Sulla strada di Puigcerda di Riccardo Forte

Sulla strada di Puigcerda La marcia delle truppe vittoriose Sulla strada di Puigcerda Granollers occupata e superata - Nel settore centrale le truppe di Franco minacciano Berga da sud e da ovest (Da uno dei nostri inviati) Barcellona, 30 gennaio. La situazione militare in Ispagna, tre giorni dopo la caduta di Barcellone, è dominata da due ordini di fatti: la rapida avanzata dell'Esercito nazionale verso la frontiera francese da un lato, lo sforzo dei resti dell'esercito rosso dell'est, battuti a Barcellona, perricostituirsi, almeno in parte, con lo scopo di ostacolare e ritardarela conquista di ciò che rimane del- la Catalogna rossa, dall'altro. Può avvenire questo tentativo di riorganizzazione/ Lo vediamo molto problematico, per non direimpossibile. Fino a ieri l'altro, si aveva l'impressione di un genera-te sconcerto della truppa nemicapreoccupata, come dicono gli spa-gnoli, di « metter terra » fra essa e i nazionali. La fuga dell'esercito ro.sso dell'est, comandato dal ben noto generale Vicente Rojo. autor,re della riuscita offensiva rossa di Tcruel, ma anche delle due ter- ribìli disfatte che la seguirono, as- somiglia assai poco a quella riti-rata ordinata di cui hanno parlato i comunicati dell'evanescente go- verno di Figuerus. Decine di can-noni sono stati abbandonati, cen- tinaia di vagoni ferroviari carichidi materiale da guerra, sono statilasciati beli'e pronti ai nazionali,battaglioni interi sono rimasti inretroguardia, privi di notizie, dicoinnnicuzioni, di viveri; posizioni di primo ordine, che potevano co-sfinire una linea difensiva, o al-meno di copertura, a una distanza di alcune decine dì chilometri In- a a o torno a Barcellona, sono state disertate e perdute senza combattimento. Senza tregua Non si vede dove nè come possa ricostituirsi l'esercito rosso, nei o [giorni in cui si approssima già lo r investimento di Vich da parto dei n 'franchisti, che hanno raggiunto e [ieri mattina, domenica, col loro - schieramento centrale, il paesello \di Moyà, a mezza strada fra Man ìresa e Vich. e hanno occupato in o in puri tempo, Santa Maria de Oló ela So chilometri a nord-est di Man resa. \ L'Alto Comando nazionale è (lei rìso a non lasciare all'avversario \ii tempo di riorganizarsi. Mentre 'in qualche ambiente si credeva al la possibilità di una pausa nell'of fensiva di Catalogna dopo la conr,\quista di Barcellona — pausa che avrebbe facilitato l'esecuzione dei la gigantesca opera di riorganiz- zazione da compiere nella metro-poli mediterranea — si può assio {curare, invece-, che le operazioni - continuano e continueranno con un -[ritmo altretanto sostenuto, quanto - [quello che ha precedute la conquii\sta di Barcellona; l'avvenimento iìnon ha smosso l'ordine prestabili,] to dei movimenti militari. ni Si ha tuttavia, da ieri mattii\na. l'impressione che nuclei ubbai 'stanza numerosi di militi rossi ver-i chino di rilardare l'avanzata dei -ìnasinnnli sulle strade che salgono a \ verso i Pirenei. Questa resistenza -[é soprattutto sensibile a nord di i i i o a i Granollers, In cittadina dell'industria tessile, conquistata ieri dai nazionali, a trenta chilometri a nord di Barcellona. Sembra che il nemico pensi di organizzare una linea di resistenza nel massiccio di Montscny, tra Granollers e Vich. Ma la tnarcia rapidissima del Corpo d'Esercito del Maestrazgo verso quest'ultima cittadina, rende difficile l'esecuzione del piano. Ieri mattina si è notata, negli scontri fra Granollers e Caldas de Montimi/, la riapparizione di quelle brigate internazionali cine da qualche mese erano state allontanate dal fronte, sia che fossero tenute in riserva nella retroguardia per qualunque evenzienza, sia che stessero, come è avvenuto per parte di esse, per essere rimpatriate. Le brigate di cui è stata rilevata la presenza sono la 11*, la 1S* e la 15». Secondo le dichiarazioni dei prigionieri, il ritorno di queste vecchie unità internazionali al fronte sarebbe stato deciso immediatamente dopo la caduta di Barcellona, d'accordo fra il generale rosso Rojo e il deputato comunista francese Murtij che, come è noto, dall'inizio della guerra civile si trova in Spagna e dirige, nel suo qnartier generale di Albacete, l'organizzazione degli aiuti in nomini, in armi e in vii-eri alla Spagna rossa. Quale è. esattamente, il compito di queste Brigate internazionali,] quale la portata di questo nuovo in-i tervento? Non sembra che le unità apparse oggi sul fronte rosso, e che erano composte di volontari di Parsi dell'Europa centrale e di America del Sud, debbano costituire fin da ora un pericolo qualsiasi, neppure dal punto di vista di una resistenza efficace all' Esercito franchista, che avanza su tutti i fronti della Catalogna. Nè sembra che si sia in presenza di un rinsanguamento effettivo dell'esercito repubblicano con clementi nuovi. Tutto lascia supporre che i volontari in questione fossero stati in un primo tempo ritirati dal fronte; comunque, è veramente stupefacente V insistenza con cui i dirigenti rossi, rintanati nel paesello di Figuerus, dove il governo ficca i ministeri nelle case coloniche e dove duecentomila persone si pigiano in un minuscolo spazio, in una inverosimile confusione descrittaci con tinte drammatiche dagli inrinfi speciali della stampa francese che sono riusciti a giungere fin là, mandano oggi ancora al macello migliaia di combattenti, pur senza avere alcun speranza, non diciamo di rivincita, ma di efficace resistenza. Le ultime vittorie In un comunicato -Iella «Ambasciata di Spagna » it Londra i rossi ricordano —- per persuadere l'opinione pubblica internazionale, che l'ultima parola non è ancora detta, eli1' posseggono l'isola di Minoica « base militare e navale assai più forte di (infila di Maiorca, occupala dagli italiani »; e perche allora non riprendono Maiorca:' E assicurano pure di possedere fra Sagunto e Almeria una estensione di costa di mille chilometri e un esercito di settecento mila uomini bene armati ed equipaggiati; e perchè allora non resistono meglio? E' difficile qualificare la condotta di chi, sapendo di avere perduro la guerra, vuole dare l'impressione fino all'ultimo di poterla an- ddcccdfhnltlacsp coro vincerà: » a ciò sacrifica diecine di migliaia di vite. Ieri le forze legionarie e quelle di Navarro hanno continuato l'avanzata generale in direzione nord e nord-est, e si sono collegate — dopo una serie di movimenti rapidi e vittoriosi — nei pressi della cittadina di Caldas de Montbuij, che è stata conquistata dopo vivaci combattimenti nelle prime ore del pomeriggio. Un'altra colonna franchista, partita da Granollers. ha conquistato, a otto chilometri a nord, il puesello di La Garriga, lottando anche qui contro una certa resistenza del nemico. Le colonne nazionali hanno distaccato, a protezione dei fianchi, qualche reparlo, che ha proceduto all'occupazione dei paeselli di Cordedeu. a oriente, e Santa Eulalia de Ronsana, a occidente della strada Granollers-Vich. Verso Vich converge, d'altra parte, la rapida avanzata del cor-^ po d'esercito del Maestrazgo, che,al comando del gre». Gaicia Vali- j fio, procede rapidamente dalle po-, sizioni a nord di Munresu versoi l'importante cittadina catalana. Oggi queste unità sono giunte ini direzione nord fino al villaggio di ; Puigréig, a soli diciotto chilometri] da Berga nell'alta valle del LIobreA gat, mentre, a oriente di questa] valle, altre forze, dopo nn'avaiiza-] ta di venti chilometri, hanno rag-\ giunto Llinàs, sì da minacciare] Berga da sud e da ovest. Sulla strada Manresa-Vich lai avanzata è giunta al paesello di Moyà, dopo un nuovo balzo di dieci chilometri. Si ha nettamente la impressione che il nemico, dopo la scossa subita, abbia perduto alcune giornate preziose per tentare di organizzare una resistenza. Nella condotta della guerra ogni giornata perduta pesa decisamente sulta bilancia delle forze. Lo squilibrio, che già esisteva, ne è aggravato. Riccardo Forte asipcnnIritsti| | mfnrffcgptp La Messa all'aperto celebrata a Barcellona dinanzi al Palazzo delle poste, predenti le truppe e una grande folla di fedeli Sulla strada di Puigcerda La marcia delle truppe vittoriose Sulla strada di Puigcerda Granollers occupata e superata - Nel settore centrale le truppe di Franco minacciano Berga da sud e da ovest (Da uno dei nostri inviati) Barcellona, 30 gennaio. La situazione militare in Ispagna, tre giorni dopo la caduta di Barcellone, è dominata da due ordini di fatti: la rapida avanzata dell'Esercito nazionale verso la frontiera francese da un lato, lo sforzo dei resti dell'esercito rosso dell'est, battuti a Barcellona, perricostituirsi, almeno in parte, con lo scopo di ostacolare e ritardarela conquista di ciò che rimane del- la Catalogna rossa, dall'altro. Può avvenire questo tentativo di riorganizzazione/ Lo vediamo molto problematico, per non direimpossibile. Fino a ieri l'altro, si aveva l'impressione di un genera-te sconcerto della truppa nemicapreoccupata, come dicono gli spa-gnoli, di « metter terra » fra essa e i nazionali. La fuga dell'esercito ro.sso dell'est, comandato dal ben noto generale Vicente Rojo. autor,re della riuscita offensiva rossa di Tcruel, ma anche delle due ter- ribìli disfatte che la seguirono, as- somiglia assai poco a quella riti-rata ordinata di cui hanno parlato i comunicati dell'evanescente go- verno di Figuerus. Decine di can-noni sono stati abbandonati, cen- tinaia di vagoni ferroviari carichidi materiale da guerra, sono statilasciati beli'e pronti ai nazionali,battaglioni interi sono rimasti inretroguardia, privi di notizie, dicoinnnicuzioni, di viveri; posizioni di primo ordine, che potevano co-sfinire una linea difensiva, o al-meno di copertura, a una distanza di alcune decine dì chilometri In- a a o torno a Barcellona, sono state disertate e perdute senza combattimento. Senza tregua Non si vede dove nè come possa ricostituirsi l'esercito rosso, nei o [giorni in cui si approssima già lo r investimento di Vich da parto dei n 'franchisti, che hanno raggiunto e [ieri mattina, domenica, col loro - schieramento centrale, il paesello \di Moyà, a mezza strada fra Man ìresa e Vich. e hanno occupato in o in puri tempo, Santa Maria de Oló ela So chilometri a nord-est di Man resa. \ L'Alto Comando nazionale è (lei rìso a non lasciare all'avversario \ii tempo di riorganizarsi. Mentre 'in qualche ambiente si credeva al la possibilità di una pausa nell'of fensiva di Catalogna dopo la conr,\quista di Barcellona — pausa che avrebbe facilitato l'esecuzione dei la gigantesca opera di riorganiz- zazione da compiere nella metro-poli mediterranea — si può assio {curare, invece-, che le operazioni - continuano e continueranno con un -[ritmo altretanto sostenuto, quanto - [quello che ha precedute la conquii\sta di Barcellona; l'avvenimento iìnon ha smosso l'ordine prestabili,] to dei movimenti militari. ni Si ha tuttavia, da ieri mattii\na. l'impressione che nuclei ubbai 'stanza numerosi di militi rossi ver-i chino di rilardare l'avanzata dei -ìnasinnnli sulle strade che salgono a \ verso i Pirenei. Questa resistenza -[é soprattutto sensibile a nord di i i i o a i Granollers, In cittadina dell'industria tessile, conquistata ieri dai nazionali, a trenta chilometri a nord di Barcellona. Sembra che il nemico pensi di organizzare una linea di resistenza nel massiccio di Montscny, tra Granollers e Vich. Ma la tnarcia rapidissima del Corpo d'Esercito del Maestrazgo verso quest'ultima cittadina, rende difficile l'esecuzione del piano. Ieri mattina si è notata, negli scontri fra Granollers e Caldas de Montimi/, la riapparizione di quelle brigate internazionali cine da qualche mese erano state allontanate dal fronte, sia che fossero tenute in riserva nella retroguardia per qualunque evenzienza, sia che stessero, come è avvenuto per parte di esse, per essere rimpatriate. Le brigate di cui è stata rilevata la presenza sono la 11*, la 1S* e la 15». Secondo le dichiarazioni dei prigionieri, il ritorno di queste vecchie unità internazionali al fronte sarebbe stato deciso immediatamente dopo la caduta di Barcellona, d'accordo fra il generale rosso Rojo e il deputato comunista francese Murtij che, come è noto, dall'inizio della guerra civile si trova in Spagna e dirige, nel suo qnartier generale di Albacete, l'organizzazione degli aiuti in nomini, in armi e in vii-eri alla Spagna rossa. Quale è. esattamente, il compito di queste Brigate internazionali,] quale la portata di questo nuovo in-i tervento? Non sembra che le unità apparse oggi sul fronte rosso, e che erano composte di volontari di Parsi dell'Europa centrale e di America del Sud, debbano costituire fin da ora un pericolo qualsiasi, neppure dal punto di vista di una resistenza efficace all' Esercito franchista, che avanza su tutti i fronti della Catalogna. Nè sembra che si sia in presenza di un rinsanguamento effettivo dell'esercito repubblicano con clementi nuovi. Tutto lascia supporre che i volontari in questione fossero stati in un primo tempo ritirati dal fronte; comunque, è veramente stupefacente V insistenza con cui i dirigenti rossi, rintanati nel paesello di Figuerus, dove il governo ficca i ministeri nelle case coloniche e dove duecentomila persone si pigiano in un minuscolo spazio, in una inverosimile confusione descrittaci con tinte drammatiche dagli inrinfi speciali della stampa francese che sono riusciti a giungere fin là, mandano oggi ancora al macello migliaia di combattenti, pur senza avere alcun speranza, non diciamo di rivincita, ma di efficace resistenza. Le ultime vittorie In un comunicato -Iella «Ambasciata di Spagna » it Londra i rossi ricordano —- per persuadere l'opinione pubblica internazionale, che l'ultima parola non è ancora detta, eli1' posseggono l'isola di Minoica « base militare e navale assai più forte di (infila di Maiorca, occupala dagli italiani »; e perche allora non riprendono Maiorca:' E assicurano pure di possedere fra Sagunto e Almeria una estensione di costa di mille chilometri e un esercito di settecento mila uomini bene armati ed equipaggiati; e perchè allora non resistono meglio? E' difficile qualificare la condotta di chi, sapendo di avere perduro la guerra, vuole dare l'impressione fino all'ultimo di poterla an- ddcccdfhnltlacsp coro vincerà: » a ciò sacrifica diecine di migliaia di vite. Ieri le forze legionarie e quelle di Navarro hanno continuato l'avanzata generale in direzione nord e nord-est, e si sono collegate — dopo una serie di movimenti rapidi e vittoriosi — nei pressi della cittadina di Caldas de Montbuij, che è stata conquistata dopo vivaci combattimenti nelle prime ore del pomeriggio. Un'altra colonna franchista, partita da Granollers. ha conquistato, a otto chilometri a nord, il puesello di La Garriga, lottando anche qui contro una certa resistenza del nemico. Le colonne nazionali hanno distaccato, a protezione dei fianchi, qualche reparlo, che ha proceduto all'occupazione dei paeselli di Cordedeu. a oriente, e Santa Eulalia de Ronsana, a occidente della strada Granollers-Vich. Verso Vich converge, d'altra parte, la rapida avanzata del cor-^ po d'esercito del Maestrazgo, che,al comando del gre». Gaicia Vali- j fio, procede rapidamente dalle po-, sizioni a nord di Munresu versoi l'importante cittadina catalana. Oggi queste unità sono giunte ini direzione nord fino al villaggio di ; Puigréig, a soli diciotto chilometri] da Berga nell'alta valle del LIobreA gat, mentre, a oriente di questa] valle, altre forze, dopo nn'avaiiza-] ta di venti chilometri, hanno rag-\ giunto Llinàs, sì da minacciare] Berga da sud e da ovest. Sulla strada Manresa-Vich lai avanzata è giunta al paesello di Moyà, dopo un nuovo balzo di dieci chilometri. Si ha nettamente la impressione che il nemico, dopo la scossa subita, abbia perduto alcune giornate preziose per tentare di organizzare una resistenza. Nella condotta della guerra ogni giornata perduta pesa decisamente sulta bilancia delle forze. Lo squilibrio, che già esisteva, ne è aggravato. Riccardo Forte asipcnnIritsti| | mfnrffcgptp La Messa all'aperto celebrata a Barcellona dinanzi al Palazzo delle poste, predenti le truppe e una grande folla di fedeli