L'urgenza del problema mediterraneo di Giuseppe Piazza

L'urgenza del problema mediterraneo Dinamicità dell'Asse L'urgenza del problema mediterraneo Berlino, 2 gennaio. Per la vacanza domenicale i giornali tedeschi non hanno ancora potuto pienamente rilevati' con commenti il. messaggio di fine d'anno del Fuhrer che hanno fatto appena in tempo a registrare nelle ultime loro edizioni della vigilia, rilevandone a grandi caratteri il tratto che riguardava le relazioni - con l'Italia, il riconoscimento dell'opera del Duce, e il ""="«■« "oiu^itt i/u^, c ».modo come la Germania conside- ra le obbligazioni «chiare e in- frangibili » che dal sentimento di gratitudine per quest'opera le de- nvano verso l'amica potenza fa- scista. Il C.OllO (lei Sistema fraHCeSB che L'eco pronta, sensibile e vivace uie questo tratto dell'alto mes- «aggio ha immediatamente do- vunque destato in Italia, è stata gia per altro con compiacimento potuta segnalare in tempo in ra- piai telegrammi da alcuni gioì- nali favoriti dall'ora dell'uscita, n0nchè, oltre che dal dicitore del-la radio, dai piccoli organi di pu- ra informazione che la sera delladomenica tengono il posto della grande stampa; e queste prime,registrazioni dell' importanza della risonanza delle con visibile moto di corresponsio- ne il senso di compiacimento chela nuova conferma della solida-neta italo-tedesca ha destato nel cuore di tutti gl'Italiani i quali sanno che l'Asse è una solida e .......h„ _..i>. h.jm. .„„i. ... grande realtà, dalla quale non si può piti astrarre, e che è posto agaranzia della giustizia interna- ineomvoca inequnuca bili parole del Fdhrer segnalano :pi.e'so le mosse (lalle vlcemlc zionale che deve presiedere al nuovo riordinamento dell'Europa, eh,? i popoli aspettano per riacquistare la fiducia nel valore stesJso della pace. Tutti i commenti e le disanime di fine d'anno, del resto, sono state piene della constatazione della solidità dell'Asse e dell'affermazione che nel nuovo anno esso sarà più forte di prima, e questa constatazioni sono state accompagnate dai relativi ammonimenti all'altra parte. Per quanto riguarda la Francia, disamine e commenti hanno del medl0 Europa per finire a quelle ìdel Mediterraneo. Nel medio Eli- ropa tutti i commenti hanno constatato l'involuzione della politica . francese, di quella artificiosa po j litica di egemonia cioè — vera | inflazione di ogni legittima poli j«ca d'influenza e eli prestigio ;che dopo Versailles aveva condot|to la Francia a credere di poter ! dominare gli eventi e le correnti | cosi politiche come economiche | in tutto il settore centro sud-eu ! ropeo, per cui aveva costruito tut to un complicato sistema di al ì leanze e di contrasti, il cui senso 1 ultimo definitivo e comune dov»iva essere l'oppressione da prima |e l'accerchiamento poi della Ger- mania- Ma come questo ne era il sens°. ne era anche fatalmente ia condizione, mancando la quale a ! un tratto fatalmente il sistema intero doveva crollare; diventata cosi a un tratto la Germania j un'altra volta forte e potente, e I riprese nelle sue mani le fila del ! Proprio destino, si è subito visto !quello che di falso e d'inconsi [Stente vera in questo sistema ri tenuto potente, e come esso do ! veva miseramente crollare senza l'asciar traccia. ! n disastro della politica fran; cose medio europea — cosi notai no presso a poco tutti i giornali ie in special modo la Koelnische \Zeitung — è stato completo e co;si totale che dovrebbe bastate, ! come in qualunque altro regime e [ in qualunque altro paese basts- 1 rebbe, a screditare completamen ite la classe politica che l'aveva ' potuta concepire e credere stabi!le, cosi da affidarvi tutte le for : tune politico-estere della nazio J ne; nel medio Europa ora non vi è più alcuno Stato che senta il bisogno di orientare la propria politica verso l'elemento francese |fino a ieri ritenuto indispensabile, !e tutti invece sentono la neces: sità di orientarsi alle grandi forize naturali presenti e direttive, ' delle quali la maggiore e indubbiamente la rinata.Germania; ciò ! RcVÌSÌOIIÌ tlGCGSS3TÌ6 ! Vl s°no delle involuzioni peri colose delle quali è difficile deli|m'tar_ 1 confini e prevedere (lo "" non esclude naturalmente la naturale gradazione di tutte le altre, ma è ciò che conferisce tutto il senso alla constatazione fatta dell'avvenuta soluzione del problema medio europeo; e ques*o senso non è altro se non l'involuzione completa e definitiva della Francia da questo settore. ve vadano a finire; nè è del resto sempre possibile dividere la Europa in zone, come in compartimenti stagni, anche se si insi- ;Ste nol_dire ^J^ÌV^fL^' .?"?. | ste zone o compartimenti della politica europea della Francia sia rimasta intatta, ed è quella delia intesa con l'Inghilterra. E' da I certe iniziali involuzioni che bisogna in politica guardarsi; e lo ; unico modo che una classe politica ha di arrestarle agli inizi è j forse quello di prestarsi, anzi di I provocare essa stessa per un ; massimo di saggezza la revisione di quegli elementi politici che le hanno determinate. E' questa in sostanza la verità che la Stanarvi tei'":-"i f'i rvr-sen'e alla Francia, pressa poco in tutte le dlsai .r ri. » di fin d'r.nno, disamine di cui il messaggio del FUhrer rappresenta in sostanzi un'alta sintesi la quale, nell'espressione sopra tutto che riguarda le ìelazioni italo tedesche, non .puo a nieno dl essere stata inte £a dovunque e di aver tolto dove ci fossero dubbi e illusioni perl- coiose Ancl)e se , lomali tedeschi an. cora non ,? commentano, le espressioni del FUhrer si com- mCnlan° Cla 86 P ÌSp"an° " l°n° dei rrflevi che in tutti i giornali vengono dedicati alla situazione, La già citala Koelnische Zeituny cosi conclude li suo articolo doa menicale, nel quale cerca di ap prolondire 1 termini del probie ma mediterraneo che il vecchio anno lascia in eredità da risol vere al nuovo: -: « \\ difficile lavoro del regola ' mento dei rapporti tra Italia e a1 Francia sarà indubbiamente il pnmo e più importante comp'io e,1 nuovo anno. L'Italia esige ré- le due sorelle latine - : n0n ha forse precedenti, in ogm e! modo e r,en lontana da quello che -1 si suol chiamare lo spirito di Mol j naco. Ma rimane tuttavia una soi jla speranza — così dice il giore na,e . : 'a speranza che la Franeia si lasci prendere alla fine an- i che di fmnte al!Italia da quei a!reallKmo dcl -ua|ft diedp prova - a Monaco nei riguardi della que- visioni giuridiche e anche terri- 'Lo''iali: e la violenza di linguag iQ c0_ cui si apostrofano preo sentemente " stione cekoslovacca. I popoli non hanno che un solo desiderio, che anche nei nuovi ordinamenti evi si metterà mano nell'anno nuovo possano essere seguite le vie pa-furono seguite neglicifiche che ordinamenti del vecchio: il schio di una conc»ssinnc faita in tempo è sempre infinitamente minore del rischio di una guerra». Giuseppe Piazza

Persone citate: Duce