I nostri Eroi morti per salvare la Francia devono riposare in terra italiana

I nostri Eroi morti per salvare la Francia devono riposare in terra italiana I nostri Eroi morti per salvare la Francia devono riposare in terra italiana Plebiscitaria sdegnosa nobile risposta del Popolo fascista alle dementi calunnie e alle vigliacche insolenze francesi contro l'Esercito e l'Armata d'Italia che combatterono per far vincere i generali della Terza Repubblica Quanti mai torinesi hanno pen-, ' salo in questi giorni ai nostri morti di Bligny? Certo migliaia e migliaia a giudicare dai pacchi dì lettere che quotidianamente ci giungono per esprimere t sentimenti di sdegno verso la Francia verso i diffamatori del nostroiEsercito glorioso. L'anima del po- polo freme e si ribella contro tan- ta infamia ed il pensiero di tutti' è rivolto verso quei nostri gloriosi Caduti che non possono ormai 11- posare in pace neppure il loro ul-.fimo sonno. Sono caduti lontano''dalla Patria, in terra straniera,A hanno dato la loro giovane vita \ perchè la Francia, nell'ora dell'e- \stremo pericolo, quando tutto per'Zei sembrava perduto, potesse ri- \ prendersi, potesse ancora pensare1 a quella vittoria che fu conquista ta per inerito nostro, per il sacri ficio dei combattenti, per il genio1 dei generali, per la volontà ancora, e sempre nostra, dell'Italia. ! Poi iniziarono i tradimenti; V loro sangue era ancora caldo che.già la Francia si appropriava ae/|frutto della nostra Vittoria; da al-llora sempre, sistematicamente, di- spressando ogni sentimento di ri-*conoscenza e di onore, la Francia,c» ha giocati sino all'ultimo tradi-\mento delle sanzioni, sino alle of-4 r> o«-i ri 7 vne/i-n Elea voirn 0 rtlTrt -.1 r-, fese al nostro Esercito e alla zio- «fra Marina. Ed allora il popolosdice: « Basta;non più i nostri mor-iti possono giacere in terra di Fran-ieia che per essere infeconda ha;essiccato nel suo cuore anche arsentimento della riconoscenza. l\ , nostri morti di Bligny e delle Ar-\ ' gonne devono tornare tra noi; de- rono riposare nella nostra, terra,' all'ombra del tricolore». \Abbiamo pubblicato per primi la proposta di una sottoscrizione po- polare perchè siano esumate e itrasportate in Patria le salme di tutti i nostri Caduti sepolti ni Francia. Subito, e non da Torino - ' soltanto, sono pervenute offerte accompagnate da nobilissime iet- tere. Ognuno di questi scritti riVe-\ .ìa il profondo pensiero del popolo.' ''il suo sdegno, il suo disprezzo ver-lA so la Francia della ingloriosa Ter- \ sa Repubblica. Anche se non poi-i \siamo per ora dar corso alle of-\'ferie, che momentaneamente trai-! \ teniamo, pure dobbiamo rive/urti 1 quanto queste lettere ci comunica-l1 ancor più dell'incontenibile sdegnoI, verso l'anonimo (il vile è sempre'llo perchè è la migliore testimo-ìninniti non soltanto del dolore, mal ! anonimo) ufficiale francese, che ha insultato i nostri combattenti e . verso tutti coloro che hanno scrit|/o e pubblicato le ingiuriose parolle per il nostro Esercito, I più che scrivono sono semplici * soldati e marinai, , no quindi l'anima •\l autentico popolo italiano; questoe rappresenta-e la voce ief-\ grido di sdegno deve valicare tali,i^vi/i,.o rJ r-, ? 7 ^ A TmÌ « e r-. A,-.,. ■■ 1, ^, 1 barriera delle Alpi e scendere nel-sa piana francese; se ancora vi so-i no in quella nazione uomini chei abbiano il senso dell'onore devono ;sentirsi schiaffeggiati e devono nr-rrossire per la loro ignominia. \ E poiché in Italia non alligna la \ \ mala arte francese del ritirare la mano dopo aver scagliato il sasso' e dei'proleggersi sotto la veste de'-\l'anonimo, ecco alcune di queste lettere o brani tratti da esse, im- parino i galli che il popolo di Ro- ma è ancora sempre quello che già condusse le sue legioni vittoriose, Giulio Cesate duce, per le piane - d'altr'Alpe fino a Littctia e fino agli estremi confini della Manica ed oltre. \ Ecco come si esprimono Eros ' cianfrinati, mutualo della fi.rodilsiane, Ermanno Pasquini, volon- torio in A.O.J., e Umberto Moret-ito squadrista volontario in A.O.I.:\ « Aderiamo con entusiasmo alla! nobile preposta del camerata Lom-i bardi, di strappare all'indegna ter-lra. di Francia le salme defCaduliI siamo sicuri che noi più fortunati'su qualsiasi fronte dovessimo ca¬ìéi Bligny, del Chemin des Damesle delle Argortne. Per nostra pacedere, là sarà terra italiana ». Ma non è detto, camerati, anche se i morti di Bligny non dovessero tomaie, che un giorno questnostri Eroi non si trovino a riposare in terra italiana o in terraI soneria ai Giuseppina verano; do e di Nevio Stroppiana ri è giun1 più amica. j L'offerta di Giuseppina Veran\ta accompagnata da un biglietto. _.. .• • _ : _ t 1 J» _i in cui si auspica che le salme de\nostri gloriosi Caduti possano averf degna sepoltura in Patria. II sommergibilista Pietrino Cus-|seddu, c/te si controfirma vecchio \marinaio d'Italia, ci incarica di \ guest a gradita commissione: «Di a quei sozzi ed indegni scrit- tori di Paris Midi che una sola pala di remo, vibrata da un vecchio ma gagliardo marinaio d'Ita- lia è bastevole per spazzare le corazzate francesi Da Verona ci scrive il camera-ta Scipione Martini, nipote delt'e.r comandante di Marina Ferruccio Boscaro, reduce dei Dardanelli: j « Le denigrazioni pubblicate in Francia sul nostro glorioso Eser- delinquenti privi di onore, di pre stigio...^ e continua affermando c/ie «• per formare il valore di un dito di una mano di un nostro n formato occorre almeno una inte- cito e sulla nostra potente Marina sono degne non di uno stato ma di una associazione di degenerati e \ delinquenti privi di onore, di pre- ! ra armata di debosciati dell'Eser-1 mente accaduti cito francese*, A giudicare dai fatti recente- dalle sacrosante' botte suonate sul groppone di:gruppi di francesi da italiani soli contro numerosi avversari non si può dubitare che egli abbia ni-[7tone. iAnche queste poche esemplifica- 2i'o>H dello sdegno popolare sono we»ro <re«a nostra gente. Mediti-, no i governanti francesi su quanto] tuff Menti a rivelare' tutto il senti-' mento della nostra aente. Mediti-1 hanno vergato le oneste mani dei\ j.„i 1 ». , . nostri combattenti e sappiano che quelle stesse mani sono pronte ad impugnare le armi ed a rivolgere 7n punta delle baionette verso il cuore pavido ed imbelle dei van tatari francesi stolti immemori e paurosi. « Sino a prova contraria mi rifiuto di credere che l'autentico e generoso popolo di Francia possa aderire a sanzioni contro l'Italia. I sei mila morti, di Bligny, caduti in un eroico assalto che strappò un riconoscimento di ammirazione dallo stesso comandante nemico, trasalirebbero sotto la terra che li ricopre ». Il Duce: 2-10-1 935-x 11 1 (La fotografia che pubblichiamo rappresenta il cimitero dei Caduti Italiani a Bligny I.