Nelle carceri di Barcellona dove imperava il terrore della Ghepeù rossa

Nelle carceri di Barcellona dove imperava il terrore della Ghepeù rossa JDOFO LA LIBERAZIONE Nelle carceri di Barcellona dove imperava il terrore della Ghepeù rossa (Dal nostro inviato) Barcellona, 31 gennaio. Barcellona offre ogni giorno^ una .sorpresa a chi la visita dopon l'occupazione: l'immensa citta dalle viscere inesplorate cela cnicara mille segreti e chi si aggim fra le sue strade ha la sensazione quasi fisica di una grande loniba di cose che un giorno risorgeranno. Oggi i giornalisti di tutti i paesi sono stati accompagnati dai funzionari dell'Ufficio spaf/nuola della stampa estera a una visita dei locali, sparpagliati un po' dovunque, dal servizio di informatsioni militari, il famigerato 8.1 AI. della Spagna rossa. Le celle della tortura I loca/i dove erano trasportati, trattenuti e interrogati, per così dire, i cittadini sospetti, erano all'origine scuole, officine e conventi; sopratutto conventi, perchè la piccolezza delle celle rendeva più penoso il soggiorno. Negli altri locali le celle erano siate costruite appositamente, mediante tramez si e muricciuoli interni di mat toni. Queste prigioni danno un'idea della terribile crudeltà dei capi della bassa organizzazione poliziesca. In molte di queste piccole carceri politiche i detenuti si ammucchiavano a diecine in piccolissime celle, dove era materialmente impossibile aggirarsi, dove la prigionia collettiva era il più odioso supplizio morale e fisico. Primeggia fra tutti il carcere disposto nel convento della Oalle de Valmayor, dove è stato scoperto proprio oggi un nuoxxi oentro del S.I.M., che è il più scientifico, per così dire, perchè munito dei maggiori perfezionamenti della tortura. La sede ospitava prima della guerra una comunità di suore. Il carcere è organizzato con gli ni timi apporti della tecnica della tortura. Le celle, separate da mat tonate, hanno una serie di travi che sorpassano di pochi centimetri appena l'altezza dell'uomo e altri travicciuoli più piccoli che im pediscono i movimenti in vari sen si. In una delle pareti delle celle un ' dispositivo ottico luminoso, composto di cerchi di colore azzurro e giallo e di righe pure gialle e azzurre, attraeva e tratteneva l'attenzione delle vittime, riu- Ucggscl'uteimchsesequnuSpscdicolitnaatogdemil disemtamfinunjchrifr6 tae losuIediptrie scendo a sgretolare la ragione dell'uomo cerebralmente più resistente, mediante il terribile supplizio imposto per parecchie ore agli ucchi e al sistema nervoso. Tutti i giornalisti stranieri presenti alla visita hanno potuto osservare di persona e lìberamente questo aspetto, per molti di essi nuovo, del regime poliziesco della Spagna rossa: e cioè l'impiego scientifico e non arbitrario e disordinato del terrore e della tortura come strumenti di repressione politica e di azione rivoluzionaria. A 40 Km. da Gerona L'avanzata delle diverse unità nazionali in direzione di Girono e atmosferiche ancora sfavorevoli Una spessa nebbia è succeduta oggi alla pioggia e alle nevicate dei giorni scorsi. Alla fine della mattinata le forze che presidiano il settore centrale del fronte, a sud di Violi, sono penetrate nel p"uesello di Estoni/ dopo avere sormontato il Puig Rodo, alta montagna che domina con i suoi 10o(i metri di altitudine la valle del filane Gurri. L'avanzata è continuata fino ui paeselli di Montunjoìu e S. Eulalia de Riu Primier, che sono stati occupati nel pomeriggio. In quest'ultimo villaggio i franchisti si trovano staséra a soli 6 chilometri a occidente dalla cittadina di Vidi. L'avanzata è stata pure rapida e fruttuosa lungo la costa. Le colonne di Yague hanno occupalo sucaessivamenie i paeselli di Ca Iella. Pineda diVich e continuata rapida e nso-po, nonostante le condizioni e Malgrut; verso il tramonto l'audace colonna centra- ie è giunta ai confini della prò- vinrwi di Gerona, rappresentati dal corso del fiume Tordcra, alla foce di questo; ha varcato il rorso d'acqua ed ha stabilito una testa di panie nel villaggio di Las Ferra jas sulla sponda sinistra del fiume, spingendo poscia l'occupazione fino n Blanes. a li chilometri all'interno della provincia di Gerona. In /questo punto i marocchini sono giunti a mrno di 1/0 chilometri da Gerona — attuale capitale della Catalogna rossa. Il bottino che si raccoglie a Barcellona cresce di giorno in giamo. Oggi sono state trovate 1000 fra automobili e camions nuovissimi delle officine Ford. La cattura rappresenta un valore di SO milioni di pesetas. In un'altra officina è stalo trovato il materiale per la costruzione di 200 carri d'assalto. In un'altra ancora, telai, accessori, automobili pressoché terminate, a migliaia. Il valore del bottino raccolto fino dal giorno della conquista di Barcellona ascende a parecchie centinaia di milioni di pesetas. Oggi sono .stati catturati su tuffo il fronte più di 2700 prigionieri. Nel porto sono stati catturali in buono stato di navigazione, i .seguenti battelli: Espana N. 3, Ciuciaci de Sivilla, Rio Darro e Rio Segre. Nel bacino di carenaggio a secco e stato trovato il sommergibile C. 1 ed un R.O.K. in corso di riparazioni. Riccardo Forte Segni dello sfacelo rosso in Spagna: un biglietto da cento peeetas, che valeva sino a quattro giorni fa 120 franchi, e che oggi vale 80 centesimi. La banconota che ci è stata spedita dal nostro Appiotti è identica a quelle in circolazione nella Spagna prima della guerra. Come è noto, il valore delle pesetas emesse dal governo nazionale è invece in sensibile aumento a monetina di carta da dieci ntesimi di peseta, emessa dal verno rosso di Barcellona e à da tempo priva di qualsiasi valore stqddiCdsCbtgpri Ciano riceve i mutilati jugoslavi (Telefoto)