La morte di Padre Alfani

La morte di Padre Alfani UN LUTTO DELLA SCIENZA] La morte di Padre Alfani Firenze, 20 novembre. Padre Guido Alfani è morto loggialle 12,50. La ferale notizia Bon è giunta improvvisa; era, diremmo, dolorosamente aspettata. Dopo l'atto operatorio effettuato, come è noto, dal prof. Puccinelli 11 19 ottobre scorso, la realtà era Venuta a togliere ogni speranza atnnngrdsulla guarigione dell'eminente sscienziato. 11 chirurgo potè stabi' lire trattarsi di un tumore sviluppatosi sotto la cistifellea, e dovette rinunciare a procedere oltre nell'operazione. La dolorosa scoperta ifu naturalmente tenuta riservatissima, per quanto l'infermo, che ifu operato senza cloroformizzaBione, ebbe subito sospetto delJ'atrocc verità. Il mancato miglio- l'elatpvnsc ramento che l'atto operatorio avrebbe dovuto apportare, se si fosse trattato dell'asportazione dei calcoli, confermò a padre Alfani la inesorabilità del suo male. L'infermo tuttavia non perdette un solo momento l'abituale serenità e più di una volta ebbe a rincuorare i congiunti e gli amici. Dopo una nottata assai agitata, durante la quale si è più volte temuta la catastrofe, nelle prime ore di stamane, in un breve intervallo di lucidità, egli ha voluto nuovamente accostarsi agli estremi Sacramenti. La sua fine è stata serena ed edificante. E' morto come aveva vissuto: semplicemente, illuminato da una luce interiore, fatta vivissima dalla fede. Al momento del tramonto teneva tra le mani un crocifisso d'argento, che aveva voluto costantemente presso di sè durante la malattia Erano presenti i congiunti e gl'intimi che lo hanno assistito nella lunga infermità La tristissima notizia è stata subito comunicata al Re Imperatore, che conosceva da tempo e stimava padre Alfani e che in questi ultimi giorni si era informato ripetutamente del decorso della dnldaocl«scdfesscbgebnlcagmalattia, al Santo Padre, al Capo zdel Governo, alla Principessa di Piemonte, al Cardinale arcivescovo Della Costa, alle autorità cittadine. Nelle primissime ore pomeridiane si è iniziato l'afflusso della cittadinanza al convento di San Giovannino per firmare sugli appositi registri posti in portineria. Fra i primi sono stati il Prefetto, il reggente la Federazione dei Fasci, l'inviato dell'Arcivescovo, il Podestà, ecc.' Alle 17 la salma, rivestita del dsnteniuctcreall'abito talare coi distintivi dell'or- dine, è stata trasportata nella! chiesa di San Giovannino, addobbata a lutto, e collocata sul tumulo eretto nella navata centrale. Si è iniziata subito la veglia funebre, a turno, da parte di squadre di religiosi. Da domani mattina il pubblico avrà libero accesso nel tempio. I funerali, che saranno fatti a spese del Comune, sono fissati per venerdì, alle ore 15,30, partendo dalla chiesa di S. Giovannino. Essi si svolgeranno in forma semplice. « ...Il mio trasporto voglio che sia estremamente semplice — ha lasciato scritto padre Alfani — anzi « povero ». Ma chiedo unicamente preghiere e suffragi, come si addice a un religioso. Sapendo che vi è l'usanza che ai direttori dell'Osservatorio viene fatta la così detta commemorazione o veglia funebre, come meglio so e posso lo vieto in modo assoluto ». La salma sarà tumulata nella cappella di famiglia, nel cimitero di Rifredi. Il grande sismologo <—* *-* I Un volto pallido, quasi esangue, di asceta, illuminato dai grandi occhi profondi e pensosi: e su quel volto una perenne espressione di dolcezza e di bontà. La morte non può averlo mutato. Tutto in padre Guido Alfani, il celeberrimo scienziato fiorentino, astronomo e sismografo di fama mondiale spirava umiltà e mitezza. Era nato nel 1876, discendente di una delle più antiche famiglie di Firenze,-figlio del professor Augusto Alfani, pedagogista illustre, letterato e Accademico della Crusca. Entrato giovanissimo alla Scuola degli Scolopi, aveva subi- ! sto dimostrato un grande zelo re-hlieioso ed una spiccatissima ten-; *-•—""• - r • "-«-- '-denza per. le matematiche. In quell'ambiente il suo spirito trovò un gran senso di pace, la sua niente una fonte perenne di sapere ed egli ben presto decise di abbandonare il mondo e di farsi Scolopio. Dopo essere stato allievo divenne Maestro in quella stessa Scuola e poiché a San Giovanni degli Scolopi c'era un Osservatorio astronomico ed egli a-veva una prodigiosa facoltà come calcolatore fu invitato a lavorar- Vi. Guido Alfani non doveva più I ^——————■ | abbandonare questi studi, che coli tempo gli diedero grande fama, j Padre Giovannozzi, successore | nel famoso Osservatorio Xime- niano di Firenze di padre Anto-I nelli e di padre Cecchi, volle il giovane Scolopio suo collaboratore e assistente, ed è proprio a padre Guido Alfani che è dovuto lo sviluppo della sismologia in quel- l'Istituto, poiché egli, coi fondi elargitigli dal genitore, lo dotò dillargo materiale scientifico. E' no-!to, tra l'altro, che delicatissimi e Iperfetti apparecchi furono poi in- ■ ventati e adottati da padre Alfa-1 ni e sono in uso anche in Istituti I sismologici di tutto il mondo. Ma \ costarono questi prodigi scientifici all'esile Scolopio! "Vi fu un tempo in cui, subito dopo il terremoto calabro-siculo, padre Alfani chiamato a far parte della Commissione Reale per lo studio delle zone colpite, dovette lasciare il suo Gabinetto microsismologlco situato in un sotterraneo dell'Osservatorio, abbandonandovi le delicatissime macchine. Quando ritornò vide con dolore che, a causa di certi lavori stradali, l'acqua era filtrata nel sottosuolo rovinando ogni cosa: strumenti e vetrine! Padre Alfani non si perdette d'animo. Avrebbe riedificato il suo Gabinetto. Il Municipio di Firenze provvide ai lavori murari e molti amici dello scienziato offrirono il denaro per ricostruire gli apparecchi: fra gli altri, la compianta Regina Margherita mandò il suo contributo personale. Nel 1909 l'Osservatorio sotterraneo riprendeva a funzionare, quantunque le difficoltà finanziarie fossero sempre gravi e urgenti. Sono pochi anni appena che! , i1 Osservatorio ha potuto essere de-jgnamente completato e che padre Alfani ha avuto motivi di vivo compiacimento per i mezzi scientifici messi a sua disposizione. In questo Osservatorio lo Scienziato è costantemente vissuto, continuando i suoi studi di Astronomia e di Sismologia con un ardore inestinguibile che gli proveniva dalla sua immensa Fede religiosa. A guardarlo c'era da chiedersi come padre Alfani reggesse a tanta fatica. Soprattutto le sue osservazioni di sismologo gli procurarono grandissima fama ne'. mondo; tanto che 1 dotti di ogni Nazione ricorrevano a lui con assoluta fiducia. Non solo: ma in moltissime circostanze padre Alfani ebbe incarichi dal Governo, da Enti e da Accademie ed egli a tutto provvedeva, sempre sollecito e sereno. Quando si ebbero apprensioni sulla stabilità del campanile di Pisa si ricorse proprio a lui per conoscere se, effettivamente il pre zioso monumento corresse peri colo di crollare. Padre Alfani non era architetto, ma ideò apparecchi e sistemi speciali i quali diede- ro la prova assoluta della stabilità del campanile ed ogni timore svanì dopo le sue assicurazioni. Altrettanto avvenne quando si riscontrarono lesioni in un altro gioiello architettonico: Santa Maria del Fiore in Firenze, Furono le osservazioni di pa- dre Alfani che fornirono agli ar-1 chitetti le basi per i lavori di con-| solidamento dell'edificio. , , stati seguiti con vivissima atten-'zione e con profitto dai sismologi ! d'Europa e d'America. Padre Al- j fani non pretese mai di poter prevedere un movimento tellurico, ma era in grado di annunziare con sicurezza il corso di un terremoto e la sua forma e la sua durata oriche ». « Note sul terremoto del Turkestan ». « Osservazioni sui terremoti del 1916 ». « Riflessioni sui terremoti delle Alpi apuane », eccetera. Padre Alfani lascia dunque co- me scienziato un grande incance]]abile ricordo diesè; CQme UQ_ rao e come sacerdote un infinito „ , piu o meno lunga. Egli sapeva |trarre, con finissimo intuito di in- terpretazioni, da ogni perturba-1zione sismica deduzioni infallibili. Rimangono testimonianza dein^t!^ .htu&rre ■# ?rUmenti eh egli ideò e perfezionò,una ottantina di opere, tra le qua- « L'Osservatorio Ximeniano„.i„:„u o„™n« suo, materiale scientifico».«Un secolo di osservazioni mete-li ricordiamo: « Il trepidametro portatile ed il suo uso ». « I terremoti e le case ». « Studi sulle vibrazioni meccaniche dei fabbrica ti ». e il rimpianto in quanti ebbero la ven-tura di conoscerlo. Schivo di ono- ri, umile e buono accogiieva ^ti, anche gli ignoti, con un sorri- so spontaneo, cordiale, affettuoso,quasi fossero amici sempre cono-sciuti. Era prodigo della sua scienza, come del suo cuore e gli afflitti trovarono innumerevoli volte in lui il consolatore. L'episodio di Giosuè Borsi valga per tutti. G. C.

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