Molotof ha lasciato Berlino di Giuseppe Piazza

Molotof ha lasciato Berlino Molotof ha lasciato Berlino Accordo su tutte le questioni interessanti il Reich e l'Unione Sovietica Berlino, 14 novembre. Il Commissario del Popolo e capo del Governo sovietico Molotof ha già lasciato questa mattina Berlino. Il suo soggiorno nella capitale tedesca è durato cosi esattamente 48 ore con due lunghi colloqui col FUhrer e due altri — uno di apertura e l'altro di chiusura di tutto il soggiorno — col Ministro degli Esteri von Ribbentrop, a non dire dei quasi incessanti contatti fra i due responsabili della politica estera dei due Paesi durante tutta la visita, oltre a un altro lungo colloquio col Maresciallo del Reich e plenipotenziario del FUhrer per il secondo piano dei quattro anni, Ministro Goering, nonché infine a non meno fruttuose prese di contatto con altre personalità dirigenti del Reich: questo è il bilancio di lavoro indubbiamente fruttuoso della rapidissima visita dopo la quale ecco intanto subito il comunicato che è stato questa mattina diramato. Esso dice: « Durante la sua presenza a Berlino il giorno 12 e 13 novembre iì Presidente del Consiglio dei Commissari del popolo c Commissario del popolo per gli affari esteri Molotof ha ardito colloqui col Filhrei e col Ministro degli Esteri von Ribbentrop nei quali lo scambio di opinioni si è svolto in una reciproca atmosfera di fiducia e ha condotto a un reciproco accordo su tutte le importanti questioni che interessano la Germania e la Russia sovietica ». La partenza Per la cronaca che pure ha i suoi diritti, specie quando è anche essa estremamente significativa e fa come in questo caso parte essenziale della sostanza politica, la partenza del Commissario sovietico è avvenuta questa mattina alle ore 11,30 e si è svolta con la stessa pompa schietta e cordiale con la quale aveva avuto luogo l'arrivo. Anche questa volta il Ministro degli Esteri von Ribbentrop, accompagnato da tutto l'alto personale dirigente del suo Dicastero, era corso alla stazione a salutare personalmente l'ospite capo del Governo amico che era andato a rilevare al castello di Bellevue dove egli aveva alloggiato durante tutto il soggiorno. IT FUhrer era rappresentato dal Ministro Lammers dirigente la sua Cancelleria. Rappresentati erano tutti gli alti ordini dello Stato e le gerarchie del partito delle forze armate in persona del Maresciallo Keitel del comandante la piazza di Berlino generale Selfert, del capo della polizia e delle S.S. Himmler. del capo della organizzazione del partito e del fronte del lavoro Ley. nonché una folla di altre personalità dirigenti Al Commissario sono stati resi alla partenza gli onori militari dalla compagnia all'uopo schierata alla stazione riccamente addobbata delle due bandiere; dopo di che egli, prima di salire in treno, si è ancora altro tempo intrattenuto sul marciapiedi in cordiale conversazione col Ministro degli Esteri Von Ribbentrop, dal quale si è amichevolmente congedato. I cordiali saluti si sono ripetuti e le espressioni soddisfatte e amichevoli dei volti si sono un'ultima volta manifestate quando, salito in treno, il Commissario sovietico si è all'ultimo istante affacciato ancora al finestrino per stringere con effusione la mano al ministro Von Ribbentrop mentre il treno si metteva in movimento. Ci pare così di avere esaurito la cronaca, ma non è così: non abbiamo finito perchè in certo senso non abbiamo cominciato; abbiamo dimenticato cioè di dire un particolare che avremmo dovuto dire in principio e che sebbene possa sembrare futile e trascurabile, è stato reso tuttavia notevole da una speculazione polemica della stampa britannica tentata all'arrivo del Commissario a Berlino a proposito cioè della stazione nella quale egli è arrivato e dalla quale è ripartito e che è quella stazione di Anhalt dove, a causa della sua vicinanza col quartiere di rappresentanze e dei Ministeri, si fanno csrlthrdusccntMszhssltlslnrqdnlnsWccarrivare e partire solitamente gli alti ospiti politici della capitale del Reich. La cosa è ovvia e risaputa da mezzo mondo; ma la ignoravano — pare — soltanto gli inglesi i quali questa volta hanno voluto meravigliarsene per malignare e per insinuare un'ascosa ragione per la quale il commissario sovietico non sarebbe stato fatto arrivare dalla stazione slesiana — che era, secondo loro, la sola da presumere per le provenienze dall Oriente — ragione che è in breve questa: che la stazione slesiana sarebbe stata mezzo distrutta in una delle ultime incursioni aviatorie britanniche su Berlino. Manco a dirlo: non vi è in ciò nulla di vero. La stazione slesiana e li dritta in piedi e tuttì i berlinesi come ì loro ospiti di 'ogni parte del mondo possono constatarlo in ogni momento; ma agli inglesi, in mancanza di consolazioni, per il dispetto della visita di Molotof, premeva di dire e di far credere il contrario, ed hanno così tentato di compensarsi con questa vittoria cartacea, delle vittorie reali che non riescono a riportare sul Reich nè nel campo militare e quello diplomatico. L'episodio di carattere aviato- nemmeno ln Lunghi colloqui rio o piuttosto pseudo aviatorio ne suggerisce un altro dello stesso eenere che è inseparabile dalla cronaca del soggiorno di Molotof a Berlino è del quale non possiamo defraudare i lettori, ed è che gli inglesi non hanno saputo rinunziare di approfittare del soggiorno del commissario Molotof a Berlino per fare con gli aeroplani atto di presenza nella capitale, forse per ricordare all'eminente rappresentante del Kremlino la cordiale, disinteressata aniicizia che essi nutrono per la Russia sovietica, e le dure, pazienti prove di devozione e di attaccamento date, piatendo ed elemosinando invano alle sue porte. a , o o i e r. l y. i a e è o ri è re eln si ne o si a bo o in mo ea el ie idi ieo asv0?v°acobiLgnroò ^JS^dare; una maschera di più ad ogni modo che casca, se mai, dal volto degli inglesi. In quanto all'attacco su Berlino non c'è più bisogno di dire che anche questo, come tutti gli altri, ì è stato" perfettamente respinto j dalle artiglierie antiaeree prima ; che gli aeroplani riuscissero a pe-1 netrare nel cielo della città, riu-tscendo soltanto a lanciare qual-jche bomba alla periferia, facen-1 do appena qualche vittima. Se la1 intenzione era dunque, non dicia- ! mo quella (che la stampa sovie- ! tica sarà certamente in diritto di ! supporre) di disturbare il signor Molotof, o manifestare contro la ì sua visita, bensì quella di provare al rappresentante sovietico la loro bravura, anche questo intento è perfettamente fallito ed essi hanno dimostrato soltanto la loro incapacità e la loro inferiorità di fronte alla difesa della capitale del Reich e hanno dato ancora una ennesima prova del lóro sistema di bugie che è il solo su cui si reggono. In quanto all'opera diplomati ca che era in pieno corso, essa non è stata minimamente disturbata, e l'ultimo colloquio del signor Molotof con il Ministro degli Esteri è continuato senza interruzione, ed è durato molte ore e non ha certamente perduto nulla del suo pratico contenuto, che riassumeva i risultati dei lunghi colloqui col FUhrer. Sul contenuto di questi risultati assoluto è il riserbo di tutta la stampa, la quale pubblica questa sera il comunicato senza farlo seguire da commenti, il comunicato tuttavia, che nei suoi chiari elementi si commenta da se, è questa sera oggetto dei più soddisfatti rilievi dei circoli di Berlino, dei quali si fa interprete, sulla base delle sue chiare espressioni, l'Agenzia Deutscher Dienst. L'ufficiosa Agenzia nota come, sebbene da parte ufficiale della Wilhelmstrasse — astrazion facendo dagli accenni del comunicato d'inizio sull'importanza dei rapporti amichevoli fra i due Paesi, e dalla liquidazione ormai definitiva che essi rappresentano delle intenzioni accerchiatici dell'Inghilterra, ancora più alla luce dell'ordine nuovo spaziale, quale risulta dalla politica dell'Asse e dal Patto a tre — si sia mantenuto e si mantenga tuttavia il più assoluto riserbo, il comunicato di chiusura però permetta alcune precise constatazioni sulla situazione della Russia nel campo delle forze internazionali. « Tra la Germania e l'Unione Sovietica — scrive l'Agenzia — sussiste un pieno accordo su tutte le questioni che interessano i due Paesi Con ciò è di nuovo confermato come siano totalmente fuori di luogo tutte le speculazioni avversarie su pretesi dissensi di qualsiasi sorta che sussisterebbero fra i due Paesi. La Russia Sovietica accompagna il grande processe del nuovo ordine, nello spirito del più perfetto consenso e accordo che caratterizza le sue relaziom con la Germania ». Si rileva quindi a Berlino, chr come, in seguito alla visita, questa posizione russa debba indubbiamente essere registrata come un positivo fattore, il quale viene caratterizzato ancora di più da quella « atmosfera di reciproca fiducia » a cui il comunicato accenna. «■ Se già — scrive l'Agenzia — alla conclusione del Trattato rus sr -tedesco di or è un anno i due Ministri degli Esteri dichiararono come la storia dei loro popoli insegni che i loro progressi sono sempre stati assicurati e Dermessi soltanto dalla loro amicizia e dai loro accordi, e che mai essi hanno potuto giovarsi dei loro contrasti, questa constatazione diventa ora, tanto più, il princinio fondamentale e la legge principale dei rapporti russo-tedeschi quali si sono stabilizzati nelle conver- sazioni di questi giorni ». asgdszdndpeBsdlGRAtgnttsdpmdI « palloni d'assaggio Le aspettazioni che si erano con-.cepite all'inizio della visita e cheli avevano culminalo nella espres-el sione ufficiaie del comunicalo diinizio sullo «approfondimento deisponde - nota l'agenzia — allaapuuucj ,luL* * a o i o e e oo a a ze n eiru è prassi e allo stile delle comunica-zioni degli Stati autoritari In quanto poi alle numerose combina-zioni avversarie ad esse viene sen-z'altro risposto che esse costituì-scono puri e semplici, palloni d'as-saggio» e nient'altro: e non vale nemmeno la pena di confutarle née ^prèndere sfidi esse in alcun mo- tì ao posizione. Un ultimo rilievo èdi ; f atto dall'Agenzia riguardo alla'espressione del comunicato sull'ac- cordo raggiunto t su tutte le que-stioni». Questo rilievo - dice laAgenzia - * deve essere preso co- mi l'affermazione che le conversa-zioni hanno avuto carattere globa-o a nire d ra, eel le, ed hanno abbracciato tutti i te-mi che potevano risultare dal co-mune desiderio dei due Governi verso la pace e verso un ordineI nuovo u quaie wwnin n ucucoaci <Tle la giustizia ai 'oropopoli ». Òa°questa comunità" dèi giudizioie dell'interesse, non è difficile pero- l'Agenzia di rilevare il punto di vi-n [nuovo il quale assicuri il benessere io sloon ed uel oeaemala atee. sta tedesco e russo sulle varie que-stioni anche senza più precisi ac-cenni. < L'aspetto del fronte inter-nazionale — cosi conclude ]'Agen-£^ad°»Pr?^e»^ 1 no ha anche ricevutoi una chiari-ficazione quanto mai ampia dopola quale dubbi sullaPosizione delleSbandi Potenze non sono piùi pos-sibili. Dì fronte a ciò non ha im-P^^LSÌ?»nl?L òr»C«Si.rft» /nr-nm-rSi m,H h/ m Sr^ataSSidl^S^nDarnSlE?*1?.!!- JrSÌwil P«fSS?P?^liM10 « S^tfl* rt.wtSf.TfH niT2£2uk J'Oc^oPacmoo» scaglia aliuceano t-acirico ». Giuseppe Piazza

Persone citate: Goering, Himmler, Keitel, Von Ribbentrop