Collaborazione italo jugoslava culturale, economica, politica di Alfio Russo

Collaborazione italo jugoslava culturale, economica, politica DOPO BEImaTEl Collaborazione italo jugoslava culturale, economica, politica Il Principe Reggente verrà a Roma Belgrado, 24 gennaio. Nei circoli politici della capitale jugoslava si commentano ancora con largo interesse e viva simpatia i colloqui dei giorni scorsi fra il Ministro degli esteri d'Italia conte Galeazzo Ciano e il presidente del consiglio Stojadinovic. Si rileva che durante i colloqui di Belje e di Belgrado sono stati affrontati e risolti importanti problemi di carattere politico ed economico in modo che i vecchi legami fra l'Italia e la Jugoslavia sono oggi notevolmente rafforzati e la pace adriatica può dirsi assolutamente completa e immune da ogni pericolo. Grande importanza si annette in questi circoli politici anche al lungo colloquio che il conte Ciano ha avuto con il principale reggente Paolo che, secondo quanto si assicura questa sera, visiterà Roma nella primavera prossima, ospite del Governo Fascista. Belgrado auspica un accordo generale danubiano Belgrado, 24 gennaio. « L'Europa deve abituarsi a comprendere che 11 patto del 23 marzo 1937 non è il aolito documento destinato a rimanere lettera morta» (cosi comincia l'editoriale del Vreme, il giornale che solitamente esprime l'opinione del governo); e prosegue sul medesimo tono per dire più sotto che nessuno può più contare su controversie tra Roma e Belgrado poiché la pace sull'Adriatico è duratura e quel mare invece di una muraglia è una via di comunicazione. E' opportuno riferire questo articolo perchè contiene il primo commento jugoslavo di carattere ufficioso apparso all'indomani delle conversazioni di Belje. Dopo essersi espresso nel modo sopradetto, il Vreme scrive che la collaborazione italo-jugoslava può essere molteplice: culturale, economica e politica. « Nel campo culturale sono state già realizzate splendide manifestazioni: la mostra del ritratto e la mostra del libro italiano. Le rappresentazioni eccellenti degli artisti della Scala si annoverano anche fra tali manifestazioni. Nel campo economico le possibilità sono vastissime. Anni or sono la partecipazione italiana al commercio estero della Jugoslavia era considerevole, ma le stupide sanzioni ginevrine sono costate care alla Jugoslavia che ha perduto in parte ingenti ordinativi e che stenta un po' a riconquistare sul mercato italiano ciò che ha perduto. Ma ora devono essere fatti i necessari sforzi per risalire il distacco. L'Italia è un paese prevalentemente industriale e la Jugoslavia un paese agricolo. Senza dubbio il mercato italiano potrà assorbire maggior quantità di prodotti agricoli; ma è necessario che la Jugoslavia comperi di più in Italia. Accanto agli acquisti del mercato privalo devono essere presi in considerazione anche gli acquisti dello Stato. Sembra appunto che gli industriali italiani siano disposti ari accordare alla Jugoslavia grossi crediti e perciò sono in vista 'arghe convenzioni tra i due paesi :>. La collaborazione politica tiene naturalmente un gran posto e i due paesi possono fare moltissimo per il consolidamento della pace e dell'ordine in questa parte Jell'Europa. « E' vero, dice 11 giornale, che Italia e Jugoslavia hanno proprie particolari relazioni ma è una felice circostanza che la Jugoslavia sia In relazioni amichevoli con la Germania la quale forma appunto con l'Italia lasse Roma-Berlino. L'Italia è più vicina della Jugoslavia all'Ungheria, però anche la Jugoslavia desidera buoni e leali rapporti con la sua vicina. Noi non abbiamo da avanzare nessuna richiesta verso l'Ungheria e faciliteremo l'entrata in vigore degli accordi di Belje; però non ci si deve aspettare che la Jugoslavia sacrifichi la sua amicizia e la sua alleanza con la Romania. L'accordo nel bacino danubiano deve essere generale. Le dichiarazioni ufficiali del governo magiaro e l'atteggiamento della stampa sono stati accolti con simpatia a Belgrado. L'atmosfera migliora continuamente e ciò è un buon pegno per l'avvenire. Il conte Ciano e il dottor Stojadinovic hanno toccato nelle loro conversazioni durate quattro giorni tutta una serie di questioni di grande importanza. Dalle dichiarazioni del due ministri risulta che le conversazioni si sono svolte nella massima cordialità e che tutti e due sono stati molto soddisfatti dei risultati. Anche l'opinione jugoslava è indùbbiamente soddisfatta >. Occorre notare che è la primi volta che la stampa jugoslava si esprime in questi termini nel ìi- guardi dell'Ungheria cioè è la prima volta che proclama 11 desiderio di stringere rapporti cordiali e ben definiti con il paese vicino. Un linguaggio simile non è che la conseguenza delle conversazioni di Belje. Alfio Russo

Persone citate: Ciano, Galeazzo Ciano