Il piano di Antonescu per rinnovare la Romania di Italo Zingarelli

Il piano di Antonescu per rinnovare la Romania Il piano di Antonescu per rinnovare la Romania Affondare il bisturi nel profondo della vita del paese - I moti della nuova vita : nazione, collettività, onestà, dignità (Dal nostro inviato) BUCAREST, novembre. Quando si parla di l'innovare uno Stato, segno è che le vecchie istituzioni, e le consuetudini, si sono rivelate insostenibili, o non più adeguate ai tempi: così si spalancano-le finestre delle case affinchè aria pura entri ad esercitarvi la sua azione benefica. Paese piccolo e giovane, nel quale il sentimento nazionale incominciò a germogliare appena nel '48 (cioè a dire meno di un secolo addietro), la Romania ha sino a ieri vissuto con una struttura sociale che sottometteva completamente la classe contadina —, ben l'80 per cento della popolazione — agli arbitri e ai bisogni degli aristocratici e della piccola nobiltà, dei bojari e dei cioaoi. Non consentendo questa struttura la formazione di una classe media, avvenne che professioni liberali, commercio e industria caddero nelle mani di allogeni e di stranieri attirati dal miraggio di guadagni, quali, in ispecié, i levantini e gli ebrei. Non è del resto che con l'evoluzione dello spirito nazionale e col graduale livellamento delle classi che simili anomalie nella vita di vari popoli hanno potuto manifestarsi. La corruzione dilagava Nei vecchi regimi, mancando la educazione politica, anzi la semplice cultura, la concessione alle masse del suffragio universale non fece che permettere ai dominanti di servirsi degli asserviti con mezzi nuovi. Tale quale come in Francia, e ancora più che in Francia, democrazia e parlamentarismo qui hanno agevolato l'arricchimento di pochi e facilitato lo sfruttamento di molti; e siccome il corrotto sistema democratico-parlamentare non era in grado di infondere in altri principi a lui stesso estranei, l'amministrazione pubblica, mal pagata e mal diretta, fu a sua volta pervasa da una corruzione senza nome: in un rapporto ufficiale si legge che fra il 1924 e il 1928 i tribunali dovettero giudicare casi di appropriazione di danaro pub blico per quattro miliardi di lei (pari a 400 milioni di lire: nè la statistica comprende, si capisce, i casi rimasti nascosti). Nello stesso periodo, e per gli stessi motivi furono sottoposti a procedimento penale sessantamila funzionari dello Stato. Cosa troviamo nel programma della Romania legionaria, il cui Capo, generale Antonescu, ha perfino istituito uno speciale ufficio incaricato di registrare tutte le lagnanze della popolazione segnalate dalla stampa? Il problema del la rappresentanza popolare, data la sua complessità e data l'accennata conformazione sociale del paese, nella quale predomina l'elemento contadino, lo si è per il momento aggiornato. Per istinto, gli stessi legionari avevano incominciato a organizzarsi secondo corporazioni, ma il Capo delle Camicie Verdi, Horia Sima, ha poi deciso che la Legione debba essere composta di « Nidi », prescindendo dalla professione e dalla condizione sociale dei membri, dichiarando che l'organizzazione corporativa è faccenda dello Stato. Abbiamo, comunque, che l'opera di riforma avviene escludendo ogni ingerenza parlamentare ed ogni criterio democratico. E quanto al suo spirito, non è senza significato che si miri in primo luogo a trasformare stile di vita e morale, esaltando il giuramento di povertà adottato dalla Legione, e il bando al lusso e allo spreco, e la necessità di evitare che ad un romeno siano usati dei torti: questo vuol dire che nel passato regime 10 stile di vita era riprovevole, la moralità mancava, lusso e spreco erano all'ordine del giorno. 11 problema dei contadini I concetti « nazione », « collettività », « onestà », « dignità », hanno ormai da prevalere. Un'ordinanza ha revocato per gli ufficiali dell'Esercito gli articoli del Codice penale che proibivano e punivano il duello, esentando da pena anche le persone sfidate a duello da ufficiali e i loro testimoni: la misura il generale Antonescu non l'ha certamente presa per stimo lare gli ufficiali romeni ad abbandonarsi alla frenesia del duello come ai tempi di Richelieu e di Gustavo Adolfo — il quale fini col promettere la decapitazione a chi avesse vinto, spiegando che a lui occorrevano dei soldati e non dei gladiatori —, bensì per stimolare con un mezzo di più, amor proprio e sentimento dell'onore. La società ha da ricevere una nuova struttura, la parola « rome no » un nuovo contenuto, dice An tonescu. L'enorme sproporzione nel tenore di vita delle varie clas si va eliminata, dice altri; è inammissibile che mentre il cittadino ascolta alla radio la musica di Beethoven, il contadino abbia a mancare del petrolio illuminante. Uno straniero di ritorno dalla campagna raccontava che la più grande impressione gliel'aveva fatta il vedere dei contadini andare a comprare i fiammiferi a tre o quattro per volta! Il «prò- blema del contadino» in realtà inIRomania è il principale e fa sen-jtire il suo peso su tutti gli altri. I Quando Antonescu afferma di vò- lere eliminare le industrie create i artificialmente non pensa di sicu-kltrtlzdtrbzltbfsmezqgpgtssmvnsdrfbesszcslIli pmlcsScètcslaaRztgzmrmtqpttLvnedngpnbcssro a sacrificare quelle basate sulle materie prime fornite dalla terra, anzi egli annuncia che intende divulgare l'uso degli strumenti e dei mezzi utili per accrescere la produzione agricola e creare una industria per la lavorazione di tali prodotti: cosi si plasmerà un nuovo tipo di contadino romeno, si darà vita ad un nuovo cooperativiEmo agricolo e si sopprimeranno speciali leggi: chi partecipi a maInifestazioni politiche non autorizjzate (e le manifestazioni politiche I sono ormai indette solo dalle Ca micie Verdi) è passibile di con i danna da uno a due anni di carkere; chi con atti o manifestazio- le differenze esistenti in un assetto sociale plutocratico. E il generale aggiunge che gli stanno molto a cuore i piccoli contadini e l'artigianato e che la Banca Nazionale in avvenire dovrà fare una diversa politica di credito e mettersi a disposizione dell'agricoltura più che del commercio. Già le banche popolari hanno avuto istruzione di concedere prestiti fino all'ammontare di 40.000 lei, all'interesse del 5 per cento, rimborsabili al massimo in cinque anni, affinchè i contadini possano acquistare bestiame da lavoro, strumenti e macchine, costruire stalle e granai e procedere a riparazioni. La riforma agraria alla quale si procede subito dopo la guerra mondiale ebbe impronta politica, quasi diremmo demagogica, essendosi ridotta a una spartizione della terra imposta dallo spauracchio bolscevico, ma alle sue conseguenze sociali ed economiche si prestò poca attenzione. Il villaggio è popolatissimo, però non sempre vanta il medico e la scuola. La quale scuola avrà da subire dei ritocchi: nei primi giorni del regime nazionale legionario si affermò che dovesse rispondere ai bisogni agrarii del popolo romeno e che soltanto ai migliori delle scuole primarie cittadine e rurali sarebbe stata impartita l'educazione atta a formare la futura classe dirigente; ma in materia s'è nel frattempo mutato avviso e lo stesso ministro della Pubblica Istruzione, pur ammettendo che l'organismo scolastico cambia con i rivolgimenti politici, la scuola primaria del vecchio tipo intende mantenerla, .migliorandola e sviluppandola, giacché di commercianti, impiegati di banca eccetera si avrà sempre bisogno; certo agli Stati moderni, per il governo, occorrono anche uomini politici, ma è opinione del ministro che per la tempestiva formazione di tale classe basti ritornare al liceo classico. Gli ebrei Il generale Antonescu, che vuole s'insegni a leggere e a scrivere anche agli analfabeti adulti (fino ai trentun anni), deplora che la Romania abbia copiato l'organizzazione scolastica francese, senza tener conto delle sue peculiari esigenze e con pregiudizio dell'evoluzione di una cultura nazionale. Il ministro della Pubblica Istruzione, responsabile diretto del rinnovamento della scuola, dispone intanto di una classe d'insegnanti che qualifica ■* corrotta nell'intimo » perciò dichiara che occorre anzitutto riformare gli uomini e affida tale compito ai giovani legionarii. La scuola romena, aggiunge, deve diventare un esercito disciplinato nel quale si coltiva lo spirito eroico della Legione e dal quale dovrà venire fuori il soldato legionario; la graduatoria degli insegnanti si baserà su diligenza, capacità e carattere. Alle idee umanitarie e cosmopolite si darà il bando, dovendo ciascun popolo contribuire alla civiltà umana a seconda delle sue caratteristiche e si spera che la chiesa ortodossa (in altri tempi nei Balcani furono i monaci a formare dei focolai di cultura) voglia dare il suo aiuto alla creazione dello Stato legionario. Le scuole agrarie, commerciali e di mestieri vanno riorganizzate. Nelle campagne l'esempio pratico dato dal maestro vivente nel villaggio ha da avere più importanza della scuola e l'agronomo ha da collaborare col maestro. L'istruzione dei contadini che abbiano compiuto i 18 anni avverrà in istituti superiori di agraria, mentre all'insegnamento pratico provvederanno le scuole agrarie dei villaggi. Lo Stato legionario attende dai professori che si avvicinino allo spirito degli studenti ai quali toccherà operare il rinnovamento del paese. Sembra che nel passato fra professori e studenti universitari vi fosse un abisso: il nuovo regime vuole infatti che scompaia. Delle misure prese nei confronti degli ebrei, che costituiscono uno degli aspetti del rinnovamento della Romania, abbiamo parlato' altra volta; qui possiamo tuttavia aggiungere che all'educazione della gioventù ebraica provvederanno apposite scuole, con insegnanti ebrei, giacché nelle scuole romene un ebreo non può essere nè insegnante nè allievo. Si fa eccezione solo per i reduci della guerra mondiale e per i discendenti degli ebrei che si batterono nelle guerre per l'indipendenza romena (1877 e 1913), i quali abbiano ab bracciato la religione cristiana a tutto il 9 agosto 1940. Il nuovo regime pensa che in certi casi siano da impedire, nell'interesse della nazione, oltre ai matrimonii fra individui di razza diversa, quelli fra individui di diversa nazionalità, epperciò è fatto divieto agli impiegati governativi, provinciali, comunali e di enti parastatali di sposare persone di nazionalità non romena, salvo quanto è esplicitamente previsto dal lodo arbitrale di Vienna. La difesa dello Stato conti-o i nemici interni è assicurata da due ni comprometta l'attuale assetto sociale è passibile di condanna da cinque a dodici anni di lavori forzati. Se il delitto è aggravato dal ricorso alla violenza, la pena oscillerà fra gli otto e i quindici anni. Pene severe, d'accordo: però non dimentichiamo che la rivoluzione è stata fatta senza spargimento di sangue. Italo Zingarelli

Persone citate: Antonescu, Beethoven, Gustavo Adolfo, Horia Sima

Luoghi citati: Bucarest, Francia, Romania, Vienna