Genova-Lazio 2-1 (2-0)
Genova-Lazio 2-1 (2-0) Due squarti*e cMie declinano? Genova-Lazio 2-1 (2-0) o i ì . . a a a o l i o r e e e l i a e o ; , , n — a n n o i e a a o o o a e i l e i si n n il o e, iRETI: Conta (0.) al 44' e Cattaneo (Cipral 45' del Lo tempo; Piola (L,) al.j23' del 2,o tempo. GENOVA : Frccofi ; Marcili e Rarrlelli; Gcnta, Bisógno e- Venturini; Area ri, Perazzolo, Lazzaretti, ScarabellO e l'attaneo. LAZIO: Provera: Fnotto e Monza; Baldo, Ramclla e Milano: Raggianti, i'iola.. Znccone. Capponi e Costa. ARBITRO: S-orzoni di Bologna. Genova, 6 febbraio. L'incontro non ha detto nulla di nuovo sul conto delle due squadre. Di bene non ne ha detto, certo. Al massimo, a volerci pensare su, ne ha detto male. Che le sole constatazioni aventi sapore di novità a riguardo sia dell'uno come dell'altro contendente suonano nel senso di un decadimento di forma e di rendimento. Confrontando le due squadre di ieri colle ultime occasioni in cui si erano viste alla I prova, si ha l'impressione di due unità che lottino con difficoltà notevoli e che, invece di salire, arranchino per non scivolare giù dalla scala del buon funzionamento, che è poi, tradotta in cifre, quella della classifica. Una giornata tiepida e quasi primaverile ha favorito l'incontro. Circa diecimila persone nel recinto. Campo in ottime condizioni Nella tribuna d'onore, oltre alle autorità locali, il presidente delia F.I.G.C. generale Vaccaro. Inizio promettente Il Genova inizia attaccando. Lo stile dei rosso azzurri è promettente. Due secchi tiri consecutivi di Scarabello, uno scoccato col piede sinistro, l'altro col destro, lasciano intravedere velleità di pronta segnatura. L'impressione e ribadita da un preciso tentativo che Aratri eseguisce di lesta poco dopo, tentativo a cui Provera risponde con una bella parata ti terra. E' un fuoco che si dilegua presto, però, queuo della aggressività genovuna. La squadra locale continua a lungo a mantenere la iniziativa, ma il suo gioco diminuisce man mano di slancio e di forza penetrativa. Diventa dominio sterile. In compenso, la Lazio riesce, verso la metà del tempo, a fare quello che non sapeva o non poteva fare in principio, cioè a giungere qualche volta ad essere pericolosa. Sono cosa tenne, però, quesie offensive degli azzurri laziali, che si esauriscono quasi sempre appena abbozzate e che in area di rigore non approdano a nulla. Il giungere ad essere pericolosi e non concludere è quello che al pubblico fa peggiore impressione: è una dimostra zio ne pratica e palese di incapacità, previo richiamo di attenzione pplaPmptaUgmhnpgdempitpqudfnsfn tutto il tempo, la Lizio non\sginnge ad impegnare il portiere Freqosi che con un tentativo alto di Zuccone ed un tiro basso, eseguito in modo molto affrettato, di Piola. Pare che questa pr ma metà dell'incontro debba chiudersi col nulla di fatto, quando, a due minuti dalla fine, l'arbitro concede uva punizione per fallo su Perazzolo. poco fuori del limite dell'area di rigore. Avanza Genta a far da esecutore. Perazzolo, chesi è schierato coi difensori che fanno muro, si ritrae di scatto opportunamente, al momento giusto, la palla infila il varco cos'i ve rificatosi e va ad insaccarsi nell'angolo basso della rete, sulla de stra del portiere. Passa un minuto. Il Genova piomba nuovamente nell'area Za-jziale. Romelia, stretto da vicino da avversari, in un tentativo di rinvio di testa devia verso la sinistra genovana; qui sopravv'ene in corsa Cattaneo, che, con un preciso tocco della fronte, spedisce in rete. Due punti nei due minuti finali. cFregosi battuto da Piola Il giuoco del secondo tempo non merita affatto descrizione. Non merita certo la qualifica di lavoro di coesione. Tutto giuoco rotto, spezzettato, anemico dì idee tecniche, privo di concetti tattici. Piola è ritornato ai ve.itro, Zuccone è andato all'ala destra e Daggianti è passato mezz'ala. Il Genova caia di tono m modo impressionante. Arruffa difendendosi, precisamente come la Lazio arruffa attaccando. Il grigiore della lotta è interrotto, precisamente alla metà del tempo, da uno sprazzo di luce. Su un'azione confusa, un passaggio proveniente dalla destra pone improvvisamente in possesso Piolo: il «nazionale» vede lo spiraglio, gira su se stesso, e spara. Il tiro alto e forte, quani ul centro della rete batte Fregosi. Il resto è nulla, come giuoco e come rilievo tecnico. Con miglior sistema la Lazio avrebbe potuto forse pareggine, poco dopo il punto di Piola. Con maggior decisione e precisione, il Genova avrebbe dovuto aumentare il vantaggio poco prima del termine, quando la palla fu ripetutamente e da giuocatori diversi, respinta pro- prio sul limitare della porla lajfate o i l , i e o a , e La Lazio era largamente incompleta all'attacco. Degli uomini di prima linea considerati come titolari all'inizio drlia stagione il solo Piola era in campo, prima come mezz'ala, poi come centro. Troppo poco e, nello stesso tempo, quanto basta perchè tutti i difensori avversari si affollassero attorno ad Un nomo solo. Le due rechile Daggìanti e Capponi controllano ottimamente la palla, sono ragazzi che hanno stoffa, ma nò l'esperienza nè la robustezza per il giuoco di prima squadra ancora là posseggono. Il miglior settore deli'« undici » laziale fu la seconda linea, ed il miglior uomo di essa, Romelia. Una squadra altalena Il Genova ebbe un inizio forte, perdette linea in seguito, ritrovò idee e vigorìa sul finire del primo tempo, è poi si inabissò. E' impressionante la discontinuità di questa squadia. Passa dall'ordine ul disordine, dalla manifestazione di forza al torpore con una facilità straordinaria. In complesso la vittoria se la è meritata ieri, ma il suo giuoco del secondo tempo, convulso, tutto a palla alta, impreciso perfino in quella difesa che finora si era portata tanto bene, stride strana* mente con quella saldezza d'impianto e quella capacità di mano vra che la squadra ha dimostrato poter essere sue ancora poche set timone or sono. Lascia perplessi il giuoco di pn recchie delle grandi squadre no sire in questo'particolare momento. Lascia l'impressione d'uno sfruttamento inadegualo di mezzi ohe pure esistono. Per quanto, in realtà, poche siano le armi nuove comparse in arsenale, pure una vera penuria in queste squadre, non si ha. Per un motivo o per l'altro, forse un fenomeno transitorio — v'è da augurarselo — non si spinge a fondo da parte di parecchi, non tanto in fatto di vigoria quanto in fatto di tecnica e di tattica. Venga presto la primai ara se ci farà uscire da questo stato di cose. Vittorio Pozzo mptoohmpccabssctpdlonspsudetrgnsSnmv Ferrerò segna di testa il primo goal Torino
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