La civiltà romana e i suoi riflessi in Argentina

La civiltà romana e i suoi riflessi in Argentina La civiltà romana e i suoi riflessi in Argentina Al dottor Emidio Tiraferri, autore del recente volume Riflessi di Civiltà Romana in Argentina (ed. Corbaccio), capita di aver due patrie. Nato a Buenos Aires, da famiglia romagnola, torinese di adozione e fondatore del locale gruppo fascista argentino, ufficiale medico del nostro Esercito (in tale qualità partecipò al conflitto mondiale, lasciandoci un interes-sante memoriale della sua espe-rienza guerresca) egli appartiene, fisicamente e spiritualmente, per una metà al nostro Paese, per l'altra metà alla Repubblica Argentina. <i Non è salubre cosa - Aver vocata dalle sue compllcazi etniche... Il caso del dott. Tiraferri è innegabilmente meno complesso l'" quello del Poeta tedesco-italogreco, poiché dal remoto giorno jfn cui Sebastiano Caboto gettò |l'ancora alle foci del Rio de la ! Piata (1527), si è iniziata fra Ita- più patrie, no! - Meglio {se far si può) - Aver più d'una sposa », .canterellava, or sono trentadueianni, Arturo Graf, scherzando isulla scissione Interiore in lui prò- vocata dalle sue complicazioni Ha ed Argentina, attraverso lacomunanza della razza e della fe-de, un'armonia di spiriti che si è mutata — coll'imponente corrente migratoria italiana della seconda metà del secolo scorso e dei primidecenni di questo secolo — in una fraternità di sangue. Non inferiore a quello iberico per numero e vitalità, è il gruppo etnico italiano dell'Argentina. Dei 14 milioni di abitantfdella Repubblica, 7 so-no d'origine italiana, e nella Sto-ria, come nell'Arte e nella Scien- za argentine .risplendono nomi dioriundi o dj figli d'Italia. L'unità politica e spirituale dell'Argenti-na è opera non soltanto del San Martin, del Sarmiento, del Mitre,del Rivadavia, ma anche del Bel-grano, dell'Alberdi, del Berutti, del Pellegrini. Sono d'origine italiana naturalisti ed esploratori come idue Ameghino e lo Scalabrini, mu-sicisti come lo Stiattesi e lo Schiuma, pittori come il DellaValle ed il Giudici. E sono dovuti i debitrice di tai 1 prodigioso svilu ad artisti italiani molti dei poemi architettonici che formano l'orgo-glio della moderna Buenos Aires. Ed è ancora all'Italia che la grande Nazione sudamericana vadebitrice di tanta parte dei suolirnilitiiA.ri Cl'ihirmn o . i ...... I .. inrlt • ie iuMiìnnu i urgu-ina Buenos Aires.all'Italia che laIstriale e commerciale. ppo agricolo, indu-erciale. della vita studentesca dell'A. alLe due patrie di Emidio Tira ferri finiscono dunque col ridursi quasi ad una sola Forse un po' rapsodico con quei suoi rapidi trapassi da un argo-mento all'altro, con quelle lue mio Mucnc ouc mento a... I continue «riprese», ma straordi-|nanamente vivo ed attraente in questo suo stesso nomadismo, vi- brante tutto della generosa perso- nalità dell'A., il volume del Tira- ferri costituisce una specie di ca- valcata fantastica attiaverso lastoria e la vita dell'Argentina, cavalcata in cui egli profonde os servazioni nuove e geniali. L'opera s'inizia con i ricordi ] .< Colegio Nacional » di Buenos i Aires e si chiude con la ne^oca | zione delle feste celebrate nella Capitale per .1 centenario della guerra dell'* «dipendenza (181011910). Ma t a questi due « estre imi », quale Avvincente susseguirsi di figure, di eventi, di scene! Ga ribaldi e le comunità gesuitiche di Misiones, i conquìstadoi es spa- gnuoli. eroi della spada, e gli 1 inermi eroi della Croce, capitanati :dal cardinal Cagherò, la mostruo- sa tirannia di Rosas e la vittoriosa difesa di Buenos Aires cintro •> li\Inglesi t,18il7). ' ",»*' Mi dellalì . denatalità della Capitale e quelli dell'autarchia, del rimboschimento, del latifondo... Il periodo di vacanze scolastiche trascorso a Tandil (Buenos Aires), in piena pampa, detta all'A. le pagine forse più artisticamente felici. Con penna pittrice, egli infonde in noi l'incantesimo d'ella notte pampeana, brulicante di stelle e di vite, e ci fa assi- stere ai pantagruelici preparativi per le nozze di un ricco gaucho... E dopo il le tipiche aanzi locan muuie n tango, ma quello autentico, origi-nario)! Infine i duelli poetico-mu- ni— 11 »1A1 1 1 per le nozze ai un ricco frauiuu... E dopo il mastodontico banchetto, le tipiche danzi locali (anche il sicali dei pauadores. i rustici tro- vieri della pampa, a cui abbiamo enando uni accennato altra volta, rievocando 'a titanica figura del Sai miento, che li immortalò nel suo « Fa- cundo ». « Ascoltiamoli » nella vi-vace oresentaz.one del Tiraferri : * Nelle battute d'aspetto che c uai.i.ui.c u allenii i-iic precedono questa giostra singo- lare, si avverte soltanto il vibrare delle corde sotto la carezza delle dita che controllano sicure e cai-ine come la niente di chi deve lanciare o ricevere l'offensiva Ecco il primo che, ispirato dalla propria Musa, getta la sua frase il suo vinello mo: cnai 1 IMllbcl. 1/ t'L L ti lìl SUO HOOC, versetto A volte è un indo-come questo: chiede il pri-ntos ueloi t.ene el *-orio lóaba de nacert Quanti peli ha la volpe appena nata') Pronto risponde" l'altro, come 'sé fosse preparato: si no le hay caido ninguna.todos los debe tener (se ... ..... v recare all'Argentina il dono delle sue energie materiali e spirituali cosi che possano essere serbate le oosizioni conquistate dall'italia nessuno gli è caduto li deve avere° tutti ) Tutto il volume del Tiraferri è còrso da una fiamma d'amore e di gratitudine per l'Italia. Egli, fa voti che il nostio Paese continui a n'tà dioi hit*., baluardo sicuro contro t'inai.iosa penetrazione any lo-sassone. E contro i travisamenti di certi testi scolastici stranieri, assai diffusi in Argentina, il Tiraferri rivendica la priorità del genio italiano; di Cesalpino su Harvey, di Pacinotti su Granirne, di Meucci su Bell, di Bassi su Pasteur. Egli incita i suoi connazionali a visitare l'Italia, non solo per le sue bellezze naturali ed artistiche, ma bellezze naturali ed artistiche, ma anche per il nuovissimo spettacolo della sua rinascita. Non a caso parla di civiltà «romana», accen ' i |EgIi vede la futura grandezza Ideila sua giovane e ardente terra natia n r. !ì '. i . I. ,u i 11 n .> ai tiri ifi ni ti,. pana ui vivnia . i^lmujh , av,\.c«- tuando la continuità ideale tra l'antica Roma e l'odierna Italia... natia nell'adesione ai principi to- :talitari e corporativi che do-| vranno condurre alla piena vaio- t rizzazione delle immense ricchez- ze minerarie ed agricole della .nostra sorella transoceanica. l L'ultima parte dell'opera del ! Tiraferri è costituita dalla ristam-| na M „„„itf„ „„hhii«ot^ „„i - stro Governo sul caso singolare in cui venivano a trovarsi i citta- dini argentini, figli d'Italiani, che Pa ai llno scritto puDOiicato nei I! problema della doppia cittadinanza italo-argentina » lecl. ,Corbacciol, nel quale egli per pri ™9 richiamava 1 attenzione del no- — ' o - - ' . —e»-- — — ■ . 1 Per ragioni di studio, o culturali °d affettive si stabilivano in Ita-ilia- Secondo i rispettivi codici dei Paese d'origine e di quello d'ado- zione che invocavano l'uno il jus »»"• ''altro il ins santiiiinis. essii venivano a sottostare due volte al | servizio militare. A questa para- . I, .1 ari in^rflElMnC!] airilQ7inil, ■ dossale ed incresciosa situazione'che faceva deviare tanta partedella gioventù argentina verso paesi stranieri,'hanno posto ter- mine. con legge emanata nel no- Esteri d'Argentina. vemb're dello stesso 1938, il vigilesenso realistico del Duce e »-«--ere interessamento delle L.l Fedcrzoni. allora Ministro nato, e Cantilo. Ministro Berca