Il presidente confederale Capoferri parla agli operai della Lancia

Il presidente confederale Capoferri parla agli operai della Lancia Imponente adunata a San Paolo Il presidente confederale Capoferri parla agli operai della Lancia Appassionate acclamazioni al Duce - Il rapporto ai Segretari e Capigruppo delle Unioni del Piemonte nella Casa dei Sindacati dell'industria II consigliere nazionale Pietro Capoferri, presidente della Confederazione lavoratori dell'industria, giunto ieri mattina nella nostra città, si è recato alle ore 11 a San Paolo, dove ha visitato gli stabilimenti Lancia, la Scuola professionale interna e il Dopolavoro aziendale. Egli era accompagnato dal Segretario Federale, dal Segretario dell'Unione sindacati, e dal capo-gruppo Sindacati metallurgici. A riceverlo si trovavano la signora Lancia, con i suol collaboratori, il fiduciario del Gruppo « Amos Maramotti », 11 direttore dell'Unione Industriali e 11 presidente del Dopolavoro provinciale. Poco prima di mezzogiorno, le maestranze, lasciato momentaneamente il lavoro, si sono adunate in uno dei reparti, nel quale sopra una catasta di sacchetti di protezione antiaerea era stata eretta la tribuna. Dall'alto di essa il Federale ha lanciato il saluto al Duce, cui la massa operaia ha fatto eco con un possente grido di passione; quindi il camerata Balletti con rapide e felicissime espressioni, ha dato il benvenuto al presidente della Confederazione, assicurandolo che 1 lavoratori torinesi, consci della importanza e delle necessità dell'ora, lavorano disciplinati con fll occhi rivolti ai camerati comattenti con i quali sono più che mal decisi ad assicurare la vittoria. Accolto da fragorose acclamazioni al Duce, il cons. naz. Capoferri ha poi preso la parola, compiacendosi di potersi rivolgere al laboratori della città sabauda, da quella San Paolo in cui pulsa e vibra più ardente il cuore della grande e generosa massa operaia di Torino. Accennando al momento presente ne ha tratto lo spunto per muovere una critica serrata alle potenze plutocratiche e in special modo all'Inghilterra sul terreno delle conquiste del lavoro e della ascesa dei lavoratori, precisando tra un prorompere di entusiastici applausi, che non è possibile concepire una lotta come quella Intrapresa dal Fascismo sotto l'Impulso del pensiero e dell'azione di Benito Mussolini per il raccorclamento delle distanze tra il capitale e il lavoro, con una situazione capitalistica internazionale che attraverso le potenze detentrici delle materie prime sbarra il cammino alle Nazioni povere di mezzi ma ricche di braccia e di energie e ne stronca l'opera di elevazione delle classi lavoratrici. L'oratore ha affermato che nonostante questi elementi fondamentali del conflitto, Mussolini ha tentato tutti 1 mezzi per evitare l'urto con le armi e, prima ancora di Monaco, a Stresa, aveva gettato le basi di una pacifica convivenza che consentisse al nostro Paese, come alla Germania, il naturale sviluppo delle proprie attività. Ma tutto fu in¬ darno. L'egoismo ebbe il sopravvento ed ora che la partita è Impegnata a fondo, tutto il nostro popolo sa quale è la via da seguire. Ogni guerra, come ogni vita di uomo o di donna, ha i suoi alti e bassi: quello che è certo è che tutte le nostre forze sono tese in un unico granitico Intento, quello di raggiungere la vittoria. E il camerata Capoferri, traendo dalle rinnovate altissime acclamazioni al Duce partite dalla immensa folla dei lavoratori l'auspicio più sicuro, ha dichiarato che egli le raccoglieva come la rlaffermazlone di una disciplina di lavoro a cui la Confederazione in questo momento più che mai reca l'apporto della propria solidarietà, e come attestazione della luminosa solidarietà delle officine con gli eroici soldati che combattono per una grande causa nella quale il lavoro tiene il primo posto. Grida impetuose di viva 11 Duce e 11 canto degli Inni della Rivoluzione, hanno accolto la chiusa del discorso. Nel pomeriggio, alla Casa dei Sindacati, 11 Presidente della Confederazione ha tenuto rapporto ai Segretari e ai capi gruppo di tutte le Unioni provinciali del Piemonte, al quali ha impartito precise direttive. Dopo aver detto come gli organizzatori sindacali debbano trattare i problemi che interessano la vita professionale e l'assistenza del lavoratori ed essersi soffermato sulla necessità di Intensificare sempre più la assistenza ai familiari del richiamati, ha sollecitato i convenuti a tenere sempre presenti nella loro quotidiana attività di organizzazione e di tutela sindacale l'accordo interconfederale per la risoluzione delle vertenze e la stipulazione dei contratti e lo accordo per il riconoscimento dei fiduciari di fabbrica e del corrispondenti di reparto, accordi che hanno una particolare importanza per il potenziamento dell'azione sindacale fra le masse lavoratrici. Infine il cons. naz. Capoferri ha illustrato ampiamente le direttive già diramate con una recente circolare In merito alla convocazione delle assemblee dei sindacati provinciali e delle assemblee intercomunali che sono in corso di svolgimento in tutte le provinole, indicando gli argomenti che debbono essere preferibilmente trattati al fine di rendere sempre più stretto il contatto spirituale fra le masse lavoratrici e l'organizzazione sindacale che ha il compito e il privilegio di rappresentarle. Dopo le dichiarazioni del Presidente alcuni Segretari di Unioni Provinciali hanno parlato riferen do sull'andamento dell'attività delle organizzazioni da loro dipendenti e sulla volontà dei lavoratori di collaborare con tutte le forze al raggiungimento delle méte prefisse. Il rapporto si è chiuso, come si era iniziato, col saluto al Duce.

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