La dottrina di Monroe manomessa e calpestata

La dottrina di Monroe manomessa e calpestata Da Wilson a Roosevelt La dottrina di Monroe manomessa e calpestata Berlino, 3febbrao. Ulnformazione Diplomatica e Politica che ha stretti rapporti con la Wllhelmstrasse, occupan- dosi delle dichiarazioni che — se- condo le informazioni della stani- pa americana — il Presidente Roosevelt avrebbe fatto alla Coni- missione senatoriale per gli affari militari, scrive fra l'altro: « La dottrina di Monroe è sta- ta riconosciuta dall'Europa per- chè il Presidente Monroe aveva giustificato la sua tesi, assicu-!rando che gli Stati Uniti si sareb-ìbero astenuti da ogni intervento1negli affari europei. Dopo una;tradizione quasi secolare, questi |principi!, così vantaggiosi per glij Stati Uniti, sono stati violati dai due uomini di Stato americani: Wilson e Roosevelt. «: Il popolo americano aveva rifiutato di ratificare le conseguenze della politica bellicosa di Wilson: il Trattato di Versailles e l'entrata degli Stati Uniti nella! Società delle Nazioni. Le leggi di neutralità avrebbero dovuto im-, pedire una volta per sempre, una ricaduta nella politica interventi-;sta, politica che ha causato al-!l'America e ai suol interessi cosi amare delusioni. Ma questo ritor- no alla politica tradizionale di non-intervento, tanto desiderato dal popolo americano, non fu che di breve durata. Già nel lOST. Roosevelt, aveva minato tale po-| litica con un emendamento in ba-, se al quale gli Stati belligeranti avrebbero potuto acquistare a , contanti del materiale bellico: |americano ed esportarlo dagli 'Stati Uniti. Si trattava di acco-i gliere i voti dell'Inghilterra e del-; l'industria bellica americana. Roo-, suoi fidi non si sono fer- ' ; mati a questo. Essi hanno assi- ; j stito i bolscevichi atei della Spa-ì igna con armi ed altro materiale : Ida guerra. Nelle città americane ; sono stati constatati reclutamen- i Iti di cittadini americani per ar-j sevelt e ! molarli nelle Brigate ispano-so- ! ; vietiche. >! « j g-iornall informano ora che! \ ^ presidente, il quale ha sottoli-1;neato, ancora in tempi recenti, prima della Conferenza di Lima! I i l'estensione della dottrina di Mon-'|roe all'America del Sud e al Ca-!jnadà, desidera imporre un rego- !jiament-0 cile gjj permetta d'inter-'|venirep quando se ne presentasse!l'occasione, in modo attivo negli ! affari europei. Egli vuole assiste- J re, in caso di guerra, un gruppo i di Stati sedicenti « democratici » |e vuole fin d'ora eccitare questi.ad adottare nel confronto delle;potenze autoritarie un atteggia- :ment0 ostìle ad ogni accordo, Questo accentuarsi dei disegni in-: terventisti di Roosevelt con un !fine ipocrita, di pace è tanto più sorprendente nel momento in cui il Ftihrer, parlando a nome della; Germania, ha sottolineato espli citamente la sua fede in un lungo periodo di pace. Non c'è altra spiegazione possibile: Roosevelt e la sua cricca giudaica vogliono ignorare, anzi rendere inefficaci le dichiarazioni anglo-italiana, an- glo-tedesca e franco-tedesca e di struggere cosi ogni speranza di un equo accordo tra la Francia e l'Italia. L'atteggiamento di Roosevelt mira dunque ad un inter vento aperto ed armato negli af fari europei e costituisce di conseguenza una violazione flagrante della dottrina di Monroe. « Forse questo atteggiamento può essere spiegato con il deside- r'° di Roosevelt di giustificare le forniture illecite di aeroplani mili tari a"a Francia, forniture che la stampa americana ha recentemen- te rivelate, e coprire così, come acca(lde durante la guerra mondiale, ' fornitori e i loro accoliti, che realizzano guadagni enormi. Una cosa è certa: che il popolo americano sconfessa queste manovre e scon tesserà un politica che non serve altro che gli interessi del bolscevismo e del giudaismo internazionale. Forte delle pessime esperienze di passato, il popolo americano ri sentirà, in presenza dei pericoli che lo minacciano, tutta la sua re sponsabilità e disporrà in modo che il suo avvenire non sia determina to illecitamente da « americani » che perseguono una politica giudeo-bolscevica. ■ •