VERSO L'EPILOGO

VERSO L'EPILOGO VERSO L'EPILOGO i o (Da uno dei nostri inviati) Fronte di Catalogna, 24 gennaio. Da stamane verso mezzogiorno la capitale della Catalogna è sotto il tiro dei cannoni di Franco. La più grande città della Spagna che conta circa due milioni di abitanti, il più gran porto della Spagna che contava già un movimento di piroscafi per oltre venti milioni di tonnellate all'anno, l'industriosa e ricca città della Spagna, la capitale della Catalogna, la capitale del separatismo catalano di Companys, la capitale del governo rosso di Negrin, Barcellona Immensa e tumultuosa e superba sotto il tiro dei cannoni di Frunco. La situazione di stamane su questo fronte catalano era la seguente nei tre principali settori di operazioni per i vari Corpi d'esercito dello schieramento nazionale. Procediamo a questa determinazione della linea nazionale elencandone i capisaldi dal nord al sud. Settore settentrionale: dai Pirenei, dalla valle del Noguerà Pàilaresa e dalle montagne che dividono la valle del Noguera Pallaresu dalla valle del Segre, a oriente dell'abitato di Llorda e tra Llorda e Biscarra; poi attraverso il Segre, a nord di Basetta e continuando a nord del rio Solada, fin oltre Castellar de la Ribera. Da questo estremo saliente raggiunto dal Corpo d'esercito di Urgel, la linea nazionale presentava quindi una rientranza lungo le pendici orientali della Sierra Pubill; e saliva poi lungo la riva destra del rio Llobregat affluente di sinistra del Segre passando sopra Biosca, poi a oriente di Torà e a Calonge de Sei/atra. Il crollo dei rossi Settore centrale: la linea era caratterizzata da un enorme sa liente: da Calonge de Segarra prolungandosi a sud della Sierra de Castelltallat si spingeva fino al rio Cardoner in corrispondenza del paese di Sunia, poi seguiva la sponda destra del Cardoner fino davanti a Manresa, indi rientrava fino a oriente di Rubio, passava a nord e a nord-est di Igualadu; risaliva da ultimo verso il massiccio di Montserrat fino all'abitato di Collbato. Settore meridionale: dall'abitato di Collbato la linea scendeva verso la valle del rio Llobregat a sud di Esparreguera. poi attraverso la Sierra di Montcan," attraverso la Sierra de Las Planas, attraverso la Sierra de La Guardia, attraverso le Costas de Garriti arrivando al mare, al Mediterraneo immediatamente a est della stazione di Garraf. Da ieri il Comando nazionale aveva precisa la sensazione che t rossi stavano ritirandosi special¬ mtfrpssmmisplpoa mente sui fronti dei settori centrale e meridionale. Non era affatto cessata la resistenza dei rossi, ma si capiva che non era più la resistenza dei giorni scorsi, di chi difende una linea, una serie di posizioni che spera di mantenere, che vuol riuscire a mantenere; ma una resistenza invece di retroguardia, accanitissima anche questa, tenacissima, però diretta esclusivamente a rallentare lo slancio degli attaccanti, a contenere i progressi ancora per qualche giorno o per qualche ora, a ritardarne a ogni modo la avanzata. La ritirata dei rossi seguiva anche questa notte con un ordine predisposto, regolata e sistemata.Non è soltanto la successione e il a precipitare. /I fronte nazionale da stamanemodo delle interruzioni stradali, regolari e sistematiche, che denunciano questo, ma certi ordini di operazioni trovati ancora questa notte e stamane addosso a ufficiali caduti sul campo, che rivelano come il comando rosso funzionasse ancora in pieno, e disponesse metodicamente gli scaglionamenti della ritirata che la veemente pressione dei nazionali scompaginava o per lo meno costringeva ad accelerare in modo da renderla disastrosa per l'esercito in fuga. Incontro ai liberatori Oggi, poi, la situazione inclina a oggi è avanzato di sbalzo. L'ultima linea rossa davanti a Barcellona, la linea del rio Llobregat, non soltanto è intaccata, ma già vulnerata. Come dicevo dapprincipio di questo dispaccio, Barcellona non è più che a un tiro di cannone dai nazionali che conti' nuano ancora ad avanzare. A mezzogiorno la situazione, quale risultava al comando del generalissimo Franco che dirige personalmente la battaglia, era la seguente: nel settore settentrionale il Corpo d'esercito di Urgel si attestava a un paio di chilometri da Solsona, nodo stradale di prima ria importanza sull'alto rio doner; nel settore centrale: il corpo del Maestrazgo aveva occupa-\ io Manresa, città notevole e nodo srclampmcdfìsvl. {sinttstradale di' specialissima impo,-\cimpa tanza, sempre nella valle del Col doner. Poco dopo, il Llobregat era passato oltre. Il Corpo legionario con una irrompente avanzata era balzato sul rio Llobregat a sudest di Esparraguer, davanti a Abrera, e aveva constatato che i rossi avevano minato il ponte senza avere arato il tempo però di farlo saltare. Le avanguardie le\gionarie avevano passato il punte e procedevano a oriente del Llobregat. Nel settore meridionale, o settore costiero, il Corpo di Navarra e il Corpo del Marocco, occupata e oltrepassata Gavà, marciavano verso il Llobregat, in direzione di San Baudio del Llobregat e di Prat del Llobregat. In parecchi punti del fronte i rossi per sottrarsi all'avanzare delle colonne nazionali Mnleadplmasaiw'f<,T!w mTt0 ''l Triala V fi"* riuscendo a rompere il contatto [Questa sera un motociclista, dii ritorno dalla strada di Barcellona,]dove era arrivato a tre chilometri] dalla città, riferisce che provengo-\no da Barcellona numerose automobili con gente che si reca incontro alle truppe nazionali liberatri- ci. Non credo sia troppo ottimisti-, ca l'impressióne che abbiamo qui] sul fronte, che da un'ora all'altra] Franco potrebbe spingere le sue truppe all'occupazione della Capitale sol che lo volesse. Si dice che i governanti e > capi militari di Barcellona abbiano stamane abbandonano la città e si dice altresì che l'esercito rosso starebbe operando per addossarsi ai Pirenei onde sburrurne gli sbocchi d'entrata. Con ciò, evidentemente il Governo repubblicano rebbe mantenere aperta ad ogni costo la frontiera con la Francia, mantenendosi la Francia alle spai le e in questo modo lascierebbe in "T'T'iintende-^tendere che non tutte le speranzesarebbero perdute o almeno avreb-be a disposizione la via per l'ulti- ma fuga, Mario Basv