Una "Venere,, di 120 secoli scoperta nel Reggiano

Una "Venere,, di 120 secoli scoperta nel Reggiano Una "Venere,, di 120 secoli scoperta nel Reggiano Reggio Emilia, 30 novembre. Un ritrovamento di eccezionale importanza scientifica e paleontologica è avvenuto di questi giorni a Chiozza di Scandiano. Il marchese dottor Luigi De Buoi, appassionato studioso di geologia, ha ritrovato, fra alcuni ciottoli provenienti dalla cava di una fornace per laterizi, una statuetta in calcare, in perfetto stato di conservazione, dell'altezza di ventun centimetri, la quale raffigura una donna nuda. La statuetta, ricavata da un calcare giallastro e com patto assai comune nel nostro appennino, non ha braccia nè piedi e manca dei tratti del viso; ma dà ugualmente l'impressione di un realismo ingenuo e di una meticolosità veramente sorprendenti, se si pensa che la statuetta risale circa a dodicimila anni fa. La « Venere » di Chiozza si distingue dalle statuette consimili rinvenute in giacimenti del paleolitico medio per non raggiungere, malgrado una certa adiposità, la cosi detta « steatopigia ». Sia la statuetta che l'altro materiale archeologico rinvenuto nella stessa cava sono stati depositati provvisoriamente presso il Museo « Chierici » di paleontologia della nostra città. Il dottor Mario Degani, che dirige questa notissima sezione dei Musei reggiani, dai primi accertamenti e confronti eseguiti crede di poter attribuire la statuetta muliebre al miolitico finale, cioè al periodo di transizione fra l'età della pietra scheggiata e quella della pietra levigata. Secondo il Degani, si tratterebbe di uno fra gli esemplari più belli di scultura preistorica finora conosciuti, perchè modellato con grande sensibilità naturalistica e con una predominante affermazione dei valori plastici. L'eccezionale rinvenimento solleverà senza dubbio grande interesse fra gli studiosi e particolarmente fra i paleontologi italiani e stranieri.

Persone citate: Chiozza, Degani, Luigi De Buoi, Mario Degani

Luoghi citati: Reggio Emilia, Scandiano