Le gloriose gesta della Marina e gli odierni compiti del popolo

Le gloriose gesta della Marina e gli odierni compiti del popolo AWIstituto di Cultura Fascista Le gloriose gesta della Marina e gli odierni compiti del popolo Ardenti dimostrazioni al Fondatore dell'Im pero suscitate dalla fervida parola del comari dante Pesante e del sansepolcrista Baseggio a i e o i i i a o d i a Questo accorrere in strati sempre profondi e compatti della cittadinanza ai raduni domenicali indetti dalla Sezione torinese dell'Istituto nazionale di cultura fascista, continua a rivelare con quanta passione il nostro popolo segua gli sviluppi della guerra e quale interesse ponga nell'apprendere dalla voce degli oratori Mi¬ nssssdenaRe a e - e a e ù t l ; , , a i d a o - e . l lustrazione dei potenti mezzi bel- ! nlici di cui il Duce ha dotato l'I- ttalia. Nonostante la contempora- eneità di altra importante manife- lstazione, ieri mattina mezz'ora | pprima dell'inizio del raduno, che i lera il ventesimo, il Teatro ; sBalbo, già era completamente ! zgremito e presentava il consueto [ simponente aspetto al quale ormai j dabbiamo fatto l'abitudine. Notati,itfra gli altri, numerosissimi go- cliardi del nostro Guf. hErano rappresentate tutte le idautorità cittadine e figuravano tra I ci presenti il console di Germaniatte il capo del Partito nazionalso- mcialista in Piemonte. A ricevere i fconvenuti si trovava il prof. Ave-1 mnati, presidente dell'Istituto, che Itnella sua qualità di componente!qdel Direttorio della Federazione vdei Fasci, in rappresentanza del ] iFederale, alle 10,30, ha lanciato i til saluto al Re Imperatore e al mDuce, cui la folla ha risposto con do l e a e i , ù e o a l a a n l impeto travolgente. Subito dopo il capitano di fregata Franco Pesante, insegnante di arte militare e marittima all'Istituto Superiore di guerra, ha impreso a parlare su taluni particolari aspetti della nostra guerra sul mare. Reso innanzitutto omaggio alla tradizione marinara piemontese, egli ha ricordato come sino dall'epoca dell'impresa etiopica la nostra flotta, con la sua azione costante e sagace fosse riuscita a rendere discussa la vantata supremazia navale della Gran Bretagna il cui prestigio doveva subire un altro durissimo colpo quando nella guerra odierna le navi inglesi dirette verso l'Oceano Indiano furono costrette a lasciare il Mediterraneo e a compiere il giro del Capo di Buona Speranza, espediente che è stato detto provvisorio ma che la nostra vittoria renderà definitivo. Viceversa nel Mediterraneo l'Inghilterra ha dovuto poi impegnare una notevole -1 parte della sua flotta, ciò che ha agevolato alla Germania il suo compito bellico nel nord. Questa silenziosa cooperazione con la nostra Alleata si trasformava dopo 1*11 giugno nella determinata volontà dell'Italia a far valere le sue ragioni di fronte alle nazioni detentrici della ricchezza del mondo e da allora ogni traffico inglese nel Mediterraneo è stato impedito e l'Inghilterra è ridotta ovunque alla difensiva. L'oratore, accennato all'iniquità dell'occupazione di Malta italianissima, e passato a dire degli scontri che documentano il valore dei nostri marinai attraverso i successi riportati nell'impiego delle varie unità, dalle navi da battaglia agli incrociatori pesanti e sdscltecssvnpBfcelml e a lvllrivtpcvcztgnesnleggeri, al naviglio silurante, air% mas » che fecero rifulgere il nome di Costanzo Ciano, alle navi ausiliarie, ed ha esaltato tra le figure emergenti dalla lunga schiera degli eroi, le cui epiche gesta rimarranno a testimonianza dell'ardire e del sacrificio della nostra gloriosa Marina. E il valente conferenziere ha concluso la sua dotta, e limpida esposizione con la decisa riaffermazione del proposito di mostrarcene degni, espellendo l'Inghilterra dal Mediterraneo che non le appartiene. Ardenti acclamazioni alla no- i'stra grande Marina hanno saluta- to la fine dell'interessantissimo -1discorso. l1 E' stata quindi la volta del Sano'sepolcrista colonnello Cristoforo ÌBaseggio, il quale, nell'accingersi -'a trattare da par suo. con lo spi- hnla rito del camerata vigiliare che "fu I cl tra i primissimi a fianco del DucelmCdvSlnnndramgc nella lotta per il trionfo del Fascismo, il tema: « La battaglia sul fronte interno », ha preso le spunte dal recente discorso mussoliniano, l'alto mònito, ricordandone per dedurne che esso deve essere costantemente meditato non solo da parte dei gerarchi, ma anche da parte del popolo tutto. Richiamati quindi per rapidi cen- ni gli argomenti trattati dagli al tri oratori nei raduni precedenti e nell'odierno, addentrandosi nel l'esame della psicologia del nostro popolo si è proclamato lieto dei l'incarico affidatogli, giacchè vis sutò per un cinquantennio in mez zo al popolo di cui condivise spes[ so anche le sofferenze, era in graj do di conoscerne l'anima indomiita, le tradizioni di fierezza e la capacità di resistenza, che ne hanno fatto un blocco omogeneo idi spontaneo sostegno al Duce, ai I cui ordini è oggi più che mai prontto a marciare per il raggiungi mento di tutti gli obiettivi da Lui fissati. Il col. Baseggio ha poi 1 messo in rilievo questa fondamenItale verità: tutti gli Italiani — !quelli che hanno il privilegio di vestire il grigio verde e di essere ] in linea e quelli che operano all'ini terno — concorrono alla vittoria, mèta suprema di ognuno. La fe de più pura, la disciplina più con sapevole, l'austero stile di vita devono caratterizzare la battaglia sul fronte interno, perchè essa rechi ai combattenti il conforto e l'ausilio della solidarietà operante di tutto il popolo e dia al Re e al Duce, in maniera concreta e costruttiva, la prova della riconoscente devozione e della orgogliosa certezza della Nazione fiera di vivere queste grandi decisive giornate. Questa la pallida sintesi dell'appassionato discorso del colonnello Baseggio, che ha suscitato nella folla del teatro le più entusiastiche e ardenti acclamazioni al Re e al Fondatore dell'Impero. La mattinata si è conclusa con la proiezione di un interessantissimo film sui campi di mine.

Persone citate: Baseggio, Costanzo Ciano, Cristoforo Ìbaseggio, Duce, Franco Pesante, Pesante

Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Piemonte