BELGRADO RIECHEGGIA dell'entusiasmo suscitate da Ciano

BELGRADO RIECHEGGIA dell'entusiasmo suscitate da Ciano BELGRADO RIECHEGGIA dell'entusiasmo suscitate da Ciano Dichiarazioni del nostro Ministro degli Esteri siili' importanza dei suoi colloqui con Stojadinovic agli effetti della politica di collaborazione e pacificazione nell'Europa danubiana Belgrado, 23 gennaio. L'agenzia Avala informa che prima di lasciare la Jugoslavia il conte Ciano ha ricevuto stamane, nella piccola stazione di frontiera di Rakek, i rappresentanti della stampa ai quali ha fatto alcune di chiarazioni. « Come avrete visto dal comunicato pubblicato ieri sera — ha detto fra l'altro il conte Ciano — i risultati dei nostri lavori sono importantissimi per la pacificazione di questa parte d'Europa. Lasciando la Jugoslavia amica, devo rivolgere in modo del tutto particolare i miei profondi e sinceri sentimenti al Principe Reggente Paolo. Ho avuto colloqui cordialissimi col Presidente Stojadinoivic. In questa occasione la nostra collaborazione è stata approfondita e si svilupperà in avvenire nello stesso senso amichevole. Considero molto importante il mio contatto personale con Stojadinovic poiché esso rappresenta un ulteriore passo in avanti sulla via della chiarificazione della situazione e della pacificazione di questa parte di Europa. 11 Presidente Stojadinovic ed io siamo animati dalla migliore volontà di agevolare una pacificazione totale ed una collaborazione generale nel bucino danubiano. Ogni atto diplomatico dell'Italia in questo senso, si effettua nel quadro dell'asse Roma-Berlino: vale a dire dell'Italia Fascista e della Germania Nazionalsocialista ». Ciano ha espresso infine 1 suoi più vivi ringraziamenti per le accoglienze cordiali che egli ha avuto dovunque durante il suo soggiorno in Jugoslavia. Tutti i giornali sono pieni resoconto della mezza giornata belgradese del conte Ciano e spe¬ gnrtisvisszzscutcvrlumlPmvcdtltdgbzgsdhlgmcdeljcidpcialmente riecheggiano la profon t Ida cordialità e la vastità dell'ac-;v. ,. coghenza al Ministro degli Esteri 1d Italia e l'amichevole affettuosità udel suo commiato da Stojadinovic. I Occorrerà notare, a meglio comprendere l'eccezionalità che la stampa ha attribuito all'avvenimento, che la descrizione delle cerimonie alle quali Ciano ha partecipato, è stata fatta in maniera e stile insoliti al giornalismo belgradese che è sempre rigorosamen te composto, quasi freddo, anche [quando riferisca cose non consue- orLoTmanfa lutti"e^òri ab- pteso la mano a tutti, e cosi ab |biamo letto cronache e commenti i come mai c'era accaduto. Segno \é che la visita dei conte ciano ria PoSSgoslavÓ^ sXatacome un evento politico ^dove si distillano i gesti e le pa- :role; ed è segno che l'amicizia soltanto italo-jugoslava non è scritta sulla carta, ma è viva e attiva nei cuori. Senza entrare in dettagli, si potrà dire, a incontro conchiuso, che I \" T" ~' f"""J""ffdùeia 7 "diffusa £ ftttlTctooH contici luSvI - WSt ÌS£ ..__=._. , „ viv_ , raffor. a|st'* r e o o a i l i a zata amicizia con l'Italia: e si dovrà principalmente dire che Ciano in. suscitato tante nuove e profonde simpatie intorno alla sua per sona e all'Italia come mai per nes-stino straniero è avvenuto in que- sto Paese. La vivace cordialità del suo incontro col popolo belgrade-se, ha colpito fortemente, come hacolpito la dimostrazione della suaati ettuosa amicizia per Stojadino- vic. ampiamente ricambiata: e tutti dicono che Ciano è uomo de! quale ci si può a ogni momentofidare, col quale si deve lavoraresempre e assiduamente. Sarebbe gnutile far patti dì qualsiasi gene-1 lare se non ci fossero tra i con-1 Ftraenti simpatia e fiducia che sono riindispensabili allo sviluppo co-1 GttaJdcoeiestruttivo dell'amicizia. Ciò che vale per gli uomini vale anche per i popoli. S'è questa sera ancora cosi presi dall'entusiasmo che si sono lasciati da parte i commenti essenzialmente politici, cioè si è rinunziato al bizantinismo delle discussioni sul comunicato e alla ricerca di indiscrezioni. Il comunicato ufficiale ha pienamente soddisfatto; del resto, a leggerlo bene, si capiscono anche le cose che nonjCvi sono scritte le quali si possono Uriassumere in poche parole: vo- plontà di marciare d'accordo e I suniti quali che siano gli avvenimenti che possono scaturire dalla situazione ora e in avvenire. Per quanto riguarda particolarmente l'Europa danubiana, è con- zDdsFvinzione generale e assoluta che, Qciò che vi avverrà in dipendenza _ tdelle conversazioni di Bélje non; cturberà minimamente l'ordine e la pace, anzi li rafforzerà potentemente. La morale e la lealtà del Fascismo sono le più sicure garanzie del nuovo sistema danubiano e balcanico. Il senatore Imre Varadi di razza magiara, nominato in questi giorni all'alta carica, ha fatto ieri sera una dichiarazione in cui ha detto che da quando Stojadinovic ha assunto la direzione del paese, la situazione della minoranza magiara in Jugoslavia è sensibilmente migliorata. Il senatore Varadi ha detto poi aoscsMldrptdasoche la minoranza magiara segue jcon grande attenzione l'attività e.gi successi del governo di Belgra- ] ndo per il consolidamento dei rap- rporti tra la Jugoslavia e gli Stali | acg t ;vlclm' . ,. . (Noi apprezziamo altamente 1^ sforzi $ stojadinovic perchè un'atmosfera di amicizia venga a crearsi tra Jugoslavia e Ungheria. Considero che tali sforzi potranno essere assai favoriti dall'atteggiamento corretto e leale I ndella minoranza ungherese ! Ecco qua lo prime manifestazioni del nuovo spirito che anima i* rapporti tra magiari e jugosla- vi. Chi ricorda la situazione di I [qualche tempo fa, potrà misura^. 11 cammino che^sLè fatto e potrà i delKliaborazlonc italo-magiara, |e dgl)a collaborazione Ralo-jugo- : 'efficienza collaborazione In quale forma sarà con- i \^"m aceordo polìtico tra Un.: . Jugoslavia non è ancora : ^ ma è cert0 che ^■°nJizioni indispensabili sono sta-ite raggiunte e sono state aliar- ! :t<r '""=•= ^,„;„„„f„ e P.erfl-Z on^te. d"r.an.tH ,'e conversazioni di Be.je. Ed è an- e a I che certo che nessuno avrà da perdere qualche cosa per l'accordo che si concluderà in un tempo I più o meno vicino, ma che tutti invece, in pace e in lavoro, avran- ' no da guadagnarci. A. R. |.!I

Persone citate: A. R., Ciano, Imre Varadi