Autarchia della lingua

Autarchia della lingua Autarchia della lingua Nessuna parola straniera nella denominazione delle ditte e nelle insegne dei negozi Roma, 15 novembre. E' in pieno svolgimento l'aziono per l'autarchia della lingua italiana e la conseguente eliminazione delle parole straniere in ogni campo, da quello della tecnica a quello della moda, dal settore degù alberghi a quello dei medicinali e del commercio in genere. Ora il malvezzo è in gran parte cessato. Hanno contribuito anche a raggiungere tale risultato taluni opportuni provvedimenti emanati dal Governo, tra cui, di evidente importanza, quello riguardante la difesa del prodotto italiano dal camuffamenti stranieri; ed un altro, approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri, ed ora all'esame della Camera e del Senato, riguardante l'uso delle parole straniere nella intestazione delle ditte e nelle varie forme pubblicitarie. Il disegno di legge stabilisce il divieto di adoperare parole straniere nella denominazione delle aziende industriali commerciali ed in genere di ogni attività professionale. E' inoltre vietato l'uso di parole straniere nelle insegne dei negozi e in tutte le altre forme pubblicitarie. Nulla è innovato delle disposizioni in vigore sulla tutela del prodotto italiano, salvo per ciò che riguarda la pubblicità vera e propria, che limane disciplinata dalla legge in esame. Sono esclusi per ovvie ragioni dalle prescrizioni precedenti, nomi e cognomi stranieri, le denominazioni di ditte straniere e le denominazioni dei prodotti tutelate da marchi di fabbrica e di commercio, e viene stabilita una eccezione nei riguardi delle stampe pubblicitarie destinate esclusivamente a mercati stranieri. Il provvedimento entrerà in vigore tre mesi dopo la pubblicazione, in modo da lasciare agli interessati il tempo necessario per regolarizzare le situazioni già esistenti.

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