Il Modena con l'aiuto di... Rava prende due ponti alla Juventus 2-0 (1-0) di Luigi Cavallero

Il Modena con l'aiuto di... Rava prende due ponti alla Juventus 2-0 (1-0) Il portiere del Livorno si tuffa, tenta la presa, ma la palla va in « angolo » Il Modena con l'aiuto di... Rava prende due ponti alla Juventus 2-0 (1-0) oti: Bazan al 37' del primo tempo taZirom al 30' della ripresa .si™e*" | rij n! ri gincinansbdpMODENA: Mo.-ele; Vlgnòlini ia; Braga, Gifford, Galli; Zironi Montanari, Unt-iidu. Sentimenti, azan. JUVENTUS: Bodoiras Foni. Bava: epetrini, Varglien II, Varglien i; ellini. Tornasi, Defilinpis, santià, ii.=i'loni. ' ARBITRO. Bar!a=-=ina. (Dal nostro inviato) Modena, 6 febbraio. Scena e retroscena. La prima — e cioè la partita — non è stata molto interessante, avendo oppoto due squadre incomplete nei anghi ed incapaci di svolgere un l siuoco efficace; la seconda —- e ioè lo '< sciopero » di Rava — macchia un ragazzo salilo in bree volgeiu di tempo ai più alti radi nella scala dei valori. Il caso Rava Tacere non gioverebbe a nulla. Coprireobe, anzi, la colpa di un vslaUTsilatleta che, accettando di scendere \ mn campo, non ha il diritto di bur- [ narsi dei suoi compagni, dei suoi. ddirigenti, di tutti quanti pensano i pe credono che la divisa bianco-1 cnera abbia difensori degni e co-1 stituisca un impegno alla lotta, ! cper il solo fatto di indossarla. Ra- va, è noto, è da tempo in rapporti j tesi con la sua società. A torto od a ragione — questo noi non pos- siamo dire —, ritiene di non es- sere retribuito a sufficienza. Ed i allora ha messo la sordina al suo j giuoco. L'ha ridotto al minimo, al [ nulla quasi. Incidenti vari gli | permisero di restare per gare e, gare lontano dai campi, ma il suo | dritorno fu sempre atteso con ti-1 rducia, perchè si sapeva quale ap- tporto di forza avrebbe signincaLo; iper la squadra. Senonehè, a tan-: a attesa doveva, invece, seguire Ma più profonda delusione. Pensa- j ve, dunque, ad un Rava — lui co-1 esì potente e così coraggioso, cosi csicuro e cosi forte — che giuoca1 tdurante tutto il primo tempo con ì mmpegno ancor minore di quanto tne occorre per l'allenamenlo del Igiovedì con gli allievi. Un Rava sche non rinvia un pallone, che si ' nritira di fronte agli avversari, che itaccenna appena ad entrare, ma : pche non rischia tanto cosi. La : lsquadra tutta avverte il disagio Odi questo vuoto che s'apre in di-: cfesa. Zironi, intanto, ha via libe-ìvra. Fugge, centra, tira, a piacer lsuo. Rosetta dai margini del cam- , qpo si strugge. ■ pC'è l'intervallo Altra scena. Il sdirigente più autorevole va negli cspogliatoi, investe il giocatore rcon rimproveri cocenti, gli espri- lme il suo sdegno. Quello abbassa agli occhi, slaccia le scarpe, le tbutta in un canto, come a dire B«non giuoco più: ». E sarebbe ri-;mmasto sulla panca, nello stanzone, se l compagni non gli avessero infine detto di far il suo dovere almeno nel secondo tempo. Allora si rimette in ord.ne e torna al suo posto, ma resta fedele alla linea di condotta impostasi sin dall'inizio. La sua squa. dra lotta a zero. Questa la verità, tutta la verità. Brutta, dolorosa, tale da stupire, ma verità. Ora ci penserà la Juventus a metter le cose a posto, e forse la Federazione, perchè la cosa avrà un seguito, come deve avere. fui no. E si"finisce due1 j[Senza attacco I n retroscena spiega in gran parte la scena Infatti, c'è in noi:la convinzione che la Juventus. I convinzione anche a pezzi come è. non avreb . be perso l'incontro se non fosse stata gravata dall'azione negati-1 va di Rava. Ciò produsse il pa- tatrac v> completo. La prima 11-nea aveva poche frecce al suo arco. Senza Gabetto era priva;dell'unico uomo capace di impelgnare pericolosamente la difesa; avversaria. Non che mancasse loiimpegno, nei cinque * avanti »,1 ma quello non bastava. Defilip- pìs al centro non si trovava: To-.masi lavorava in zona arretrata!senza imbroccare passaggi preci-1 si; Bellini scompariva nei mo-lmenti buoni; Santià restava iniombra. Solo Busidoni filava, ap-|orofittando della cattiva guarda]del suo mediano, ma i suoi cen- 'tri non venivano sfruttati. Qual- che po' meglio si portava la me- diana, ma anche lì si sentiva lamancanza di Monti, che è ancoradifficUe da sostituire, non f"ss?per altro che per il suo senso d'or- dine, per la sua autorità, per la tempestività dei suoi interventi. Dietro, poi, c'era Foni solo, non certo incoraggiato dall'atteggia- mento del compagno. Cosi male In arnese la Juventus rischiò di essere travolta «in dalle prime battute. In un minuto, prima Unedriu e poi Zironi mandarono sopra la traversa due palloni che avrchhero nntuto CSsereu tilizzati nieg"o. F, si continuò, sempre con Zironi lasc'.i'o libero di farsi sotto. Un tiro del • rosso » venne parato al 7', un altro all'S' costrinse Bodoira ad un gran tuffo. Al 15' ancora Zironi "si presentò solo in area, ma inciampò e non fini l'azione. In- tanto calci d'angolo in serie e situazioni punto chiare erano la risultanza della offensiva modencse che la Juventus rompeva di rado. Solo dopo la mezz'ora il giuoco si equilibrò, ma Santià, in una situazione propizia, calciò diritto sul portiere e Bellini, in due successive, riprendendo altrettanti traversoni di Busidoni, tirò alto, davvero troppo alto sulla traversa. Come se tutto ciò non fosse bastato, al 35' Nebbia, superato da Busidoni, serratosi con la palla in area, ricorse ad uno sgambetto mettendo a terra l'av versarlo. Vi riuscì ed il nostro sguardo si volse subito a Barlass'na, che avremmo creduto accorrente con il dito indicante U punto bianco del « rigore ». Tanfo evidente e tanto grave era stato 11 fallo che la punizione si imponeva davvero. Invece Barlassina, che ricordiamo severissi- mo in altre gare ( Eologna-Tori no di due anni or sono, incontro decisivo del torneo... ) restò im passibile, come se nulla fosse ac caduto, a quell'uomo atterrato quando era ormai a tu per tu col portiere. Misteri arbitrali... Naturalmente la Juventus paj gò cara quell'ingiustizia. Due mi miti appresso scappò ancora Zl roni, che fu lasciato libero di passare al centro a Sentimenti, i Goal fatto, se la mezz'ala avesj se tirato subito; invece ci fu, [ nella segnatura, un breve rln| vio. Sentimenti indugiò tanto da permettere a Bodoira di uscire e di intercettare. Tuttavia la palla rimbalzò a sinistra e Bazan po tè riprendere e segnare a porta indifesa. Giuoco stracco nella ripresa. Il Modena non Ingrana più e la Ju ventus attacca lavorando molto e concludendo nulla. Neanche cambiando schieramento all'at tacco combina. Defilippis va alla mezz'ala destra, Busidoni al cen tro. Santià alla estrema sinistra, Intanto Barlassina si diverte fi schiando a tutto spiano. Intervie ne anche per un caso infrequente: Bodoira che passa fuori area per il rinvio e poi, per evitare l'infortunio toccato a Trieste ad Olivieri, rincorre la palla, la ri calcia in area, l'afferra per il rinvio. Punizione dal limite. Sino al la mezz'ora la Juventus manca quante occasioni può ed al 30' preciso va a zero-due. Rava la- scia avanzare Zironi, lo lascia centrare. Allora Foni, pressato, rinvia alla meno peggio, alto, e l'accorrente ala destra riprende al volo, con una forbiciata, e met te in rete nell'attimo stesso in cut Bodoira esce. Gli ultimi quindici minuti non occorre raccontarli, Luigi Cavallero

Luoghi citati: Barlassina, Modena, Trieste