Il memoriale dei nazionali maltesi al Ministro delle Colonie

Il memoriale dei nazionali maltesi al Ministro delle Colonie Il memoriale dei nazionali maltesi al Ministro delle Colonie Valletta, 3 gennaio. (g. s.); — L'on. Enrico Mizzi, capo del Partito nazionalista maltese, ha rivolto un lungo memoriale al Ministro delle colonie inglese ricordando che. mentre egli era a capo del ministero dell'Educazione Pubblica, aveva provocato una memorabile manifestazione di tutta la classe degli insegnanti delle scuole elementari dell'isola. Costoro spontaneamente e concordemente si erano espressi favorevolmente alla possibilità dell'insegnamento dell'italiano e dell'inglese sin dalla prima classe elementare delle scuole maltesi. Soltanto tre docenti ne avevano dissentito, ma costoro opinavano che l'insegnamento contemporaneo delle due lingue doveva iniziarsi con la seconda classe elementare, onde si trattava puramente di differire di un anno l'inizio dell'insegnamento abbinato. La plebiscitaria manifestazione di tutti i docenti è stata fatta a mezzo di dichiarazione scritta. Il capo nazionalista osserva, di conseguenza, come sia stata iniqua la legge sanzionata dal governo imperiale il 25 aprile 1932, in cui l'insegnamento della lingua italiana è stato completamente soppresso in tutte le scuole elementari, magari col pretesto qualche volta avanzato che gli alunni di quelle scuole non potevano apprendere due lingue al contempo. La lettera prosegue sottolineando la circostanza che tutte le scuole private dell'isola mantenevano l'insegnamento dell'italiano, compreso il Collegio S. Edoardo, fondato e finanziato da Lord Strickland ed ivi finanche gli allievi inglesi imparavano l'italiano dalla prima classe, come risultava dalla relazione di quel direttore, che è anche un inglese. Vi si rileva inoltre che il governo inglese ha imposto l'insegnamento del dialetto maltese in sostituzione della lingua italiana, mentre non aveva adottato lo stesso provvedimento in Scozia, nel Galles e nelle altre i ' province della Gran Bretagna in cui si parlava il gaelico e gli altri!dialetti regionali e non già l'ingle-, egionali e non già Tingi se, mentre riservava quel tratta-1 mento alla sola isola di Malta, che Snon ha mai preteso nè chiesto si-j mili insoliti onori al suo dialetto. L'on. Mizzi prosegue indicando1 commissione rt'ln- come la regia commissione din- chiesta del 1931 abbia travisato la verità della situazione educativa! maltese, prospettando l'impossibi- lità a che i ragazzi maltesi ìnipa- rino al contempo l'inglese, l'itafia- no ed il maltese; giacche l'inse gnamento del dialetto maltese eia perfettamente ozioso ed^nuUlé, I siccome il dialetto si imp bocca materna, come in tuUe !e [altre regioni d'Italia e si scrive esattamente come la sua linguamadre, l'italiano, onde non si fi atta di problema trilingue, ma bilingue. Conclude col ricordare che una regola pedagogica fondamentale esigeva che si Iniziasse anzitutto nelle scuole elementari l'Insegnamento dell'italiano, essendo più facile e più connaturato nel-!l'indole degli allievi maltesi e guai- Uche anno appresso si cominciasse ! quello della lingua inglese, più clifflcile e complessa da ogni punto. complessa da ogni punto di vista per i ragazzi di razza italiana. J

Persone citate: Enrico Mizzi, Lord Strickland, Mizzi, Uche

Luoghi citati: Galles, Gran Bretagna, Italia, Scozia