monsignor Magnanensi -, cappellano segreto, il colonnello - Demandato comandante della Gen, darmeria, il fido monsignore Con- -'falonieri, il medico professor Roc ! c/li ed il prof. Milani, gli infer- mieri Faustino e frateria Igino a - \ - . i bolwtento del Papa andò mamfe- l , . . " .. ..?/andosi in maniera sempre più, impressionante. Il suo rantolo era affannoso. Il suo occhio vagava spento all'intorno. Il prof. Milani annunciava che la catastrofe era, imminente. Monsignor De Romanis, a fianco dell'infermo, gli sua- ei aBeriva isfirate >JÌaculatorie. Il i : PaPa mostrava col capo di acron- pochi altri intimi. «Pace... Gesù... Italia...» Trascorse un'ora. Alte n l'inde- u e, - sentire, talvolta balbettando qual- che sillaba, tal'altra accennando -; con le mani o con il capo. a1 All'ultima giaculatoria che fu. r- suggerita da monsignor Dr Romae.''nis « Gesù. Giuseppe.. Maria, spiri ^W ™" voi l'anima mia -.P il -' Papa accennò ancora una mila un o ultimo gesto di consenso. Poi br nedissc gli «stanti, reclinò il rapo a a destra, si abbandonò. L<r ultime a parole che fu udito bisbigliare fu-\rono « Pace... Gesù... Italia... ». -\ Gli astanti piangevano. Monsi-\gnor Confalomeri, tra lacrime di* !-', rotte, passò nella rietnn cappella, e per celebrare la prima messa di a, suffragio per l'anima del grande - Fstintn. Gli altri reritarono il Du e, profundis e poi lentamente sfila- -; rono rfmnnv ni cadavere bacando a la mano che ratificò la Concilia.* o[zione. , , n i n l i l o IL SANTO PADRE SUL LETTO DI MORTE.

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