Manresa accerchiata di Riccardo Forte

Manresa accerchiata Manresa accerchiata Le truppe nazionali hanno forzato il rio Llobregat alla sinistra del fronte, mentre verso il mare navarresi, legionari e maroo chini stringono la morsa = La convulsa agonia della Capitale rossa 1 Settimana decisiva (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Saragozza, 23 gennaio: La giornata di oggi, lunedì, è stata caratterizzata, come le pre cedenti, dalla nuova pressione del centro dell'esercito franchista nella regione montagnosa a nordovest di Barcellona e dalla nuova avanzata dei marocchini e dei navarresi nel settore costiero. Verso l'ultimo fiume Nel centro, le forze legionarie che avevano ieri compiuto l'occupazione di Igualada — la cittadina della tessitura — e l'avevano già lasciata a retroguardia grazie al successo della manovra avvolgente eseguita a nord ed a sud, hanno continuato oggi l'avanzata lungo la direttrice della strada Igualada-Sartorell, progredendo di circa 12 chilometri verso la valle del Llobregat, ed occupando uno dopo l'altro i paeselli di Piera e di Masqncfà, che si adagiano sulle estreme pendici del massiccio montano superato nei giorni scorsi dalla, potente spinta dei legionari fino ad Igualada. A nord, le forze del Corpo d'esercito del Maestrazgo, che avanzano metodicamente da vari giorni lungo la strada ferrata Lérida-Manresa-Barcellona, sono giunte nel tardo pomeriggio nei dintorni immediati di Manresa, dopo avere conquistato tutto il tratto di ferrovia compreso fra Rajadell, occupata ieri, e Manresa. L'occupazione di Manresa è ostacolata dalla necessità di passare il Llobregat, sulla cui sponda sinistra sorge l'industriosa cittadina. L'avanzata dei vari Corpi d'esercito nazionali converge orinai verso l'allineamento sulle rive di questo fiume, dove i rossi potrebbero essere tentati di organizzare una linea di estrema resistenza. Va Manresa fino a San Saturnino de Noya le truppe franchiste guadagnano rapidamente il terreno montuoso che le separa ancora dalla valle del Llobregat. Il ritmo dell'avanzata potrebbe essere rallentato dalla necessità di sgominare t nuclei di resistenza che si costituiscono sulla riva destra del fiume e che oppongono fin da ora un tenace sforzo difensivo alla avanzata nazionale, collo scopo evidente di permettere il rafforzamento della linea del Llobregat, sulla quale dovrebbe affermarsi la principale resistenza. Lungo il mare le truppe del Corpo d'esercito marocchino, che aveva raggiunto il villaggio balneare di Sitges nella giornata di domenica, hanno ripreso l'avanzata stamane in direzione di Castelldefels e nel pomeriggio hanno conquistato, dopo aver vinto la resistenza dei nuclei nemici di copertura, il paesello di Vallcarca, a soli 39 chilometri di strada da Barcellona e a 22 in linea d'aria. Ritirata tagliata ai rossi L'avanzata prosegue mentre trasmettiamo questo dispaccio. E' difficile seguirne le fasi. Di ora in ora la situazione evolve. Su nel nord l'ala sinistra dell'esercito nazionale ha oggi interamente liberato la strada che collega Pons a Cala} procedendo con facilità all'occupazione dell'ultimo tronco tenuto ancora dal nemico e dove sorgono i paeselli di Torà e Bioscas, che sono stati conquistati alla fine della mattinata. Le forze di Franco difendono oggi una linea continua situata a nord della strada Pons-Calaf, e sono in grado di muoversi a loro agio nell'ampia regione compresa fra Lérida, Calaf e Pons. La presa del nodo stradale di Basella, ove la rotabile Barcellona-Manresa-Puigcerda s'innesta con quella che congiunge Lérida a Puigcerda, toglie definitivamente ai contingenti ros si che difendono le alte valli catalane la possibilità di comunicare direttamente con Barcellona; ad essi non resta che l'uso della stra da orientale Puigcerda-Ripoll-Vich -Barcellona. Nella Capitale catalana il decreto di mobilitazione degli operai che vi annunciammo ieri è entra io in vigore stamane. Le notizie di laggiù descrivono l'atmosfera della metropoli rossa come irrespirabile. Da tre giorni, dice un dispaccio Havas da Barcellona censurato dall'ufficio stampa dei rosai, non avviene più nella città alcuna distribuzione di pane. I bombardamenti dell'aviazione franchi sia sono diventati pressoché inces santi. Ancora stasera alle 22, una squadriglia di aeroplani si è portata sulla città lasciando cadere sul porto e sulla ferrovia un forte carico di esplosivi. Il Governo repubblicano ha trasformato lo « stato d'allarme » che definiva legalmente fino ad oggi l'attuale situazione in «stato di guerra*. Il centro di Barcellona è deserto. Nelle strade si nota soltanto il viavai incessante delle pattuglie di auardie. d'assalto pronte a soffocare cani eventuale tentativo di resurrezione della temuta « Quinta colonna ». Riccardo Forte e o e , a a i e o e o o l e e a pasode:I secnsvdsdi sImrtmprpsdnrrnrnvlgdrlsnèi

Persone citate: Pons, Ripoll

Luoghi citati: Barcellona, Igualada, San Saturnino De Noya