E persino il topo di Antonio Antonucci

E persino il topo AUTARCHIA DELLE PELLICCE E persino il topo Conclusione: è possibile e facile liberarci dall'estero in fatto di pellicceria Dopo esserci accostati, con il visone, ai vertici della pellicceria, tutte le altre bestiole ci sembreranno umili, e lo sono difatti ma non tanto da venire incluse fra il trascurabile. Ognuna presenta invece il suo aspetto vantaggioso, ed ognuna, trattata bene e con intelligenza, restituisce — od è in grado di restituire — vantaggiosamente, denaro e fatiche necessari all'allevamento. La talpa Un soggetto interessante è la talpa. Ad essa abbiamo già accencennato per il pregio caratteristico di « far giovane » e per la richiesta delle donne eleganti a Londra e in America. Attualmente, la talpa vive soltanto allo stato libero ed abbonda in Italia, fornendo una pelliccetta, minima come superficie ma delicata, passibile di varie tinture. La delicatezza è particolarmente fine in quella delle risaie, dove la terra molle rende più agevole lo scavo delle gallerie e meno ruvide le loro pareti. L'ambiente, più comodo ancora, di un allevamento artificiale potrebbe migliorare vieppiù la qualità della pelle, e c'è già chi lo studia. Non disturbiamolo con anticipazioni eccessive. Una certa difficoltà sarà forse, incontrata per la gelosia dei maschi, i quali, se vengono comunque a contatto tra loro, si uccidono dopo lotta feroce e il vincitore, per maggiore garanzia, mangia addirittura il vinto. Inoltre, i maschi si dimostrano particolarmente affezionati alla loro unica compagna, e se questa è uccisa, cadono in preda a una malinconia acuta, la quale vieta loro di toccar cibo finché muoiono di fame. Può anche darsi, peraltro, che il cibo a domicilio, dispensandoli dalla fatica della caccia, attenui la depressione e rassegni i vedovi. Soltanto l'esperienza potrà dircelo. In Italia c'è anche la possibilità di allevare — sopra una^scala più vasta che non i tentativi sporadici per pura curiosità — della martora, della faina e della puzzola, tutt'e tre appartenenti alla famiglia dei mustelidi che comprende il visone. Martora, faina, puzzola..• Tutt'e tre sono selvatici. La faina, in vero, sembra piuttosto incline ad accostare l'uomo e si approssima difatti, quanto può, alle sue case di campagna, rintanandosi nelle legnaie, nei granai, tra le mura diroccate e le cavità degli alberi. La sua è un'offerta di convivenza pacifica? L'uomo sembra scarsamente disposto a considerarla come tale, perchè la faina non ha ancora compreso l'importanza che egli annette all'allevamento dei polli; e finché supporrà che sono raccolti in un piccolo locale affinchè essa, penetrandoci, possa succhiare il loro sangue più agevolmente, ogni intesa sarà difficile. E' però da notare che, a tener lontana la faina da dove ci preme, basta un po' di bianco, co¬ lore che la paralizza al par di spettri sulle anime timide. La martora, invece, ama la solitudine, e par più restia ad avvicinarsi per cedere all'uomo la pelliccia in cambio del mantenimento, dell'alloggio e della protezione. Ogni eventuale allevamento dovrà partire con soggetti catturati gio- vani, affinchè le abitudini comode uni.-wi il.-! niiofc vnmniìt*. llJtlVixt.iM.tntpossano avere ragione dell'istinto disordinato; bisognerà poi fornir loro gabbie con alberelli — una foresta sintetica, per attenuare la nostalgia di quella vera; gettar loro ogni tanto qualche animaletto vivo affinchè si trastullino a cacciarlo, e soprattutto badare agli accoppiamenti col portare il maschio a contatto della femmina quando questa è di buon umore, altrimenti il maschio, di fronte a un eventuale rifiuto, perde la pazienza ed è capace di qualsiasi azione. La scelta del momento buono è segnalata dalla stessa femmina, la quale, se è innamorata, non lo nasconde affatto e, dopo aver mostrato del suo stato d'animo camminando coti la coda alzata e rigida, diventa famigliare con l'allevatore, piena di moine e di vezzi, come colui che ha qualche grazia o piacere da domanda re. L'allevamento della faìna è classificato come « possibile e consigliabile»; quello della martora come <; possibile e desiderabile ». Altrettanto « possibile e desiderabile » è l'allevamento della puzzola la quale, se catturata da piccola, non si lascia pregare eccessivamente per perdere i suoi caratteri di aggressività selvatica. Conserva tuttavia la speciale caratteristica che le dà il nome, consistente nella possibilità di emettere un liquido fetido, necessario allo stato libero per scoraggiare i nemici dall'avvicinarsi troppo... Ma, come avviene per lo skunk, le terribili glandolette diventate inutili, si possono sopprimere con atto operatorio, relativamente facile. Scoiattolo, procione ed altri « Da studiarsi » è invece l'allevamento dello scoiattolo, bestiola vegetariana che in fatto di alimentazione non costa quindi gran che. Esso si accosta facilmente all'uomo perchè gli piace giocare, soprattutto, perchè ghiottissimo del pane con latte ed anche delle torte di pasta dolce, generi difficili a trovare nelle foreste. Alle vandalo, bisogna però sorvegliare la sua mania di nascondere il cibo per l'inverno con il risultato di danneggiarlo soltanto: basterà spiegargli che, meglio di lui, ci T'ansa J'a"/ei'atore. La pelliccia di gatto « non è da prendere in considerazione », benché essa sia stata celebre e ricercata, quando U gatto si affacciò in Italia dall'Asia o dall'Egitto. In proposito, un umorista aveva stu diato un allevamento ideale. Si avevano due recinti vicini: uno digatti e uno di topi. Ai gatti, si da- vano da mangiare i topi, e, ai topii gatti non appena scuotati. Erauna specie di moto perpetuo che\ - all'uomo la pel- t,, . * *#■■•»■*■■ Uccia di gatto gratis. Purtroppo e e o i à i ò n i ihla dove escono dopo sessanta gior- \ ni sviluppati coinè topolini. La iì pelliccia di opossum ha un pelo a] folto, è molto lanosa c fine con il e\ vantaggio di essere inimitabile. dopo un po' di tempo, i gatti non vollero più saperne di quella carne di topo perchè sapeva al gatto, e i topi disdegnarono quella carne di gatto perchè sapeva di topo. La pelliccia di cane « non ha interesse speciale ». Altrettanto « non si possono prendere in considerazione » la foca, la lepre bianca, l'orso di qualsiasi colore; sono « da scartarsi » il leone, il leopardo, il lupo, la pantera, il petit-gris, lo sciacallo, la scimmia, la tigre... In Italia sarebbe invece interessante l'allevamento del « procione » od « orsetto lavatore » piti ra-, nosciuto in pellicceria sotto il nome di «: marmotta del Canada ». C'è chi sostiene la possibilità di allevarlo allo stato domestico come il cane od il gatto. Al par di quest'ultimo, esso perderebbe facilmente le sue abitudini di animale notturno. Si nutre di frutta, uccelli, polli, lumache, rane; è particolarmente ghiotto di zuccheroarachidi e pane inzuppato nel miele, prezzo al quale accetta di addomesticarsi. Si chiama « lavatore » perchè ha l'abitudine di lavare il cibo prima di accostarlo alla bocca, benché ciò non sempre gli faccia bene. Suol anche deporre sempre i propri escrementi nello stesso punto, il che lascia presumere che, una volta invitato nella casa dell'uomo, sarà un ospite discreto e pulito. Per completare la rassegna degli animali allevabìli in Italia come pelliccia, accenneremo pure allo skunk e «//'opossum. Lo skunk appartiene alla famiglia delle martore ed è aìiche chiamato puzzola d'America. E' un animaletto notturno, timido, buono e pauroso che accetta di buon grado la protezione dell'uomo. E' lungo 50 centimetri, senza la coda di 25 centimetri, di cui è fie- rissimo. Lo si alleva in gabbie, a[gruppi di cinque, contenenti eia-\scuna una femmina e disposte in\cerchio intorno a quella di un maschio. Delle imitazioni L'opossum, originario dell'America e dell'Australia, è grande press'a poco come un gatto o un coniglio. Carnivoro e notturno, esso appartiene alla famiglia dei marsupiali i quali, come tutti sanno, completano il loro sviluppo nella sacca ventrale materna, situata esternamente. I piccoli opossum, all'atto della nascita, non sono più grossi di un pisello; ma la madie se li mette in tasca. A proposito di imitazioni, può essere oggetto di curiosità il seguente specchietto. A sinistra gli originali, a destra le possibilità di | trasformarli. Coniglio e lopro Topo musohiato Nutria Capra Opossum Marmotta Procione Lupo Cantorino, Ermellino, Talpa. Scoiattolo, leopardo, ecc. lontra, castoro, visone. Castoro, lontra, foca. Orso, scìmmia, skunk, leopardo. Skunk, marmotta, puzzola. Martora, visone. Castoro e skunk. Volpe nera, e ai tata. i' sen- Martora e zibellino. jZibellino. Faina Martora Finiremo con quello che si può chiamare il prezzemolo della pellicceria per gli usi svariatissimi, vogliamo dire /'ondatra, più celebre sotto il nome di rat-musqué, mentre a chiamarlo topo muschiato non incontra troppe simpatie. Esso fornisce una pelliccia calda, soffice, leggera e di lunga durata, piacevole alla vista e morbida al tatto. Chi ce la dà è proprio un topo, grosso circa quattro volte quello comune. Originario delle coste paludose del nord America, accetta qualsiasi palude, dovunque essa sia, anche senza costa e anche senza America. Si moltiplica con velocità prodigiosa. Lo si può allevare facilmente e con vantaggio in località adatte, ma taluni temono che la sua diffusione, impossibile a contenere entro recinti ben delimitati, finisca per mettere in pericolo opere dì difesa come dighe, argini ecce-, tera. In seguito a tale timore, autorità inglesi ne ordinarono la caccia in piena regola e a spese del governo; ma non appena si avvidero che, a conti fatti, i pochi esemplari distrutti venivano a costare quattro sterline l'uno, l'apposita commissione fu sciolta, la [(.accja ebbe termine> ,- topi creu. \oero „M ini e di he non croh \jarono Con ciò la nostra passeggiata autarchica tra gli animali da pelliccia è finita. Abbiamo lasciato da parte le possibilità dell'Impero, per occuparcene dopo la vittoria, quand'esso sarà certamente ingrandito. Intanto vogliamo ringraziare coloro i quali come Rivella, Cavassa e il prof. Maiocco, ci sono stati larghi delle più cortesi e precise informazioni. A conclusione di quanto abbiamo veduto, possiamo dedurne che la nostra indipendenza dall'estero. in fatto di pellicceria, non è soltanto possibile ma relativamente facile; basta appassionarcisi,,cosa alla quale aiuta meravigliosamente la fiducia nel successo. Antonio Antonucci ■ III'! 1 f: n

Persone citate: Castoro, Cavassa, Ermellino, Faina Martora, Maiocco, Rivella, Skunk, Talpa