Squarci a un grande mistero di Amerigo Ruggiero

Squarci a un grande mistero Squarci a un grande mistero Come si è giunti dalla scoperta del "gene,, alla possibilità di preuedere e regolare i prodotti degli incroci NEW YORK, febbraio, iCome per una infinità di altre scoperte. quella che portò rivelazìo-\ne dei gene come trasmettitori deiicaratteri ereditari fu provocntaìda un caso. Nel 1910 il professor ìThomas Morqan della « Columbia Universitv» faceva deqli esperi-. menti con la mosca dell'aceto, la Drosophila Melanogaster. Gli oc-}chi compositi di questa mosca so- no rossi, ma in una cultura appar-\ve un esemplare maschio con oc- chi bianchi. Accoppiato con fem-\mine dagli occhi rossi tutta la di-'scendenza, come si attendeva, eb- dbe occhi rossi. Ma nelle genera- zione successiva tre quarti delle mosche avevano occhi rossi ed vn,quarto aveva occhi bianchi. W. , iSiliI dSSe dei CrOmOSOmi La parte più interessante dellfenomeno era che tutte te jwo.se/ie dagli occhi bianchi appartenevano al sesso maschile. Negl'incroci susseguenti si ebbero costantemente risultati identici: le fammine avevano occhi rossi, mentre \ maschi occhi bianchi. Se ne concluse che le femmine rosse trasmettevano alla loro discendenza un normale gene rosso, mentre i maschi rossi trasmettevano il gene rosso solo alla discendenza di sesso femminile. In altri termini mentre la femmina della Drosophila ha tutt'e due i gene rossi, ti maschio ne ha due, uno rosso e l'altro bianco. Da questo nacque l'idea generale che sono i gene collocati nei cromosomi a determinare i caratteri degl'individui, che ciascun gene ha una posizione specifica e determinata nei cromosomi e che dall'intrecciarsi dei gene maschili con i gene femminili risultano le varietà individuali. Per riassumere i risultati dell'im- o e o a n ; |mensa massa di ricerche che fece-ro seguito alle scoperte iniziali fuassodato l'ordine lineare in cui i gene sono collocati lungo i cromo-soml, i caratteri che corrispondono a ciascun « gene» e la distanza dei vari gene tra lom. Sono state eseguite delle mappe o grafici chemostrano la posizione e la distan- za dei principali gene con t 'oro corrispondenti caratteri lungo l'asse dei cromosomi. E vi sonogene c/ie producono mosche senza occhi, altre senza peli, dal torace doppio, di vari colon, persino sen-za testa. Non è nostro compito e- stenderci qui sulla maniera come i gene dei due sessi si attraggono si respingono, s'incrociano, le quali azioni danno origine ad un gran numero di combinazioni che conferiranno le caratteristiche all'essere nuovo. La maniera di comportarsi dei gene rimarrebbe nel delle Iìcampo teorico 0 tutt'al più „c„e votesi attendibili se non potesse esser controllata dai fatti. La ve¬ rità è che s'è dimostrato come i grafici dei gene della Drosophila non sono un parto della fantasia, ma realtà positive che possono essere sperimentalmente verificate ogni volta lo si desidera. Gli esperimenti hanno raggiunto tale stato di perfezione e di attendibilità che con l'uso di queste tavole si è in grado di predire con grande | accuratezza quali saranno i prodotti delle unioni di di Drosophila. l a i una coppia.\J„[U „„„...'..* 'controllo delle generazioni \Le mappe grafiche fornisco-ino uno strumento preziosissimoìche permette dì controllare tutte\le caratteristiche dell'intera vita dell'insetto. Questi animali posso-no attualmente esser prodotti nei gabinetti diremmo quasi a misti-ra. Li si potrebbe ordinare allo stesso modo che si ordina una h-cetta alla farmaco. Le forme e le combinazioni di caratteri che si desiderano in un dato individuo sono limitate solo dalia qualità equantità dei gene disponibili, non-che dall'abilità e dall'esperienza dello sperimentatore. Le mappe ografici di caratteri non si limitano esclusivamente alla Drosophila perchè sono in corso di esecuzione una quantità d'altre tavole per varie specie di animali e di piante. Non c'è chi non veda di quanto aiuto potranno essere dette tavole quando il loro uso si sai'<1 diffuso per l'applicazione pro««« e dopo cl,e studio per le specìe piùutili all'uomo sarò completato. Gli allevatori e gli agricoltoti se ne gioveranno immensamente. I risultati per gl'incroci de*• derati potranno essere preveduti }n anticipo senza che si sia costretti a procedere empiricamente, risparmiando tempo e fatica ed evitando errori e disillusioni, Tale ntlova sPec,e d> topografia di caratteri è stupefacente e spettadolosa: rappresenta uno dei rurnl UM P'" Positivi e carichi di svi ^Pl* d'importanza imprevedibile che le scienze biologiche abbiano Waggiunto negli ultimi anni. Quel li che sowo iMcZinnfi alla specula afone filosofica e alla ricerca dei'? ™"*'e Prime Potranno domandarsi: queste scoperte ci portano più vicino alla soluzione finale del probletna dell'ereditarietà e della vita stessa? I biologi asseriscono di sì; il poter tracciare la topografia dei gene, le loro rispettive distanze, la loro disposizione nei cromosomi; conoscere con preci sione come s'incrociano e si so vrappongono ci permette, in un certo senso, di regolare le leggi dell'ereditarietà rimaste finora misteriose. Verso il difficile: l'uomo Non è piccolo risultato il poter predire quale nuovo essere verrà fuori da un incrocio e decidere in anticipo sulla desiderabilità o meno del prodotto atteso. E' un risultato che qualche decennio addietro avrebbe indotto a considerare fuori di mente chi ne avesse sostenuta la possibilità. E' il se greto che tormentava Faust, il secreto su cui si concentravano le 1 indagini di tutti i ricercatori deli l'occulto dai tempi più remoti fino 0 noi. E per l'uomo? L'uomo con li suoi 2j, paia di cromosomi è tra 1 (Jn esseri viventi di cui non è sta |t0 possibile ancora eseguire alcu .na mappa topografica di gene e di \caratteri. Probabilmente rimarrà \Così per lunghissimo tempo, alcu jnj djCOno per sempre. E' assai di/ fidle riconoscere i gene dell'uomo |c;lej per usare un vocabolo esclu \ sivamente tecnico, è un mammi fero dj riproduzione e di sviluppo iassai ìenti 3i aggiunge a questo | „n ostacolo insormontabile: le unioni umane non si può provocarle a volontà come si fa per gli animali. L'uomo sceglie libera mente l'individuo dell'altro sesso con cui desidera unirsi e procrear figli, il che porta ad un numero incredibile la quantità dei gene che occorreranno alla formazione rf| ^ ìndivid1(i. Gli esperimenti suWìiom0) dato che si trovassero soggetti disposti a sottomettersi alle prove per un gran numero di generazioni successive dovrebbero estendersi durante lo spazio di molti secoli. Con la scoperta dei gene si è uttenuta una nuova concezione della continuità della vita e dei suoi mutamenti. Le idee sull'argomento, dalle fantasticherie dei più antichi filosofi e naturalisti, si sono andate man mano concentrando su di un campo piil astretto e definibile. Prima apprendemmo che la sostanza vivente fondamentale è il prò- topiasmu, u quale è continuo 0, in un certo modo, perpetuo. Poi si conobbe che la perpetuità dipendeva dalla divisione della cellula; in seguito che nella cellula c'erano i cromosoni della citi divistone di pendeva la continuità della specie, In seguito si scoperse che nei cro mosowii si trovano i gene, gli eiementi primi di offiii organizzazio ne e continuità fisica. Ma non si P»ò ancora assicurare che siano <J>i elementi ultimi e non scompo "'bili. La rassomiglianza dei ca\ratterl tra » genitori e la discen j denza è fondata sulla riproduzio \ne dei gene, Il «gene» acceleratore Pochi giorni addietro uno scienziato del « Camegie Institute » di Washington, Milislaw Demerec, I annunziò davanti alla <a Associa r à n e l e o n a di à /o u i o o e i o ] sione per il Progresso delle Scienze » riunitosi a Richmond, Virginia, di aver scoperto l'esistenza di un gene speciale in uno speciale cromosono c'ie accelererebbe le variazioni 0 i mutamenti che portano all'evoluzione della specie. Se hi scoperta vena confermata essa è di primissima importanza. Avrebbe risolto uno dei più complessi problemi della biologia; come te specie mutano. Non staremo qui a riassumere l'annosa questione chs ha stimolato una massa enorme di ricerche e su cui sono stati scritti migliaia di i:olnmi. Era la mutazione della specie dovuta all'ambiente come voleva Lamarck. o alla lotta per l'esistenza e alla selezione naturale come voleva Darwin? E, in tempi più moderni, esisteva nell'organismo un'impulso originario a mutare o era l'ambiente che mutava temporaneamente o permanentemente la costituzione organica? Finhra una risposta udegnata 71011 si poteva darla. Con la scoperta del Demerec la causa del fenomeno evolutivo sarebbe stata trovata. Senza il gene da liti indii>idi«ito il processo dell'evoluzione si sarebbe svolto assai piti lentamente: senza questo acceleratore il perfezionamento degli organismi viventi avrebbe preso un tempo enormemente lungo. Forse la vita sulla terra si troverebbe tuttavia ad un livello assai basso e l'uomo s'indugerebbe ancora in uno stato di primate nelle jungle dell'Asia e dell'Africa o in qualche gradino poco elevato della, scala animale. La scoperta apre una quantità di orizzonti nuovi e può avere delle immediate applicazioni pratiche come quella della ricerca dell'origine dei. tumori, un vero flagello dell'umanità moderna. E' noto che il cancro sorge dalla deviazione dello sviluppo normale di alcune cellule nell'organismo. Il nuovo gene può gettare una nuova luce sul sorgere e lo svilupparsi delle cellule cancerigne. Non bisogna ritenere — ivvcrte il Demerec — che tale particolare gene sia il solo a causare le variazioni e che senza di esso queste non avrebbero avuto luogo. Mutamenti possono verificarsi anche senza di esso, ma la sua funzione sarebbe quella di accelerarle e stimolarne la produzione in proporzione assai più rapida di quella ordinaria. Ma senza il gene acceleratore, la evoluzione non avrebbe raggiunto le forme più alte. L'equilibrio nel sistema dei gene è così delicato che l'assenza di uno solo di essi in un totale di parecchie migliaia può disorganizzarlo al punto da renderlo incapace di funzionare col risultato della morte dell'organismo. Inoltre si conoscono numerosi casi di azione reciproca tra i gene per cui il mutamento di un gene influisce sul comportamento di un altro gene sulla sua stabilità 0 mutabilità anche se questo non è collegato ul primo. Si può comprendere da questo quanto grande sia l'importanza dello speciale gene evolutivo trovato dal Demerec, e come tale scoperta meriti di esser seguita per gli sviluppi d'imprevedibile portata che ne potranno derivare. Amerigo Ruggiero Cromosomi umani in via di divisione. X e Y sono i cromosomi delle cellule sessuali Rovine di una casa di Gaza, demolita la dinamite dalla polizia

Persone citate: Faust, Positivi

Luoghi citati: Africa, Asia, Gaza, New York, Richmond, Virginia, Washington