Efficace ritorno alla tattica del bombardamento in massa

Efficace ritorno alla tattica del bombardamento in massa Efficace ritorno alla tattica del bombardamento in massa Berlino, 28 novembre. La decisione di annientare una volta per sempre l'Inghilterra non solo come potenza politica e militare ma anche come tiranna dell'economia europea balza evidente ancora una volta dalla costante attività delle forze aeree del Reich che battono senza pietà tutti i centri vitali della Gran Bretagna. Quindici mesi di guerra e di esperienze hanno permesso di risolvere un problema aeronauticu che solamente lo scorso anno presentava enormi difficoltà: quello del bombardamento in massa. Sì ricorderanno le prime audacissime imprese delle ali germaniche sulla base navale inglese di Sca pa Flow. Allora erano squadriqlie di H-16 apparecchi che si addossavano tutta la responsabilità dell'azione ma i risultati, per quanto ottimi in relazione alle forze impiegate, non erano tali da soddisfare il comando delle Forze Armate germaniche. Successivamente, gli apparecchi lanciati contro un obiettivo raggiunsero il numero di 36, e questo totale apparve una specie di prodigio tecnico perchè risultava diffìcile far operare contemporaneamente un simile numero di aere rsDNuovi bardierì j dente e e d'altra parte sembrava portico-ltormente pericoloso attaccare uno\stesso obiettivo con ondate sue- cessive, perchè si pensava che la\secondi e la fecondata avreb- bero trovato piazzate le artUilierieìn„a„*ro* „j's~„u™ ?„ »n„„2~;„uJantiaeree ed inoltre le squadriglie da caccia si sarebbero già trova te in appostazione. Crescendo formidabile tipi d'aeroplani, i bomin picchiata, a volo radalla stratosfera hanno permesso di realizzare quanto oggi si verifica su tutte le città dell'Inghilterra. I bombardamenti in [massa sono ormai all'ordine del |giorno e sono diventati possibili non solo per le nuove qualità de gli aerei, ma anche per il sapiente impiego tattico dei mezzi d'offensiva dell'aviazione. Le grandiose battaglie aeree che si sono svolte nei cieli della Manica e dell'Inghilterra nei mesi estivi ed al principio dell'autunno si sono concluse con un bilancio assolutamente favorevole per l'aviazione germanica e con un indiscutibile dei piloti da caccia re¬ 1 successo ; deschi. j_,e perdite britanniche hanno \raggiunto in quei pochi mesi un ; totale minimo di 2500 apparecchi i abbattuti, quasi tutti appartenenti ; alla classe dei cacciatori. Spitfire e Hunicane hanno dovuto cedere ti campo di fronte ai Messer Schmitt ed ai B.F. 109 germanici ed agli altri tipi di caccia dell'aviazione del Terzo Reich. L'irri\mediabile assottigliamento subito \ dall'aviazione inglese è una delle cause belliche che hanno reso poslSibi/e l'impiego di grandi masse di a bombardieri. Inoltre, gli ottanta giorni di ìbomburdamento effettuato su Lon- dea hanno servito — a parte i Uiunni ineaico/abt/i reaiti all'In ghilterra — a studiare ogni mo a duìilà d'attacco ed a perfezionare tattica e strategia aeree. Le azioni offensive aeree germaniche dal mese di agosto ad oggi sono sempre state in crescendo. Si può due che ogni giorno il numero degù apparecchi inviati nei ciellinglesi sia aumentato. Dai cento aerei che, in occasione di uno dei primi bombardamenti di Londra, fecero ver¬ ,saie fiumi d'inchiostro alla stam pa di tutto il mondo, si è arrivati 1ad un massimo di H00 bombardieri operanti in una sola notte sopra la capitale britannica. E' questo il massimo f Non e possibile rispondere a questa domanda. Il maresciallo Goering ha spesso dichiarato che l'offensiva aerea della sua aviazione non aveva mai dato una misura delle sue possibilità massime e l'esperienza ci induce a credergli. Il fatto che su Coventry o su Bristol non siano andati nella stessa notte oltre 300 aeroplani da bombardamento non significa nulla. Evidentemente Coventry non è un bersaglio della stessa superfìcie di quello che può offrire Londra e di conseguenza non sarebbe possibile nè utile usare contro quell'obiettivo lo stesso numero ai mezzi lanciato contro la capitale britannica. Va inoltre notato che 500 bombardie- ri che operino su Birmingham (1)00 mila abitanti) corrisponderebbero ad almeno 10.000 lanciati su Londra (S milioni di abitanti). Da questo rapporto freddamente numerico il lettore può farsi una idea di quello che può essere restato intatto a Coventry, Birmingham, Southampton, Bristol e — ultima città attaccata in massa — Plymouth. L'efficacissimo contro-blocco Lo Stato Maggiore germanico, ottenuto l'impoverimento della flotta aerea nemica da caccia, in possesso di piani topografici perfetti di tutto il territorio inglese per V instancabile attività di migliaia di esploratori e di apparecchi da ricognizione, padrone di una precisa documentazione fornita dagli informatori sulla ubicazione dei principali centri industriali e bellici, dei depositi dì materie prime, dì benzina e di viveri, circa due settimane or sono ha deciso una serie dì attacchi in massa che, saggiamente ed uccu ratamente preparati, sono ora messi in pratica \iI' IIl controblocco che i sotiomari-\ni e gli acrei dell'Asse stringono "tto„J^nfM^}^i^n da eccellenti risultati. Ma le nser "f ."'/>'es' accantonate in un anno d> m'ensa preparazione bellica so »? ?normì- /»>pe*re.i riformmen- allu ì*' è una manovra destinata Jlunga a fiaccare un nemico come l'Inghilterra che non può ricevere aiuti che dal mare e che non possiede neppure in piccola parte risorse nazionali di metalli di assoluta necessità per la guerra moderna (alluminio, cromo, rame) e scarse miniere del metallo fondamentale della guerra (ferro). Zolfo e mercurio costituiscono altre materie prime senza le quali non si combatte, ed anche di queste l'Inghilterra soffre dì estrema indigenza, mentre le Potenze dell'Asse ne hanno oltre i propri bisogni, tanto da continuarne l'esportazione. L'Italia è il paese più fortemente produttore di alluminio, zolfo e mercurio di tutta l'Europa, mentre l'Albania le ussicura quantità di cromo che vengono esportate anche in Germania. Quanto alla Germania, essa ha ferro e carbone da fornire tutto il mondo. La benzina, quella famosa benzina che doveva far perdere la guerra alla Germania e all'Italia, serve oggi a dimostrare una nuo va superiorità dell'Asse. Le Potenze totalitarie hanno direttamenete a disposizione risorse che non sono enormi, ma che pur rappresentano qualche cosa: i pozzi della Romania e quelli dell'Albania. Inoltre hanno alle loro spalle la Russia, che è uno dei paesi più fortemente produttori di petrolio del mondo intero. Se ciò non bastasse, la produzione di benzina .{sintetica ha raggiunto in Gerina- aìnia quantitativi incredibili. All'ln-\- ghilterra invece non resta che una -isoin risorsa: quella delle petrolio- o e e o i re che navigano pericolosamente^lunghissimi itinerari dai portiLamericani o da quelli dell'Oceano ^Indiano (via Città del Capo) ver- so i tormentalissimi porti britan- nici. , Iniziato un attivissimo blocco.aero-navale per impedire i riforni- menti, le Potenze dell'Asse., nell'in-^tento di affrettare il più possìbile la fine della guerra, hanno ora deciso di distruggere le riserve britanniche di materiali e l'attrezzatura industriale del nemico. Le formidabili offensive aeree iniziatesi tredici giorni or sono con la tragica sorte dì Coventry conti a Umano ormai con ritmo regolare. , a i . a a m i . e a — — o, a n e di o n a Regolarità che ha del prodigioso] quando si pensi alle enormi «lasse di aerei che operano e alle con-\ seguenti necessità di rifornimenti di combustibile e di bombe che devono essere portati sui campi d'aviazione dai quali partono le squadriglie. Le varie squadre aeree si danno il cambio nell'azione. Oggi sono i bombardieri della squadra numero 1 che operano, domani saranno quelli della squadra numeri 2, ieri sono stati quelli della squadra numero 3. Tutti gli anelli della immensa catena organizzativa germanica combaciano alla perfezione, tutto funziona colla regolarità di un cronografo. Dopo Coventry, Birmingham, Southampton e Bristol, anclie Ply\mouth e Devonport passano alla istoria coinè città morte. Il conniI nicato germanico non fa il nome \di queste ultime località e neppure \gli inglesi denunciano quale sia il punto bombardato, secondo ormai una vecchia consuetudine. Ma le informazioni ufficiali danno conosciuto che la città dell'Inghilterra sud-occidentale » — come dice la Reuter — che è stata oggetto di un terrìbile bombardamento tra ieri ed oggi è esattamente Plymouth. E' importante notare che mentre si svolgono queste azioni di massa, le consuetudinarie operazioni di bombardamento su Londra e sul resto dell'Inghilterra continuano con la stessa regolarità e con lo stesso ritmo. La capitale ha subito la notte scorsa un nuovo gravissimo bombardamento. Incendi «che non potranno essere domati » (affermazione letterale ' I delle agenzie United Press, Associated Press e International Neivs ServiceJ sono scoppiati nella cin- perjcostiera, -\'«Jc»" ci.tta )n seguito a un per¬ o ro on- u e e sioo e ao li ea lieù iua o a. a o na a, o fello lancio sincronizzato di boni be dirompenti e di bombe incendiarie. L'ultimo « ballo » di Londra è stato terribile. Ieri mattina alle 7, dopo una notte insonne, la capitale inglese ha vissuto il suo primo allarvte diurno. Alle 11 è venuto il secondo, poche ore dopo il terzo, e quando ha cominciato a scendere la sera è suonalo il 373.0 allarme londinese, che si è protratto per quasi tutta la notte. Infatti, dopo una brevissima pausa, alle 2 del mattino il tragico quadrante di Londra registrava il 374" attacco aereo al quale ne sono seguiti altri due nel corso della mattinata di oggi. Le riserve di materiali e di energie britanniche non devono essere sottovalutate. La lotta per la distruzione totale della Gran Bretagna è cominciata e continuerà senza quartiere. Malgrado il gravissimo scontento che regna in Inghilterra fra la •popolazione, non bisogna attendersi una troppo rapida capitolazione delle isole. Ma se gli inglesi sono testardi nella resistenza, iq Potenze dell'Asse lo sono ancora di più nell'attacco. Ed alla fine, fra chi solamente e one che Mussolini ed Hitler hanno for più debolmente si difende e chi at-tacca con sempre maggior poten-za e sicurezza non è dubbio a c/iidebba spettare la vittoria finale n ela. la iù io ana malmenle promessa ai loro eroici popoli. Plymouth è anch'essa un mare di fuoco. Quando giungerà l'ora di Liverpool, Glascow, Newcastle, Carditi e di tutte le altre grandi città dell'Inghilterra? Felice Bellotti «IIIIIIIIIIIVIIIIIIIIItltllllllllirillllllllllKIIIIIIIItlItllllllllllllltllllllllir llllllllllllllMtlirillllllt MltlllllllllJIMIIMIIIIMi tllMlllllllllllllllllMirillMIMrt Una fase della battaglia di Capo Teulada. Una nostra unità sfugge alle bordate nemiche. (Telefoto)