La salma di Codreanu portata alla Casa Verde

La salma di Codreanu portata alla Casa Verde La salma di Codreanu portata alla Casa Verde Centomila Camicie Verdi presenziano la traslazione - Le rappresentanze del Duce e del Fiihrer Bucarest, 30 novembre. Tempo coperto e temperatura rigidissima hanno presenziato oggi a Bucarest alla solenne traslazione delle salme di Cornelio Codreanu e degli altri martiri riesumati or sono tre giorni nel recinto della fortezza di Jilava, dalla chiesa legionaria al Mausoleo della Casa Verde. Fin dalle prime ore del mattino squadre di Camicie Verdi, comandate per il servizio d'ordine, hanno proceduto allo sgombero di tutte le vie e piazze adiacenti alla chiesa di Santo Gorgani, ove man mano si è poi an dato ammassando circa un migliaio di centurie legionarie ivi convenute da tutta la Romania per presenziare alla mesta cerimonia. Si calcolano a circa centomila le Camicie Verdi che con ordine e di sciplina inappuntabile hanno accompagnato all'ultima dimora i resti martoriati del « capitano », dei « nicadori » e dei « decemviri ». Il piazzale della chiesa addobbato di drappi verdi e di tricolori abbrunati, ancor prima delle otto brulicava già di personalità ufficiali e di invitati. Pochi minuti prima delle 9 giunge il comandante della Legione Horia Sima, subito seguito dal primo aiutante di carneo del Re in rappresentanza del lovrano. In seguito giungono il Conducator gen. Antonescu e le rappresentanze ufficiali dell'Italia, della Germania, della Spagna e del Giappone. Sono presenti anche il Fascio di Bucarest col gagliardetto e le formazioni della Gioventù nazionalsocialista di Bucarest. Dagli alti tripodi verdi contrassegnati dall'emblema della Legione sistemati sullo spiazzo prospiciente la chiesa si levano profumate colonne fumanti di incenso e fiori, fiori, fiori di terra e di campo e rami di abete dappertutto, sui balconi delle case, sulla scalinata della chiesa, sulle pareti verdi del Tribunale, sulle colonne, per le vie. Continuano ad arrivare personalità e rappresentanti. Ecco il Ministro d'Italia grand'uff. Pellegrino Ghigi in rappresentanza del Duce, ed il Ministro plenipotenziario Silenzi in rappresentanza del Segretario del P.N.F. seguiti dagli addetti militari navali ed aeronautico e dal personale della Regia Legazione al completo. Giungono subito dopo il Ministro Baldur von Schirach che rappresenta il FUhrer, e tutta la numerosa rappresentanza germanica giunta qui appositamente da Berlino ieri in aereo, gli Incaricati di Affari di Spagna e del Giappone e altri membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Corte romena. Alle 10, dopo una ennesima funzione religiosa in suffragio, squillano le trombe. Tutti si irrigidiscono nella posizione di attenti, mentre centinaia di braccia si levano nel saluto romano. Portate a braccia da comandanti legionari, scendono lentamente a due a due la scalinata della chiesa le bare dei martiri ricoperte dal tricolore; prima quelle dei tre « nicadori », poi quella del « capitano », infine quelle dei « decemviri ». La emozione più profonda si legge su tutti i volti; molti occhi sono rossi di lacrime, molte labbra mormorano preghiere. Si forma un corteo che si mette lentamente in moto. Precede la massa verde dei gloriosi laceri gagliardetti della Legione che hanno veduto le lotte sanguinose della vigilia. Vengono poi le bare e subito dopo il rap- Sresentante del Re, il Conducator, toria Sima, le famiglie dei Martiri, i rappresentanti del Duce e del Fiihrer, quelli del P.N.F.. della Gioventù hitleriana, della Falange, le autorità civili e militari e la massa delle Camicie Verdi di tutta la Romania. Il corteo si snoda lentamente lungo le principali arterie cittadine severamente addobbate di drappi verdi e di tricolori abbrunati e tutta Bucarest è presente, in ginocchio, per rendere omaggio alle spoglie Alle ore 14 circa il corteo si arresta alla Casa Verde, dove il Metropolita della Moldava dà l'ultima assoluzione alle salme, le quali vengono calate nella cripta del Mausoleo legionario, accanto a quelle dei comandanti legionari Motza e Mari, caduti in Spagna, mentre un gruppo di pastori dà fiato ai caratteristici bucium — specie di lunghissimi corni di legno — traendone suoni prolungati e sonori. La cerimonia è finita. Il corteo si scioglie. L. Armelani

Persone citate: Antonescu, Cornelio Codreanu, Duce, Gorgani, Horia, Pellegrino Ghigi, Sima