Enzo Pinton ha vinto il torneo nazionale di sciabola

Enzo Pinton ha vinto il torneo nazionale di sciabola Colpi di scena alla Società del Giardino Enzo Pinton ha vinto il torneo nazionale di sciabola Milano, 30 dicembre. 1Prìma di esporre i latti ed l...Wmisfatti del torneo, dedichiamo due\ paroline alla nuova formula che è { • ■ averìm(.»i'„,„ Rìcordiu-\1,1 t&l l OjJL.I I trilli i il (il. ivilui uiu mo che il regolamento della gara\si busa sulla eliminazione diretta con due o — se necessario — tre riprese, e sui vantaggi che gli sciabolatori delle maggiori categorie devono concedere a quelli delle minori. E, per esser ancora più precisi, vantaggi negativi e positivi. In definitiva, lo sciabolatore di 1" categoria deve colpire otto volte un avversario — non classificato » [che, per vincere, a sua volta deve [toccare solo quattro volte. I vun-,faggi, naturalmente, sono propor-'zionali alla categoria dei tiratori t in lizza. .La formula, così com'è, se huìfatto intravedere future e sicure Ipossibilità di organizzare tornei, chiamiamoli anche noi « pareggiati», non ha convinto: anzi, diremo di più, ha creato situazioni e colpi di scena da romanzo giallo. Pensiamo che una formula che conceda dei vantaggi, ma che, pur eliminando le due o tre riprese, conceda anche un po' di respiro e di garanzia agli scherynitori piii quotati, sia cèrtamente da preferire. E questo si potrebbe ottenere con una formula che preveda un maggior numero di colpi, perchè lo schermitore più forte possa giovarsi della distanza e colmare così i distacchi dati dai vantaggi concessi. In tal modo, una formula che fissi dieci o dodici colpi, e con vantaggi — proporzionali — fino a quattro stoccate, crediamo sarebbe equa sotto tutti gli aspetti. Naturalmente bisognerà ben rivedere le classifiche degli schermitori, perchè non si verifichi troppo spesso il caso che uno schermitore debba concedere vantaggi — e quanto onerosi! — ad un avversario pressapoco della sua stessa levatura. Sessantatrè concorrenti non si notano certo in molti tornei nazionali: successo di iscrizioni, dunque, indiscutibile. Oltre agli assenti giustificati pei cause di guerra, seno mancate alcune '.'.grandi firme». Gaudini, Marzi, Salafla, Filogamo, Ferrando non hanno aderito all'invito — anzi all'ordine — del Centro per la preparazione olimpionica. Ignoriamo i motivi delle assenze. Tornando alla gara, il primo scivolone clamoroso lo ha subito Ragno, che, poveretto, al primo assalto della gelida mattinata, si è... scontrato con il « non classificato » Soldati: il quale, in omaggio anche al suo nome, potrebbe benissimo militare tra i seconda categoria. Il primo turno si è chiuso senza altre grosse sorprese, benché tutti i migliori siano « passati » diguazzando in un mare di guai. Nel secondo e terzo turno i capitoni-boli sensazionali dei maggiori ca- libri si sono intensificati, od ab 1 Marno assistito a salvataggi dispeWatt. Così il giovane padovano \Turcato (un « Pintoncino » che, {con un po' più di cuore, farà par\lare di sì:), ha eliminato il i» ca- . —.'ir,, , . \tegorm Di Vito, troppo rassegnato. Perenno, che pure è stato uno dei pochissimi a superare agevolmente i primi avversari, è sorpreso da Angelini, troppo avvantaggiato dall'assegnazione in terza categoria; così le speranze di Beppe sono per ora sfumate. Tanzinì, dopo un lungo periodo di assenza si è rìpresentalo con la sua scherma [pultta, e chiara: ina, e cajntombo-\ [tato di fronte a Malvano, contro ,ogni pronostico. Così dicasi per 'Stagni. La promessa milanese t Cantarella ha fatto intravedere a .Pintor la stessa fine, con azioni di ìbuona fattura, aiutato dal tifo dei Iconcittadini: e Pinton se l'è cava- n o é l -,. - \ intenditore ta per il rotto della cuffia, Quando, come il Cielo ha voluto per i superstiti, siamo arrivati ai quarti di finale, gli otto « prima categoria», che avevano iniziata la gara, sono rimasti in tre: gli altri cinque sono di seconda categoria, eccettuato uno di terza. Pensiamo, ora, che sorprese non ve ne saranno più, ed i fatti ci danno ragione. Su otto schermitori giunti ai quarti di finale, quattro sono padovani: il successo biancorosso si delinea netto, ed infatti Pinton e Dare sono i finalisti. Oli incontri ultimi — di famiglia — se pure interessanti, non sono oltremodo avvincenti, e la vittoria di Pinton è netta. I quattro hanno levato alto il grido goliardico nella <i sala d'orò » del Giardino, facendo sorridere anche facce acciglialissime, a vittoria ottenuta. Non possiumo quindi che doverosamente riconoscere il valore dei S moschettieri patavini, che, come nel romanzo, son diventati quattro! Quinti, a pari merito, si sono classificati: Battaglia, che, come difficile spadista, non ha voluto smentirsi nemmeno nella sciabola, rendendo difficile la vita agli avversari. Mario Mangiarotti, che si sta « facendo le ossa » alla scuola del padre, e sull'esempio dei fratelli. Malvano ed Angelini, che, spinti in alto da un lodevole spirito combattivo e dal... regolamento, hanno dato ogni loro energia per sgambettare i più quotati compagni. Pinton, presentatosi con i gradi di sergente allievo ufficiale, nulla ha perso delle sue belle doti, anzi, ne ha aggiunta una, a lui certo graditissima: la fortuna, che, una volta tanto, ha preso a braccetto il più meritevole, cónducendclo alla vittoria. Dare e Racca sono in netto progresso. Certo, se in questa annata ci fosse una gara a squadre di sciabola, Padova dovrebbe farne un sol boccone! Organizzazione del Torneo perfetta. Giurie all'altezza del non facile compito. Ed infine — gradita sorpresa — pubblico folto e buon Aldo Masciotta

Luoghi citati: Milano, Padova