Nevrosi francese di Concetto Pettinato

Nevrosi francese Nevrosi francese Fra imbarazzanti riserbi e stupide in venzioni traspare la crescente incertezza . Parigi, 12 gennaio In attesa di più ampi ragguagli i commenti dedicati dalla stampa francese ai colloqui di Roma danno prova di molto riserbo. Viene rilevato il carattere estremamente caloroso della accoglienza che la cittadinanza romana ha spontaneamente tributato a Chamberlain e l'impressione oltremodo gradita che il Premier inglese avrebbe riportato, ma si specula in pari tempo su tali manifestazioni sforzandosi di presentarle come una circostanza più contraria che non propizia allo sviluppo della azione diplomatica italiana. Sciocchezze ed oroscopi „ i'er,no ln& ese da "n pezzo gode m "alia quale una prova della scar Anche senza incorrere nelle goffe invenzioni della nota redattrice dell'* Oeuvre », la maggioranza degli scrittori politici parigini si ingegna di sfruttare la popolarità di cui il Capo del Go- I cdttdspcvdPsclmcnasa attendibilità della fermezza italo-germanica nel reclamare una soluzione ad ogni costo dei problemi mediterranei e come una giustificazione della ripugnanza francese a prendere alla lettera le esigenze dell'asse. Una voce diffusa dagli ani- . Dlentl ""iciosi pretende che alla 1 esposizione fattagli da Mussolini idurante 11 loro Pnmo colloquio a ì Palazzo Venezia, Chamberlain ab bia risposto consighandoGli di jmoderare 11 to,1° llella stampa ita ll.ana verso la Francia e di nego ziare direttamente con Parigi. Es|sendo questa la parafrasi pura e ! semplice della consegna che, se!condo 6"U informatori parigini, ì l governo francese avrebbe data a l Chamberlain l'altro ieri, la voce 1 noi merita rilievo. Più notevole 1 ci sembra il fatto che taluni cor, rispondenti romani di questi gior o: eia i suoi buoni uffici qualora <.- ic r! due Potenze lo desiderino ». t l La distinzione fra mediazione e | buoni uffici è una delle più sottili , del gergo diplomatico e non reoicherà sorpresa se l'opinione mternali ammettano che. pur rifiutan dosi di incaricarsi di una mediazione vera e propria. Chamberlain abbia accettato di mettere a disposizione dell'Italia e della Fran- o! nazionale stenti ad accoglierà, i| Qualche osservatore precisa che -! il Capo del Governo inglese si sarebbe incaricato di provvedere lui a far accettare al Governo di Pa- -|rigi l'idea di una conferenza o; franco-italiana. i Pronostici smentiti - -l Quello che si rileva, In ogni ca- so, è che mentre secondo i prono-i siici parigini dei due ultimi gior- ni, la conferenza di Roma avreb-; be dovuto, dopo le reiterate dif- fidenze francesi, limitarsi alla l trattazione di argomenti esclusi- -1vamente anglo-italiani, le notizie che questi ambienti ricevono dal¬ o la Capitale italiana obbligano a -1 constatare the Mussolini e Chami berlain non hanno parlato se non :, della vertenza tra Francia e Ita- e i - e lia. La stessa questione spagnola, che a dar retta ai francesi doveva occupare la maggior parte del tempo dei due interlocutori, è passata al secondo posto, o per lo meno sembra non essere stata I considerata se non in funzione dell'insieme del rapporti di potenza nel Mediterraneo occidentale. Esiste insomma, a norma delle informazioni parigine di stasera, un certo divario fra il presuntivo ed il consuntivo della conferenza. Chamberlain, senza venir meno alla linea « generale » della politica del fronte LondraParigi, avrebbe tenuto a regolarsi, nei propri colloqui romani, in conformità del proprio istinto politico e dell'ispirazione del momento, certo di servire cosi la causa della pace assai meglio che non ubbidendo passivamente alle raccomandazioni di Parigi. Ma è ancora troppo presto per annettere a tali prime impressioni un peso effettivo. I giornali pari- gini" fanno gran caso dell'artìcolo del Giornale d'Italia di Ieri osten- tando di Interpretarlo come il pri- mo segno di un mutamento della stampfde, Regno nei riguardi del- la Francia, mutamento che dovrebbe significare, a parer loro, un primo successo della missione di Chamberlain. Gente inquieta Ti'Humanitéj che fino a Ieri por tava l'accordo anglo-francese alle ste!le- torna Però a mostrarsi agi tata, e denuncia come equivoco l'atteggiamento del Times, colpevole di aver scritto che « resta aperta la strada a modificazioni della situazione in Africa, dovun reclami legittimi nrmsnn ve „„„!^Lh . ìm *?„ , "lre accampati vLa frase sembra dl cattivo augurio ali organo co muniste 11 quale la paragona nien temeno a quanto il magno organo della City scriveva durante la crisi cekoslovacca e che approdò alla conferenza di Monaco. Pessimisti gl dimostrano anche altri m conLrari al Ministero ed in pirli- colale » Populaire e V Action Fra fi .d»«e secondo cui nè l'articolo del Giornale d'Italia nè tanto meno la nota della Politische und Diplomatische Korrespondenz giusti-fiche rebbero la speranza di una facile soluzione della crisi franco-italiana, destinata invece, secondo loro, ad evolvere pericolosamente. Herriot, dal canto suo, in un discorso pronunciato dalla sua tribuna di presidente della Camera, ha ritenuto opportuno versare qualche goccia d'olio sul fuoco parlando ancora una volta delle frontiere che non si mercanteggiano ma si difendono e riconfermando la volontà della Francia di non cedere alle minacce di nessuno. Concetto Pettinato

Persone citate: Chamberlain, Chami, Herriot, Mussolini