Anche Halifax per la "pace con giustizia" di Leo Rea

Anche Halifax per la "pace con giustizia" Anche Halifax per la "pace con giustizia" Dichiarazioni del ministro sul convegno di Roma, i rapporti italo britannici e la tensione italo-francese ro ao 1 reLondra, 3 febbraio. |Il discorso che il visconte Hali-I fax ha tenuto stasera a Hull contiene una dichiarazione di capitale importanza giacché essa offre modo di giudicare qual'è l'orientamento più recente del governo inglese per giungere a quella sia ■ stemazione generale che è l'obiet lijtivo della politica di Chamberlain. a] Il ministro degli esteri verso la n fine del suo discorso di cui diamo! a1 più avanti un ampio riassunto e ! nlfrequcnti citazioni, ha detto: *So-! no sicuro che tutti i popoli rico-1 a- noscono che la pace, una pace ba-l di sata sulla giustizia, sul dirit'j j - sull'eguaglianza, è il loro maggioril- bene ». 01 ^ ... i ni! « race COI1 giustizia » j a di o o e e basata sulla giusti- i Una pace zia: questa interpretazione ufficiale delle vedute del governo è veramente preziosa e autorizza a sperare bene: non occorre ricordare ai lettori italiani Chi abbia sostenuto la tesi della pace nel giusto, fin da quel discorso di Verona in cui si ammoniva e s'invi- tava l'Europa a una ricostruzione e riconciliazione basata sulla giù- e]stizia per tuttii e piu recentemen- L- te, nel telegramma scambiato con l : chamberlain dopo il viaggio Je'I è .Ministro britannico a Roma, o. e o, ni Rileviamo questa dichiarazione . |del.Ministro degli Esteri britanni-|co come quella che mette il bavaglio a quanti a Londra e più ancora a Parigi avevano conchiso, o]ridendo un po' troppo presto, ohe -;l'incontro di Roma era finito bea;ne in quanto che era l'nito in nuia,. ia. Quella che abbiamo rilevato e -:brevemente commentato è. nella! zi nostra opinione, la frase principi, pale in quanto che essa indica. :on parole di autorità non dubbia, quella che sarà la via a cui il So- ; britannico ispirerà la prò- pria azione e userà la propria in- i fluenza in questo periodo di rico- truzione europea. Si può dire che. ricostruzione porterà a una pa- ificazione e riconciliazione se gai : j_t j~» ì ; forzi del Governo britannico, cer-1 stizia, vinceranno le resistenze op . i resistenze op-, e poste da Parigi e gli ostacoli frap-;ti posti dal mancato dittatore ame-;- ricano. Lo stesso lord Halifax, sia e- pure con molta prudenza, ha ac- cennato. proprio avanti- il passage gio che abbiamo commentato. aii- la necessità da parte di chi è a! ri governo « di resistere a quelle for ze che vorrebbero distruggere la a- pace ». E' difficile dire se il pasr- saggio si riferisca soltanto ai guer- a rafondai domestici accecati dalju-! pregiudizio contro nazioni che jb-ì hanno scelto metodi divergenti o o1 in conflitto col loro «credo», a; pi. e 1 ti | UIl SlOrZl per la. pace Il ministro degli esteri ha cominciato dicendo che le questioni di politica interna non potevanoIessere, come erano una volta, se- parate da quelle di politica este lij ai i: inl e a! ;ra: egli ha sostenuto che i proble-ini della messa a difesa della na-zione sono nettamente collegati al- lo stato delle relazioni internazio- di nall: allo stesso modo — egli ha m-, sostenuto —che il regno degli ai- a fari commerciali non Può neanche i-; esso esaere disgiunto dai fattori l-! internazionali che in un certo sen-si so dominano quelli e allo stesso r- tempo ne sono dominati. di Dopo una breve rivista delle dif-to ficoltà internazionali lasciate dal- he la grande guerra, il ministro ha T.iparlato degli sforzi intrapresi da | Chamberlain intesi a ristabilire la I fiducia in Europa: egli ha ricordato come il Primo Ministro sia stato violentemente assalito per la sua perseveranza negli sforzi; tuttavia, ha detto lord Halifax, tutto il paese deve essere grato di avere un Primo Ministro come quello attuale. Dopo aver parUto della necessità per l'Inghilterra di darsi una ! rapida ed efficiente preparazione ! militare, il visconte Halifax ha ag!giunto non essere lui fra quelli 1 che considerano la guerra come l inevitabile; quelli che parlano e j agiscono come se fosse inevitabiile non rendono certamente un ser vizio alla causa della pace. Ha i quindi insistito sulla necessità per j raggiungere la pace, dicendo che nntmEfdhcg i non basta. desiderarla ma bisogna : aprendere iniziative e rendersi parte attiva per il conseguimento di essa. L'incontro di Roma Parlando del convegno di Roma, lord Halifax ha detto che l'impres- qcistte sione più viva da lui riportata è la:n cordialità con cui il Primo Ministro! [ L lui stesso sono stati ricevuti dait MUSsolini e dal governo italiano !aI i-entusiasmo con cui il popolo ita liano ha accolto il Primo Ministro |,e sopratutto le precise assicura|zionj date da, Duce che ,a politica ! ritirato l'aiuto al generale Franco pe che l'Italia non chiederà coni pensi territoriali In Spagna. Noi at- tribuiamo la massima importanza ; a»e SS^^^S' « Mentre siamo lieti per il mi- italiana è una politica di pace « Parlando del Mediterraneo — ha continuato lord Halifax — Mussolini ci ha assicurato di essere soddisfatto dell'accordo italo-britannico ed ha dichiarato che alla fine del conflitto spagnolo verrà euòraniènto dei nostri rapMrU con l'Ttniin <,iamr. n^n^imati n» iu l'Italla, siamo preoccupati per la tensione tra l'Italia e la Francia j n| scpHtglds. La Gran Bretagna per cui la eoo-.: perazione con la Francia, nasata i su comuni interessi, è fondamen- fola minia rt nnha m nntnn rti»pai o _ i 1 tale, vuole anche mantenere rela- i iapporti tra l'Italia e la Franciai, è nossibile 2iun"ere alla desi-1 ; ^J?a^PXensione TnternaSonalel s; in una zona nella quale gli inteies-, si britannici sono direttamente e! si sioni della situazione attuale intejramente cambiata dopo la caduta j di Barcellona, Più oltre il visconte Halifax ha I proposilo - „uito l'oratore vitalmente implicati ». E' venuto quindi a parlare della I iSpagna: quello che ha detto della, Spagna lord Halifax sl riferisce g?Ì""?-°-*,..?^ÌS1? ™««VLSL%I aperto e sviluppato il conflitto più ; che su quelle che sono le previ- parlato dei tempi rivoluzionari nei quali viviamo, tempi in cui vi sono delle nazioni che seguono metodi diversi da quelli a cui gli inglesi sono abituati: Quali che siano i nostri sentiha prose j no le difficoltà -|Che abbia la responsabilità della --direzione della politica estera di e quali che siainerenti, nessuno - un paese può dimenticare che lo - scopo finale dei suoi sforzi è quel-l a lo cli far f''onte alle forze che ten-j - dono a distruggere la pace; e io e »™ ^sc^nÒ X*Vp^e"1-' i ,-[jna pace basata sulla giustizia. -|sui diritto e sull'eguaglianza — è o il loro nene maggiore ». Lord Halifax ha fatto quindi, -! riferimento all'ultimo discorso di'- Hitler polemizzando garbatanirn- a te col Fiihrer a proposito delle' aiorigini della grande guerra. 11 mi-I nistro degli Esteri britannico ha negato che la guerra sia stata fatta allo scopo di escludere la Germania dal commercio mondiale. Egli ha naturalmente rilevato la frase con la quale Hitler ha predetto un lungo periodo di pace ed ha dichiarato che nessuno spera con maggior devozione e con maggiore intensità di quanto egli atesso, lord Halifax, spera che questa previsione si avveri. Il ministro ha insistito nel dire che l'ultima cosa che il Governo inglese intende fare è quella di ostacolare il naturale defluire del traffici e a questo proposito ha citato un fatto che prima d'ora non era noto. Durante gli ultimi gior- ni' egU ha detto' è stato raggiun[° un fccordo molto soddisfacente con la Germania: s' tratta dl un accordo riferentesi alla produzio¬ne del carbone britannico e tedesco, al modo di regolare la concorrenza e prevenire un ribasso dl prezzi sul mercato internazionale. Halifax lia aggiunto che ulteriori trattative del genere avranno luogo per altre industrie alle quali l'Inghilterra e la Germania sono direttamente interessate e ha concluso dicendo di non poter finire senza ricordare e ripetere quello che il Primo Ministro ha detto martedì sera alla Camera del Comuni, cioè che non vi sono questioni tra le nazioni, per quanto gravi, che non possano essere sistemate attraverso conversazioni e discussioni. SoDDreSsione sintomatica rr n Dailu Telegraph di domattina *■* *r ■ . . pubblica il suo primo editoriale di discorso del Ministro Come era da aspet-deou Esteri, tarsi, non fa una parola della fra se riferentesi alla « pace con giu- stizia ». frase che è stata soppres sa insieme al relativo passaggio perfino dal sommario del discorso. iigiornale edenista, che ha scritto di malavoglia un centinaio di ri gh6( s, concentra tutto nella parte che si riferisce alle trattative commerciali fra 1 due paesi. Le chiacchiere politiche hanno continuato anche oggi a occuparsi della «; bomba Roosevelt » e stasera assistiamo alla ritirata dello stesso Roosevelt il quale ha atteso tre giorni per smentire la frase della frontiera americana suReno. Evidentemente il Presidente si è accorto di avere maneggiato e di aver lanciato un boomerang invece che un giavellotto: egli ora accusa i senatori isolazio- nisti di avere distorto le sue parole. L'insurrezione dell'opinione pubblica americana deve averlo effettivamente spaventato, tanto che oggi, secondo il corrispondente del i Daily Telegraph v ha detto — proprio luì! — che la politica estera e la politica di preparazione militare non dovrebbe es-l j sere fatta entrare nella campagna elettorale del 1940. , Come si vede. Roosevelt ha do¬'vuto mettere molta soda nel suo wisky. ' I Leo Rea