Il Principe di Piemonte tra gli ufficiali dei corsi sciatori

Il Principe di Piemonte tra gli ufficiali dei corsi sciatori FESTOSA GIORNATA A BARDONECCHIA^ Il Principe di Piemonte tra gli ufficiali dei corsi sciatori L'Augusto personaggio assiste alle gare L'ispezione ai reparti Guardie di frontiera Gli ufficiali della Accademia Militare e della Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio che in qiiesti giorni stanno compiendo a Bardonecchia un corso sciatorio, hanno vissuto ieri mattina delle ore particolarmente fervide ed entusiastiche durante la visita che B. A. R. il Principe di Piemonte ha voluto compiacersi di compie- re ai loro alloggiamenti, assistendo poscia alle gare di pattuglie. Pur nella rigida disciplina, questi giovani ufficiali hanno saputo dimostrare al Principe il loro devoto riconoscente affetto che si leggeva manifestamente negli sguardi di tutti ed insieme ad essi la popolazione di questo centro montano ha tributato all'augusto visitatore le più affett.iose entusiastiche accoglienze. Anche con una decorazione di bandiere, di pennoni, Bardonecchia ha voluto vestirsi a fe sta e ravvivare con lo splendore] dei tre colori la bianca imifprmità\della distesa nevosa. Dall'inizio del paese fino alla Colonia « 9 Maggio » — 7a grande recente costruzione della Federazione Fascista torinese ove sono ospitati ì 350 giovani ufficiali ■— la strada era pavesata di tricolori e segnata ai margini dei campi nevosi da folti gruppi di valligiani, di popolazione, di sciatori e di bimbi delle scuole che hanno applaudito con appassionato slancio il Principe durante il suo passaggio e quando è sceso dalla macchina dinnanzi alla Colonia che domina la vasta piana con la sua imponente mole. A ricevere il Principe di Piemonte si trovavano il Prefetto, il Segretario Federale, il comandante la Divisione generale Gamaleri. il generale Manzi comandante le due scuole militari, il generale Odetti di Marcorengo, il colonnello Bourcet dei Carabinieri, il rappresentante del Questore, i colonnelli Brunetti e Murer, gli Ispettori federali Pagella-Bosco e Saggin, il Podestà e il Segretario del Fascio, camerati avv. De Marchi e Telmad e molti altri ufficiali e personalità. Il Principe era accompagnato dal suo aiutante di campo generale Gamerra e dagli ufficiali di ordinanza. L'Augusto personaggio si è brevemente soffermato nella grande colonia che Egli aveva minutamente visitato alcune settimane or sono durante il campo invernale delle gerarchie della Federazione torinese ed allora aveva ammirato e palesemente dimostrato di apprezzarne la perfetta organizzazione e la bellezza dell'architettura. Con un simpatico gesto la Federazione ha voluto mettere a disposizione della Scuola e dell'Accademia di Artiglieria e Genio questo magnifico edificio perchè da esso venissero osjiitati i giovani ufficiali durante le loro esercitazioni sen¬ stiche. Gesto che è stato vivamente apprezzato, che è nuova conferma degli stretti vincoli di affettuoso cameratismo che intimamente legano il Partito e l'Esercito. Raggiunto il campo di neve che da lui prende nome — il Princi pe è un abilissimo sciatore e proprio su questo campo Egli si è iniziato alla pratica dell'appassionante diporto in cui ora eccelle — Umberto di Savoia ha passato in rassegna i 350 ufficiali con cui erano anche 1S sottotenenti dei carabinieri delta Scuola di applicazione di Firenze. Il canto della « Marcia Reale » e di « Giovinezza » si è levato impetuoso dalle balde schiere. Poi ha avuto micio la gara tra nove squadre, che hanno compiuto un percorso di sei chilometri. Parti le dal campo Principe di Piemon te, le pattuglie hanno rat/giunto ta Colonia «IX Maggio ».'quindi risalendo il costone opposto della montagna, hanno sboccato in Mele.et. giungendo poi rapidamente al traguardo. La pattuglia che era distinta col numero fi è giunta prima, segnando l'ottimo tempo di So'W. Il Principe ha voluto personalmeìite premiare i vincitori della gara ed i componenti le singole squadre, ai quali ha distribuito degli oggetti e delle medaglie ed ha poi lasciato il campo mentre risilonova il saluto al Re ed il saluto al Duce ed echeggiavano gli squilli delle trombe. Sceso al campo Smith, il Principe di Piemonte ha passato in rassegna ì reparti dì truppe alpine e dei carabinieri che stavano compiendo le normali esercitazioni. Dopo avere osservalo questi magnifici nostri soldati, Umberto di Savoia ha ascoltato il canto degli inni della Patria, intonati a piena voce dalla truppa adunata. L'ultimo canto è sfato quello tradizionale dell'Inno Sar do, che è così intimamente legato alla storia della nostra gloriosa Casa Regnante. « Dio salvi il Re, Dio salvi il Regno Sardo », le note di questo commovente inno si sono levate lente e solenni da quei giovani petti, hanno dilagato per la vasta piana di Bardonecchia suscitando l'eco delle valli e delle forre montane ed il canto si è ro?icluso tra gli applausi della folla che si era riunita per salutare il Principe quando ha lasciato il paese diretto al Sestriere, dopo aver ricevuto l'ossequio di tutte le autorità. Gli evviva ad Umberto, nostro amatissimo Principe, si sono intrecciati a quelli alla Casa Sabauda ed agli alala fascisti. Dinastia Regime Popolo: tre aspetti in uno. ih cui risplende il volto dell'Italia imperiale. A. Vigna 8§g

Persone citate: Brunetti, De Marchi, Duce, Gamaleri, Manzi, Murer, Odetti, Saggin