Sviluppi decisivi della presa di Artesa e di Borjas Blancas di Riccardo Forte
Sviluppi decisivi della presa di Artesa e di Borjas Blancas L'offensiva eli Franco Sviluppi decisivi della presa di Artesa e di Borjas Blancas I rossi sono costretti ad evacuare altre posizioni sul fronte del Segre - Il forte numero dei prigionieri: finora 23 mila Avanzata senza soste (DA UNO IIKI NOSTRI INVIATI) Dal fronte catalano, 5 gennaio. L'avanzata nel settore dei legionari e negli altri settori del vastissimo fronte catalano è continuata oggi con impelo e con costante successo verso gli obicttivi prefissati. Inseguiti dai legionari delle calorose unità miste, e dalle truppe volontarie fino alle porte dì Puigvcrt. e di Attesa de Lerida, i rossi hanno dovuto oggi sgombera re i. due grossi paesi, nei quali sono entrati nella mattinala, dopo aver spento gli ultimi focolai di resistenza, i legionari vittoriosi. Artesa e Puigvert sono sulla sponda settentrionale del canale di Urgell, di cui i legionari hanno attraversato il ramo inferiore, mentre il ramo superiore — a circa 'iti km. a Nord —■ era varcato a guado dai volontari del corpo d'esercito di Urgell nel settore di Tremp. cioè nelle alte valli catalane. Marciando avanti ancora, verso mezzogiorno i volontari italiani e spagnoli giungevano a stringere definitivamente il cerchio che chiudeva da ieri sera la cittadina dì Borjas Blancas, e l'occupavano dopo breve resistenza nemica. La presa di Borjas Blancas permette alle truppe nazionali dì controllare materialmente un ampio tratto della strada che va da Lerida a Tarragona: questa strada è presidiata su un settore di circa dieci chilometri, compreso fra le posizioni ad occidente di Juneda e quelle ad oriente di Borjas Blancas. La cittadina dì Borjas Blancas conta 10.000 abitanti ed è uno dei •.entri principali della regione. Nel settore delle alte valli catalane l'avanzata è continuala con lo stesso ritmo regolare e continuo che l'ha caratterizzata fin dal principio della battaglia. Abbiamo già detto come, superata la linea- fortificata che il nemico aveva predisposto nel setto re montagnoso di Montsech a sud est di Tremp, t nazionali abbiano potuto proseguire più facilmente in direzione delle valli meridiana li; ed infatti, conchiusa ieri la battaglia per Iti conquista della cittadina di Artesa de Segre, che veniva occultata in serata, oggi essi hanno continuato la marcia m direzione sud, occupando uno dopo l'altro, dopo combattimenti d scarsa intensità, i paeselli di Cerò a 6 chilometri ad oliente di Artesa de Segre, Tiidela a sette km Lddtoecsocnnseini ta! d! ea sud-est di Artesa, Dolicele a 11, . chilometri a sud di Artesa. L'u-!stcarnata continua su un terreno degradante verso la valle del Sia. situata, a sud della valle del Segre. Il servizio di controllo della regione occupata, che si incoi "<t altresì di una accurata classifica dei prigionieri raccolti, ha accertato fino a questa sera la cattura di più di 2S mila prigionieri, durante l'offensiva che ebbe inizio il 23 dicembre. Senza peccare di eccessivo ottimismo, sì possono valutare a una cifra equivalente le perdite subite dal nemico per quanto riguarda i morti e i feriti nello stesso periodo di tempo. Il numero totale dei combattenti di cui fi stato privato l'esercito rosso ascende quindi a .'l'i mila in cifra tonda dopo dodici giorni di operazioni. Questo numero rappresenta l'equivalente di sei Divisioni dell'esercito rosso; si può quindi ritenere che tali perdite costituiscono senza dubbio un principio di disarticolazione della massa combattente nemica in Catalogna. Riccardo Forte tumcmmvtui ItdcgS■ fj tt|tamuplrc
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