Nel V annuale della Giornata della Fede

Nel V annuale della Giornata della Fede Nel V annuale della Giornata della Fede L'omaggio delle donne fasciste ai .Caduti - La raccolta dei doni per i feriti - // generale Ezio Garibaldi ispeziona i Gruppi di azione Il discorso della dirigente nazionale Del Latte alla Casa della GIL Il Prefetto e tutte le autorità e gerarchie al rapporto annuale dell'Istituto di Cultura Fascista La V Giornata delia Fede ha avuto ieri la solenne riconsacrazione con un rito d'omaggio, compiuto dalle Camerate Fasciste, in nome delle donne e di tutto il popolo torinese, verso la memoria del fiore purissimo della giovinezza eroica che per la Patria e la Causa Fascista ha immolato la propria vita. Le gerarchie del Fascio Femminile, con a capo la Fiduciaria Provinciale, si sono portate, ieri mattina alle ore 10,30, al Tempio Ossario della Gran Madre di Dio dove sulla cripta hanno deposto una grande corona d'alloro ornata con nastri giallo-cremisi. Le Don- onvpoecfPsgatdsDLne fasciste, dinnanzi all'Ara, dopo\cieaver salutalo romanamente, han no sr.stato raccolte in preghiera,\dmentre il parroco della Gran Madre, leggeva le esequie in suffragio dei Caduti. Con analogo rito, alle ore 10. erano stati deposti altri lauri dall'Associazione Famiglie Caduti. Alle ore 11.30, le Gerarchie delle Donne Fasciste si sono portate ai Sacrario dei Martiri Fascisti a Casa Littoria presente la Dirigente nazionale Rachele Ferrari Del Latte. Le Gerarchie femminili, dopo aver deposto sul Sacello la corona, che recava la scritta « Le Donne Fasciste di Torino », hanno sostato in raccoglimento levando il braccio romanamente. Frattanto presso tutte le sedi dei Gruppi Ri(mali le Donne Fasciste hanno ricevuto i numerosi doni na. talizi che la popolazione ha recato per i feriti di guerra e i corredi per le culle povere. Pure ieri mattina, seguendo il suo programma di visite' ai Gruppi del Centro Nazionale, per le rivendicazioni alla Frontino occidentale noli anche sotto il nome di Gruppi di azione nizzarda, in Lombardia, in Piemonte e in Liguria, il gen. Ezio Garibaldi, Comandante Nazionale di tali Gruppi, è stato nella nostra città. aL'adunata dei Gruppi d'azione Appena giunto, il generale ha fatto visita al Prefetto; quindi si è recato a rendere omaggio agli Eroi nel Sacrario di Gasa Littoria. Quivi, ricevuto dal vice-Federale Canonica e accompagnalo dal Fiduciario Nazionale dei Gruppi di azione, collega centurione Massimo Escard, Ezio Garibaldi è entrato nel Sacrario ove ha sostato in raccoglimento. All'uscita lo Imitilo attorniato i Garibaldini della Coorte Torinese, reduci delle Argonne e di altre campagne delle Camicie Rosse. Con il vice-Federale e il Fiduciario dei Gruppi di azione, il generale si è recato quindi a Palazzo Lascaris. Quivi, fra le altre personalità erano il Presidente e il vice-Presidente dell'Istituto di Cultura Fascista e il console Gastaldi. Sotto l'atrio del palazzo erano schierati numerosissimi goliardi in divisa apjtartcnenti à tutte le Facoltà dell'Ateneo, i quali all'arrivo di Ezio Garibaldi gli hanno improvvisato una calda manifestazione al grido di « Duce! Duce! Nizza! Nizza! ». Il salone di Palazzo Lascaris è stato ad un tratto gremito di quella vibrante giovinezza e di tutti i soci del Nucleo torinese per le rivendicazioni. Nelle prime file erano i Garibaldini. Dopo il saluto al Duce ordinato dal vice-Fed"erale, il camerata Escard ha porto il benvenuto al generale, Comandante dei Gruppi d'azione. Ha preso in seguito la parola Ezio G<i ribaldi. Egli si è dichiaralo lieto di trovarsi fra i giovani, i quali, non dimentichi delle passate imprese del volontarismo in Camicia Rossa e in Camicia Nerasono pronti come sempre al primo appello per correre sotto le bandiere e rivendicare le terre alle qualla Patria ha diritto. Le parole del generale hanno provocato fra i presenti unii calda vibrante dimostrazione al Duce. Dopo la vibrante adunata, il generale Ezio Garibaldi ha visitato le sedi dei quotidiani cittadini. A La Stampa, ricevuto dal Direttore Amministrativo grand'uffìciale Cesare Fanti, il Generale ha visitato tutti gli impianti radiofonicdi redazione e tipografici felicitandosi poi vivamente per la perfetta e moderna organizzazione. In seguito egli ha visitato la sede della Gazzetta del Popolo. A « La Stampa » Nel pomeriggio, poi, ha avutluogo l'annunciato raduno al Tea tro della G.I.L. in piazza BerninCom'era stato disposto dal Segre tarlo del Partito, la dirigente na zionale Rachele Ferrari Del Lattha illustrato la storica data allcamerate torinesi. La conversazione era stata organizzata dal Fascio Femminile, d'intesa con Gruppo Femminile dell'Istituto dCultura Fascista. Alla riunione hanno presenziatil Prefetto, il Vice-Federale Canonica, il Vice-Comandante Federale della G.I.L. col. Vaccaneo, il Retore della Provincia prof. Gioinneil Podestà, il Vice-Questore avvFiniteci, t'avv. Donpè per la Magistratura e numerose altre personalità, tra le quali abbiamo notatil Console di Germania barone voLanqen. Erano pure presenti l'Ecil generale comandante d'ArmatCaracciolo, il gen. Barbasetti comandante il Corpo d'Armata, super-decorato generale Mischdella Milizia Confinaria, il genLorenzelli comandante, la Divisione, il comandante la Difesa terrtoriale gen. Rovita e la medaglid'oro neri Scoroni comandanti Divisione aerea « Borsa ». Le autorità convenute alla »mnifestazione sono state ricevudalla Fiduciaria dei Fasci Femmnili Moriondo Martiny e dalle fa sciste componenti il direttorio dela Federazione provinciale dei Fsci Femminili. Il teatro era gremito di Donnfasciste, di Massaie rurali e deliscritte alla S.O.L.D., che hannlungamente inneggiato al Duce. La fascista Del Latte, dopo avre rievocato l'alto significato del« Giornata della Fede » che trmanderà «i posteri la volontà e tenacia con cui il /- polo italianseppe resistere alle sanzioni vlute dagli inglesi per soffocal'Italia, dopo aver reso reveren omaggio alla Maestà della Regi- conna, ha ricordato quali sono i do- la Sveri della donna italiana nell'ora atteprescnte, conscia dell'altissimoìqueonore di vivere in questa eroica]il pepoca Mussolinlana. > dellHa continuato poi ricordando a rfcile la donna italiana deve avere\ ,.,,„fede cieca neoli alti destini della' guePatrio e clic, tenendo presente qut-' Usto imperativo di fede, deve SW>/- «rtegere la sua importante e delicata. ,-„/azione, in profondità coti il po- U,etenmamentq di tutte quelle torme rSudi assistenza e di propaganda.che capsono appuntala prerogativa delle smoDonne fasciste. La fascista Dr' Latte, vivamente applaudita, ha i pot\concluso ricordando che tutti i sa- che nell'epoca attuale ieri f ivi \davrunno , si affrontare porteranno alla vittoria finale che non può mancare — quella Vittoria che tutti gli italiani auspicano ed attendono serenamente — che permetterà l'avvento della miorn civiltà. La riunione si è chiusa fra rinnovate e fervidissime acclamazioni al Duce. All'Istituto Il salone, di Palazzo Lascaris ha c'oessmoziocolgiccosnotda deladetroAvdanra Aze lapoco dopo ospitato le maggiori au-\deitorità cittadine con u capo iEccel- Tolenza il Prefetto per assistere alla\di è i l i o a e i a l l a i è i e l e, ne a a i aaa, o eli o da eto A re eici nta ela to a ni. e a te lle oa il di to oraetne, vv. Masoato on cc. ata co il chi en. iorilia solenne manifestazione di apertura dell'attività della Sezione torinese dell'Istituto nazionale di Cultura fascista ed al rapporto sull'opera svolta. Erano presenti l'Eccellenza il generale Barbasetti di Prun comandante del Corpo d'Armata, il Federale, i Vice-Federali Canonica e Ponzinibio, il Podestà, i generali Lorenzelli, Scaloni, Mentisti, Mischi e Reisoli, il gr. uff. Chironi per la Provincia, il Questore, la dirigente naz. Rachele Ferrari Del Latte con la fiduciaria provinciale signora Martiny Moriondo, il comm. Jovine per la Magistratura, i senatori Burgo, Rubino, Brezzi, Mario, Tournon e Giovara; il Rettore Magnifico professor Azzi, il cons. naz. Orsi, il prof. Panetti presidente dell'Accademia, delle Scienze, il prof. Marpicati, il rag. Soletti presidente dell'Unione Professionisti ed Artisti, il prof. Cima segretario del Sindacato giornalisti, il comm. Giai presidente del Dopolavoro provinciale, i presidi di Facoltà Crosa c Gribaudi, il direttore del ConservaIorio maestro Rocca, i professori Pivano, Cerutti, Abbagnano, Buraggi, Pacces, Bongiovanni, Matlaro, Formica, Marchello, Comba, il colonnello Di Maio pei- i Mutilati, l'avv. Castina per i Volontari di guerra, l'ammiraglio Sambuy, l'hit/. Sartirana, il gr. croce Gobbi, l'ing. Chevalley, il conte Fossati, il vice-comandante del C.M.C. Ruggero, il dott. Cavazza, i fiduciari dell' Associazione Fascista della Scuola ed altre molte personalità segnatamente del campo deqli studi e della cultura. Erano unche presenti il console generale di Germania dott. von Langen ed il camerata nazionalsocialista Brutner. A ricevere le autorità si trovavano il presidente con cui erano i vicc-piesidenti prof. Bodda e segretario del G.U.F., it segretario provinciale dott. Campanella, la prof. Lea Mai per il Gruppo Femminile ed i più diretti collaboratori della presidenza. Dopo il saluto al Re ed al Duce il capo dei revisori amministrativi colonnello Russi ha esposto una chiara relazione in cui ha messo in evidenza come con un bilancio molto limitato nello scorso anno sia stato svolto con scarsi mezzi un complesso di attività veramente imponente ed ha invitato i soci ad approvare, per acclamazione, l'esercizio finanziario. La relazione del prot. Avenati Quindi — approvato fra applausi il bilancio — il Presidente della Sezione Provinciale Torinese dell'Istituto di Cultura Fascista prof. O. A. Alienati, ha dato inizio alla lettura della relazione sull'attività svolta e da svolgersi nell'anno XVIII e nell'anno XIX. Innalzato un devoto pensiero alla graziosa maestà della Regina Imperatrice «nel cui atto d'amore alla Patria, così universalmente imitato dalle nostre madri e dalle mogli, rifulse l'eterna regalità della donna italiana », egli ha anzitutto ricordato come nell'anno XVIII l'Istituto ha visto realizzato, per volontà del Duce, il proprio riordinamento che ne ha fatto un reale e riconosciuto «organo» del Partito. Illustrata la portata profonda dell'auspicata riforma che, consacrando una si\tuuzione di fatto esistente, è in via di sollecitarne sviluppi nuovi al fine di contribuire più e meglio all'opera di educazione politica degli Italiani, che lo Statuto del Partito fissa tra le essenziali e che è indissociabile dalla nostra cultura, la quale infatti si dice e vuol essere fascista ed è, dunque, informativa e formativa, mezzo vigilante dinamico sensibile della formazione spirituale delle nuove generazioni, rappresentazione dell'umanesimo fascista, strumento del po la Copril'oe l'oQupestrfernelne peoradota.ferraqutuQusudedi sunognchlazl'EuncoDLddfecoristnalomtagustgilaprstnletestFsodnFmSahqtLgtrcstgcneofidscdvdnnla civiltà di Mussolini, il presidente! è passato a offrire un ampio e do-' cumentuto ragguaglio dì quanto è è passuto a offrire un ampio e do-\ stato fatto dalla Sezione di Torino nell'anno XVIII. Imponente complesso di attività Al solito, le cifre dicono meglio delle parole, ed è risultata imponente quella che assommu le conversazioni tenute in Torino e Provincia: ben 530 a malgrado delle la'difficoltà di comunicazioni. Dal | maggio in poi ogni energia della m-|Sezione è stata dedicata alla gueiute\ra,eneètralemubclleestnn mi fa elFanne elle nno . veella ra la ano voare secazioni l'iniziativa, corso, dei domenicali in pd,'tuttora raduni u/;Teatro Balbo. Ricordate tutte Ze'altre manifestazioni dell'unito — tante che lo spazio non ci consente di elencare, ma una ricorderemo, perchè la sua eco non s'è ancora affievolita nell'animo dei torinesi: il grande discorso, al Teatro Vittorio, dell'Altezza Reale il seti di Pistoia, sulla guerra It'be- ratrice — il Presidente ha comi/-1nicato la formazione del nuovo Consiglio Direttivo. A un fervido riferimento di granile Autorità r Gerarchie, per- lti h concretamente aiutato Vopern drl la Sezióne, ha fatto seguito, nella attentissimamente ascoltata e freìquentcmente applaudila relazione, ]il piano compiutamente elaborato > delle attività dell'anno XIX. che. a rfi'fferr-?isa deaii anni scorsi, fa\ ,.,,„„„ cnpo (utte quanje a'Ua ' guerra ' Uì 'continuità della politica «rtern fascista — eoli ha sneciU. ,-„/„ a contenuto sociale della U,emj, ;,, Cnsi dclh- democrazie, rSuropa di domani, l'imperialismo capitalìstico e il nostro imperiai; smo, h „.k-.,->u.>-.,o. l'educazione i potuteti iit<.>>'» italiani, la forma¬ a c'our del carattere itema fra tutti essenziaìissima ■ questi ed altri motivi saranno oggetto di trattazioni fKirfirokm. tuttavia tra loro collegate in un preciso ordine logico. E fomiti i particolari d'un così nobile e denso programma, notificata l'avvenuta approvazione da parte del Consiglio Direttivo del progetto d'una nuova e più adeguata sede da inaugurarsi entro il corrente anno fascista, Carlo Avenati ha poi concluso ricordando che alla vigilia della guerra ha costituito tre Gruppi di Azione che ora — sotto la guida e la responsabilità rispettivamente -\dei camerati Escard, Bonaxzi e - Tonno, da lui nominati — vivono a\di rigogliosa vita propria: il Grup- i i , . e a l e el ai c ri a, iri po Nizza e delle rivendicazioni alla frontiera occidentale, il Gruppo Corsica ed il Gruppo Malta. Già prima del 10 giugno — continua l'oratore — quasi tutti i dirigenti e numerosi soci avevano chiesto l'onore di rivestire il grigio-verde. Questo privilegio è stato concesso, per ora, ad un centinaio fra i nostri. A questi camerati mando' un fervido saluto. Essi sono le sentinelle avanzate della nostra Legione che è pronta a lasciare il libro per il moschetto, la propagazione orale e scritta della fede'e della dottrina fascista per quella aiutata. E' la propaganda che noi preferiamo. Il Duce che ha sempre ragione ci ha promesso: «Qualunque cosa accada, io vi dico che tutte le mète saranno raggiunte ». Questa certezza, che è la nostra suprema forza, anticipa agli occhi dello spirito la giustiziera Vittoria di domani. Nel suo nome e per il suo infallibile avvento, iniziamo il nostro nuovo lavoro. Calorosissimi applausi r, vivi segni di consenso hanno salutalo la chiara elevata e documentata relazione del prof. Avenati a cui l'Eccellenza il Prefetto ha rivolto un fervido elogio. Il rapporto si è concluso con il saluto al Re ed al Duce.