Ancora progressi nazionali verso l'ultima " cintura di ferro,, di Mario Bassi

Ancora progressi nazionali verso l'ultima " cintura di ferro,, Ancora progressi nazionali verso l'ultima " cintura di ferro,, II centro del fronte catalano un'altra volta spezzato L'occupazione di Guisona e l'avvicinamento di Calaf L'avanzata continua anche lungo la costa mediterranea1' asVmdgrc (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Dal fronte di Catalogna, 19 gennaio. La porzione centrale del fronte di Catalogna continua ad essere la più avanzata, penetrando a cu-1 neo nella linea dei rossi sulla di- \ rettiva delle due strade principali da Cervera a Igualada e da Santa Caloma di Queralt pure a Igualada. Ma è anche vero che i rossi precisamente in questo settore, oppongono la più aspra e pervicace resistenza, profondendo uomini e. materiale in una difesa che non mostra, per ora, nessun allentamento. Ogni progresso dei nostri in questo settore riesce assai contrastato e duro, e si compie per abilità di manovra da parte del comando e per intrepido slancio e strenuo valore da parte delle truppe; esso costa tuttavia sanguinosi sacrifici. La Divisione Lister a pezzi Il Corpo d'esercito rosso comandato dal noto Lister è sfuggito ancora una volta miracolosamente dall'esser fatto prigioniero dei legionari, come già vi narravo, la\ sera che questi occuparono d'impeto Santa Caloma di Queralt piombando sul suo comando. Tale esercito è una specie di vecchia Divisione internazionale che dallo stesso Lister si nomina e deve essere stato ancora in questi giorni terrorizzato e dissanguato abbondantemente coinè lo provano i numerosi morti e feriti che i nazionali avanzando trovano disseminati e abbandoìiati sul terreno, come lo provano le centinaia e centinaia di prigionieri catturati e come, infine, interrogati, lo testimoniano questi stessi prigionieri i quali parlano con terrore delle perdite subite dai rispettivi reparti. Eppure a malgrado di essere così terrorizzato e dissangualo, questo Corpo d'esercito Lister continua a fronteggiare con una furia disperata l'avanzata dei nazionali nel cuore della Catalogna, anzi, appunto per questo settore, nella stessa provincia di Barcellona. Ed entriamo in questo settore dalle posizioni che il Corpo legionario ha oggi raggiunto a cavaliere della strada di Santa Caloma di Queralt a Igualada da cui Barcellona non dista in linea d'aria più di 55 chilometri. Evidentemente con questa veramente eccezionale difesa, il generale Lister vuole giustificare l'alto grado di comandante di Corpo d'esercito e relativo comando con feritogli dal governo rosso e che risulta abbiano provocato il più vivo malumore e un vero astioso risentimento da parte del noto co mandante, il feroce Campesino, già collega del Lister nel comando di una Divisione internazionale, e ri mosto tuttora comandante di una uguale unità. Del resto, è risapn ta l'antica rivalità che esiste fra i due: uno, il Lister, diventato generale da operaio specializzato di ferriera, anzi capo tecnico, e l'ai tro, il Campesino, come dice lo stesso suo nome, assurto a gene rate da contadino e della quale rivalità esiste anche il seguente episodio della cui autenticità non posso dubitare data la persona che me lo ha riferito. Cazzottatura fra generali rossi Un giorno, allorché il Lister e il Campesino erano di pari grado, entrambi comandanti di Divisione, si incontrarono in una stazione ferroviaria e dopo una breve, violenta discussione, infiorata di maleparole e di ingiurie del gergo più plebeo, si presero addirittura a cazzotti. E intorno a loro gli ufficiali dei rispettivi comandi cominciarono a cazzottarsi anch'essi sonoramente. Poi i soldati fecero lo stesso. Successe un putiferio. Una vera rissa. Il Governo di Barcellona intervenne, perorò presso entrambi i generali nel nome della solidarietà proletaria, li invitò, li obbligò a riabbracciarsi; ed essi obbedirono, e per qualche tempo non ebbero più questioni. Ma poi venne la promozione straordinaria del Lister, appunto a generale di Corpo di\mesercito per merito di guerra; e\"così si rinfocolò il dispetto del\PCampesino. sHo accennato all'ingente nume-\Pro dei feriti rossi che i nazionali'gtrovano abbandonati sul campo di [mbattaglia insieme coi morti. Pare1 gche tra le truppe rosse, data l'eli- \ ttdtIgdddnqaasdfdGgcssMlarbcnsctatfzlgSmpminnzione di ogni specie di intellettualità già praticata su larga scala dal governo di Barcellona, dato l'esodo di quelli che sono potuti fuggire dalla Spagna rossa, pare ora che manchino i medici e insieme scarseggi enormemente il materiale sanitario e sopratuttu dopo che a Santa Caloma di Queralt i legionari hanno preso l'intero deposito principale di materiale sanitario appunto del Corpo d'esercito di Lister. Perciò, i rossi mancando così di medici che di medicinali, pare siano addivenuti a questa straordinaria risoluzione: abbandonare i propri feriti dove sono caduti. E non invano essi si affidano allo spirito di unmgitó e di generosità dell'avversa- scnnsuteqcvlgpdsvlcGsgtnr m "to non era mal stato un segreto Per nessuno dei suoi soldati. Tutti sapevano e tutti avevano trepidato Per '»'■ Quest'oggi, quando i Zegionuri impegnati in combutti[mento rividero tra di loro il loro generale fu una esplosione di al tetto e di entusiasmo. truppe nazionali usufruiscono così delle cure che non avrebbero cer¬ to in campo rosso. Il generale Gàmbara in lineaCome dicevo dapprima, a malgrado della formidabile resistenza dei rossi il centro di questo fronte dei nazionali in Catalogna si ad dentro già nella provincia di Bar nllZ Ji *T«EE™«i quello dei legionari, e stato oggiancora più rianimato, seppur neavesse avuto bisogno, e entuMa-smoto, dm comandanti ai gregari,dal rivedere in prima linea, come furono sempre usi, ,1 loro coman-dante in capo, l'eroico generale Gastone Gàmbara. Fino 'a ieri ilgenerale Gàmbara aveva impedito che alcuno sapesse che egli era stato ferito durante questa offen-siva, dodici giorni fa, il 7 gennaio.Mentre ispezionava le truppe in linea, presenziando personalmenteall'azione combattuta, aeroplani rossi effettuavano un intenso boni- bardamento. Ed egli era rimasto colpito da una scheggia di spezzo- ne a una coscia. Quantunque co-stretto all'immobilità, anche per-che nella ferita si era pronuncia- to un principio di infezione, non abbandonò il comando; e dal suo tettuccio, nella sua tenda, ha con-fintiaio., senza un'ora di interni- zione, a dirigere le operazioni deilegionari. Quando uno dei giorni scorsi ilgenerale Franco si recò col suo Stato maggiore a visitare il Comando del Corpo legionario, fu appunto soprattutto per portare ilsuo cameratesco saluto e le suecommosse congratulazioni al ge- nerale Gàmbara, immobilizzato nel suo tettuccio di soldato. E oggi, benché il medico prole- stasse, egli ha voluto alzarsi, è sa-uto in automobile e si è fatto por-tare sulle prime linee. Naturai- ente il segreto del generale ]e-Il generale ringraziò con francae succinta parola i suoi soldati di questa loro dimostrazione; e li in-citò a proseguire, come sono av-viali, verso la conclusiva vittoria.l soldati non avevano certo bìso-gno di incitamento; più che or/ni parola valeva quell'alto esempio del loro comandante, la sua pie-senza tra di loro, mentre essi ita- vano per spiegarsi all'attacco. Un legionario offri al Generale guai- che sorso dì brodo del rancio; e il Generale, che gradi l'offerta, si ri- storò bevendo nella tazza del le-gionario. L'artiglieria legionariatempestava contro le posizioni te-nute dai rossi; l'artiglieria rossurispondeva con fuoco intenso. Mario Bassi 1 \ \ i\ì|ì\i!