Da Merlo campione d'Italia alle conferme di Casadei e Bisterzo

Da Merlo campione d'Italia alle conferme di Casadei e Bisterzo NOTE ni PUGILATO Da Merlo campione d'Italia alle conferme di Casadei e Bisterzo L attività pugilistica nazionale è stata in questi giorni quanto mai nutrita e, soprattutto, densa di avvenimenti di primaria importanza. Si sono svolte diverse riunioni, tre delle quali aventi in programma incontri valevoli per titoli italiani. Del e tre « corone » in gioco, due, quelle dei « medi » e « leggeri » sono rimaste ai detentori, rispettivamente Casadet e Bisterzo; la terza, quella dei « massimi », che era vacante, è andata a Merlo. L'incontro fra Merlo e Giusto, il terzo della serie nel breve volgere di dodici mesi, si è risolto in modo non del tutto soddisfacente. Già sapete che l'arbitro ha sospeso il combattimento nel corso della 9» ripresa, in seguito a pericolose testate inferte da Giusto; ha richiesto l'intervento del medico federale per fare esaminare le arcate sopraccigliari di Merlo che apparivano seriamente ferite e poi, reso edotto della gravità delle ferite stesse, che non permettevano all'ex campione d'Europa di proseguire nella lotta, ha, in base al regolamento, squalificato Giusto. Il sorprendente Merlo E' bene precisare che, con tutta probabilità, anche senza la decisione arbitrale, vogliamo dire senza il brutto incidente che ha troncato rincontro sul più bello, Merlo si sarebbe aggiudicato la vittoria ai punti. Che, dopo la consueta sfuriata iniziale del trevigiano — è ormai nota la tattica di Giusto: egli inizia sempre gli incontri a tutta, andatura nella ricerca, non sempre infruttuosa, del colpo duro — bravamente arginata, Merlo, palesatosi molto in forma, bene in fiato, incassatore e, anche, colpitore di discreta efficacia, ha sempre tenuto le redini del combattimento. Ha, quindi, accumulato punti su punti e certo avrebbe potuto vivere sul vantaggio acquisito fino al termine dell'incontro. La vittoria, perciò, è andata comunque al più meritevole. E' per lo meno strano come Merlo sappia sempre risorgere al momento buono, tanto più se già lo si è dato per spacciato. L'anno scorso quando crollò di fronte ad Heuser lo si ritenne finito. In seguito, la disastrosa pròva da lui fornita in occasione del primo suo incontro con Giusto, confermò tale ipotesi. In vece il torinese si riprese in modo sorprendente e, a gennaio, riuscì a battere in modo netto lo stesso Giusto. Indi ebbe un altro periodo nero, una serie contraria cne culminò con una scialba prova, in cui egli non meritò certo il « nullo » decretato dai giudici a Biella, di fronte al mediocrissimo Bassi. Merlo è definitivamente spacciato, si disse allora. E, infatti, poche settimane dopo, a Torino, venne battuto da lontano dallo spezzino Oldoini, di lui più leggero, invece, dopo un certo qual periodo di riposo e di preparazione, l'ex campione europeo è stato chiamato per collaudare e, magari, valorizzare la giovane speranza romana Lazzari. Sorpresa generale e vittoria dell'anziano, sia pur sudatissima. Ora è venuto l'incontro per il titolo con Giusto, di cui abbiamo detto. Pertanto, a trent'anni, Merlo è campione d'Italia. Una bella soddisfazione, specie con i vari giovani che già si credono o si spacciano per assi... Le vittorie di Bisterzo e Casadei non hanno, a conti fatti, cagionato alcuna sorpresa. In effet¬ to il titolare dei « leggeri » è decisamente in periodo di grazia. Ciò lo si era capito in seguito al suo grande vittorioso incontro sostenuto di recente con Otello Abbruciati, tìtolo nazionale in palio. Non è possibile prevalere su un campione della forza di Abbruciati, atleta ricco d'esperienza, ch'era, per di più, fresco di conquista dell'agognato titolo stesso, reduce dalla magnifica prova a Vienna, con Blaho, per la corona europea, se non si ha della stoffa. Abbruciati è un durissimo avversario per chiunque, ed il fatto che Bisterzo Io aveva superato era risultato un chiaro indice delle condizioni brillanti del giovane pugile di Busto Arsizio. Che poteva fare, dunque, di fronte a tanto avversario, il non più giovane Ansini? Anche in questa occasione, come già per l'incontro Bisterzo-Abbruciati, la baldanza, il fiato, la giovinezza, hanno avuto ragione dell'esperienza e della classe. Il bustese ha vinto senza discussioni. Il contrario di quanto verificatosi per Bisterzo-Ansini è stato registrato a Bologna per l'incori tro Casadei-Romoli. Là ha vinto il giovane, qui l'anziano. Battere il milanese non è compito da poco, particolarmente nei limiti della sua categoria naturale, quella dei « medi ». Casadei è, infatti, meritatamente detentore di tale titolo da oltre quattro anni, in quanto non è ancora, per ora, spuntato all'orizzonte il « medio » capace di impegnarlo e batterlo. Semmai, Casadei può essere superato allorché tenta incursioni nella categoria .superiore, dove, purtuttavia, è stato campione d'Italia sino a pochi mesi addietro. Per il milanese, dunque, l'esperienza conta molto, ed 1 vari Romoli e compagni, benché giovani e smaniosi di detronizzare il campione, devono, per adesso, segnare pazientemente il passo. Ancora Orlandi-Venturi Siamo ancora in sede di commento del recente incontro Orlandi-Venturi, svoltosi la scorsa settimana a Roma, che già se ne annuncia un'altra edizione. E' noto che i due valorosi avversari, uno militante, un tempo, nei « leggeri» e l'altro nei « medio-leggeri », non si erano mai trovati di fronte prima dello scorso ottobre. Finalmente, a tale epoca, 34 primavere il romano, trenta il milanese, si è svolto il primo confronto, sull'andamento del quale non vogliamo certo tornare oggi. Ci limitiamo a ricordare che il verdetto, non rispondente all'andamento del. l'incontro, premiò Orlandi. Fuo co e fiamme, conseguenza del responso dei giudici, da parte dei romani, i quali allestirono in fretta e furia la rivincita. A Roma. Qui il milanese meravigliò tutti e meritò pienamente il verdetto di parità sanzionato effettivamente dai giudici. Ed ora? Venturi non si ritiene per nulla soddisfatto perchè afferma che la sera del 12 corrente, data del secondo incontro, non era nelle sue migliori condizioni; Orlandi dice che è convinto di poter battere chiaramente il romano. A Milano, si sa, sono svelti e pronti a battere il ferro fin che è caldo. Hanno, senz'altro, allestito il terzo incontro: data d'effettuazione 27 corrente. Giornata di tifo questa, non solamente per i sostenitori dei due pugili, ma per srli intenditori della cosidetta nobile arte. Ruggero Radice