IL PIANO DINAMITARDO degli arrestati di Bucarest

IL PIANO DINAMITARDO degli arrestati di Bucarest IL PIANO DINAMITARDO degli arrestati di Bucarest Le confessioni di Dumitresco prima della tragica morte i o i à a i Bucarest, 26 gennaio. Sulla scoperta del laboratorio clandestino di bombe incendiarie e di altri ordegni terroristici di cui vi abbiamo dato notizia si hanno i seguenti particolari. Doo l'esplosione che ebbe luogo il gennaio in un appartamento situato in una strada periferica di questa capitale, esplosione che provocò la morte del prof. Nicola Dumitresco, membro della disciolta organizzazione legionaria, le ricerche degli organi di polizia hanno permesso di constatare che il promotore principale di alcuni attentati terroristici in preparazione avanzata era un tenente del genio, distaccato presso la direzione chimica militare, che, per bizzarra coincidenza, si chiamava cqn lo stesso nome del professore rimasto vittima nella esplosione del 7 gennaio. Il tenente in questione aveva fornito al suo omonimo una rilevante quantità di materie esplosive ed aveva dato tutte le indicazioni tecniche necessarie per la confezione delle bombe. All'indomani dell'esplosione questo ufficiale era miracolosamente scomparso, ma la polizia era stata informata che egli continuava ad interessarsi alla preparazione di nuovi atti terroristici e che giornalmente si recava a lavorare in una officina sita anch'essa in una nascosta strada periferica di Bucarest. Gli organi della polizia hanno ritenuto opportuno dare l'illusione di avere perduto le tracce dell'ufficiale, per potere appunto mettere la mano su tutta l'orga nizzazione che si ritiene sia l'ulti ma sopravvissuta dei nuclei legio nari terroristici. E' stato cosi possibile seguire tutto il lavoro effettuato dal tenente Dumitresco e dai suoi complici più prossimi, che in una officina appartenente a certo Ion Stadie sotto il falso nome di Matei Iosifesco stava appunto costruendo diversi apparecchi lanciafiamme di sua invezione, semplicemente per conto del Ministero della Difesa Nazionale. Nella perquisizione effettuata, la polizia ha rinvenuto ben 22 lanciafiamme di modello nuovissimo, il cui contenuto mortale poteva arrivare lino a cento metri di distanza e che poteva resistere ad una pressione di venti atmosfere. Naturalmente tutti gli indizia- tdcnptgstff ti, oltre una ventina, fra i quali devesi annoverare il finanziatore certo dottor Zissu, lo stesso tenente Dumitresco e molti altri operai, professionisti e studenti, tutti appartenenti ai nuclei di organizzazione terroristica della disciolta Guardia di Ferro, sono stati arrestati e tradotti alla Prefettura di Polizia, dove hanno fatto le più ampie confessioni. II tenente Dumistresco ha affermato che lo scopo da esso propostosi era quello d'incendiare, a mezzo delle fiamme lanciate dai suoi apparecchi, il palazzo delle poste di Bucarest, sito alla nuovissima Calea Victeriei, quello della sede centrale dei telefoni, anch'esso in Calea Victeriei, nonché la centrale elettrica e la stazione radio di questa capitale, procedendo ad un attacco in tutta regola di questi stabilimenti a mezzo di lancia-bombe e di gas asfissianti per poter poi procedere a mezzo dei lanciafiamme alla di struzione di questi edifici. Come abbiamo già comunicato, il tenente Dumistresco dopo avere confessato si è suicidato, impic candosi in una cella della* prefet tura della polizia, nella quale era stato rinchiuso ih attesa di subire altri interrogatori. • ) ! ! . La Milizia Confinaria monta la guardia a Palazzo Venezia

Persone citate: Matei

Luoghi citati: Bucarest, Venezia