II disorientamento dell'opposizione politica inglese di Leo Rea

II disorientamento dell'opposizione politica ingleseII disorientamento dell'opposizione politica inglesL cipata deUa Camera che tale pas. so non avrebbe giovato a nulla e messo in pericolo molte cose, II fdfcemzione che sia ormai troppo tardi lcper mettere insieme una qualun- sque combinata azione a fondo politico ma con fini militari. Il Gabinetto francese, preoccupato sopraiulto di restare d'accordo con il Governo inglese iquesta è l'interpretazione che Londra generalmente dà alle decisioni o non decisioni prese ieri a Parigi) ha tenuto conto dei pencoli che potrebbero nascere da un intervento a favore, dei rossi: il Primo Ministro britannico ha detto a Attlee, che voleva una convocazione anti- Lonra,io. C'è evidentemente non poca confusione nelle file degli amici di Negrin, Stalin e compagni: al rovescio militare sul fronte di Catalogna si è aggiunta ora la sensa- ìpissnsqCad Attlee è approvato dalla stra;grande maggioranza dell'opinionei 1pubblica, che lamenta la mancan'za di una opposizione vera e pro pria, intesa nel senso della funzio ne costruttiva per la quale ha ri' cevuto riconoscimento come uno degli istituti costituzionali. Uno dei giornali popolari, lo Sketch, pubblicava stamane un editoriale nel quale era detto che una delle misteriose cose della vita politica 'inglese è il pio ma vano desiderio del capo dell'opposizione di vedere , convocato il Parlamento tutte le ,volte che questo è in vacanza, e continua chiedendosi cosa avrebbe e d o s fatto Attlee se il Parlamento si . fosse riunito. La risposta è: * nien te»: e il giornale continua lamen tando l'incapacità dell'attuale op ! posizione che si limita a criticare, il governo senza contrapporre al la politica di questo alcuna politi- ca diversa. Il resto della star-.pa conservatrice timi ci occupa dello scambio di letteie fra Attlee e il Premier » se non nelle cronache dimostrando - ul non degnare la mossa laburista o , n di fatica e spazio editoriali. Della stampa di opposizione, sol - - e e a e i e tanto il Chronicle è violentissimo e in un editoriale afferma che il Governo è complice necessario di quanto sta succedendo in Spagna. ÙHerald, che è il giornale del partito di Attlee, ha tenuto ieri e oggi un linguaggio sintomatico. L'organo laburista infatti, pur sostenendo che la Camera avrebbe dovuto anticipare la sessione, centra gli argomenti in sostegno della tesi di rifornire di viveri la popolazione ancora soggetta ai rossi piuttosto che su quella di fornire armi al repubblicani. Questo atteggiamento del giornale laburista, notato già ieri e confermato oggi, è dettato da intendimenti psicologici demagogici. Intesi cioè a solleticare i sentimentalismi e lavorare in parallelo con ì vari vescovi anglicani ? Oppure è un riconoscimento dell'inutilità di un aiuto militare e della pericolosità di esso ? Non c'è alcun urgente bisogno di rispondere a questo interrogativo: c'è però da aggiungere che durante i recenti giorni la crisi che travaglia da tempo il partito laburista ha avuto una nuova manifestazione: la rivolta «politica» di sir Stafford Cripps contro i * sindacali » che sono alla testa del partito e che ne costituiscono la spina dorsale, può avere qualche influenza sull'atteggiamento di Attlee e del giornale del partito. La confusione non è limitata ai ranghi laburisti e alle colonne del- l'Herald. C'è il Chronicle che mentre nella prima pagina stampa una corrispondenza da Parigi nella quale è detto che t in tutti i circoli della capitale francese re- n gWM o circa le intenzioni - britannico » e che del governo - il governo - francese non osa muoversi senza l'aiuto britannico ed è persuaso che il governo di Chamberlain non e prenderà le parti della Francia se i non nel caso in cui sia necessario - difenderne il territorio metropoli- - i . e tano. e forse neanche in questo caso -, nella seconda pagina pubblica una nota di.Vernon Bartlett in cui questi, oggi, assicura che il governo britannico non ha dato a Parigi alcun consiglio di non riaprire la frontiera dei Pirenei. E' notevole che questo scrittore, a proposito di armi, fa oggi una differenziazione fra armi da offesa e da difesa e sostiene che i rossi difettano sopratutto di mitragliatrici, armi eminentemente difensive; e conclude lamentando essere molto dubbio che tanto il governo i lcn Londra quanto quello di Parigi - siano disposti ad accedere alla n o , - i - ìdea di fornire ai rossi armi « sia pur soltanto » difensive. Si può immaginare una più nefasta castroneria? Pur supponendo la possibilità di fare una separazione netta fra ai mi difensive e offensive, e la supposizione è assurda, quale sarebbe il risultato di una immissione in qu^.ia zona della Catalogna ancora nelle mani del rossi di armi classificabili nella prima categoria? Quella di prolungare la guerra spagnola e, magari, di farne scoppiare un'altra hen più grave. Il che non è pscIuso sia nei voti del signor Bartlett e dei aei Leo Rea

Luoghi citati: Catalogna, Francia, Londra, Parigi, Spagna