Gli eroici schipetari

Gli eroici schipetari Gli eroici schipetari ,». .., I Corfù, ormai completamente iso '1 a Tirana, 4 novembre. Le operazioni su tutto'l'arco del fronte e segnatamente nelle zone in cui lo sfondamento delle posizioni nemiche è più accentuato sono continuate ieri con ritmo intenso, favorite dal bel tempo. Le strade che, per l'abbondanza di pioggia caduta, erano ridotte a delle vere fangaglie, si sono andate asciugando e domani saranno anche in condizioni migliori, poiché il tempo sembra rimesso decisamente al bello. Con le strade asciutte, anche i lavori di riadattamento e di manutenzione che si vanno svolgendo nelle località oltre la vecchia frontiera avranno un ritmo più rapido; il traffico degli autocarri che trasportano verso le prime linee truppe, armi, munizioni e viveri acquisterà una maggiore snellezza e spariranno quei pochi inciampi dovuti ai guasti lasciati sulle arterie dal nemico in fuga. Le centurie dei lavoratori Da Borgo Tellini, ove un monumento ricorda, proprio al limite della vecchia frontiera, il sacrificio del nostro eroico generale, fino a poche centinaia di metri dalla prima linea, oltre il fiume Calamas, una teoria ininterrotta di automezzi assicura in pieno i rifornimenti di ogni genere. A fianco dei soldati del Genio, che, con rapidità fulminea gettarono ponti in sostituzione di quelli fatti saltare dai greci, costruirono le strade di raccordo fra i nuovi ponti e le arterie interrotte, e provvidero a riadattare le devastazioni fatte dal nemico con le mine di vari tratti delle arterie più importanti, a fianco dei soldati, sono entrate da due giorni in funzione le centurie dei lavoratori alle quali è stato affidato il compito della ricostruzione e della manutenzione delle strade. Sono giunti In automobile, e man mano che procedevano nel territorio già greco, venivano scaglionati in gruppetti lungo la strada e si mettevano subito al lavoro. In questa giornata, che è servita al Comando Superiore per far prendere un po' di respiro alle truppe avanzanti, e per portare innanzi tutti i servizi, ci sembra opportuno fare il punto della situazione fino ad oggi. Nella zona settentrionale, l'avanzata si svolge su territori impervi, a quote elevate, privi di strade, attraverso pochi sentieri mal ridotti. E' un compito durissimo, quello dei nostri soldati, di dover procedere su di un terreno che offre così grandi difficoltà; ma tale compito è affidato alle truppe di montagna, alpini e artiglieri, e ogni ostacolo viene affrontato e superato con la perizia e il coraggio che sono propri di questi magnifici soldati delle nostre valli alpine. Nel settore centrale, i nostri fanti sono attestati sulle rive del Calamas. Fanti, Bersaglieri e Camicie Nere, sotto il fuoco delle batterie di grosso calibro fornite ai greci dagli inglesi, tengono bravamente le posizioni conquistate, anelano di riprendere la marcia sulla strada che da Kalibaki conduce a Janina. La nostra aviazione ha bombardato nella giornata di ieri le posizioni di resistenza dei greci e spezzonato reparti di truppe in movimento e postazioni di artiglieria. Più a sud operano i reparti albanesi, composti dai migliori guerrieri schipetari. Questi eroici soldati si arrampicano con le unghie e coi denti per le pareti di roccia delle montagne, giungono sempre a contatto del nemico anche quando la sua reazione è disperatamente feroce, lo snidano da posizioni che sembrano imprendibili. Gli albanesi sopportano disagi e pericoli con lo stoico eroismo di gente abituata alla guerriglia di montagna, con la fede di chi sa di combattere per una causa santa, come quella della liberazione dei fratelli dal servaggio straniero. Episodi di valore Gli episodi di valore che in ogni azione compiono queste eroiche truppe volontarie non si contano, e valgano per tutti i tre che narriamo. Il vice caposquadra Osman Ali, al quale era stato pochi minuti prima amputato il braccio destro, ci ripeteva le stesse frasi pronunziate al capitano medico che lo aveva operato. Dopo avere ringraziato il capitano, affermò di essere orgoglioso di avere offerto il suo braccio al Duce. La Camicia Nera Jashar Rusteni, ferito gravemente da una scheggia di granata nella cavità del polmone, sì disse spiacente di dover abbandonare il combattimento e inneggiava al Duce e alla Patria. La Camicia Nera Azis Hudel, interrogato sulla sua ferita, asseriva che non gliene importava nulla e esclamava: « Noi morire anche tutti, purché il Duce passi».Cosi combattono e muoiono per la loro Patria e per l'Italia Fascista questi indomiti guerrieri della Mirdizia, che ha dato, con il distretto di Argirocastro, il maggior contingente di volontari. Lungo il Litorale, a fianco dei Fanti, avanza la nostra Cavalleria. Anche qui l'azione ha avuto un rapido sviluppo. Tutta la baia che dal vecchio confine giunge alla foce del Calamas è in nostro saldo possesso. La conquista di questo lungo tratto di costa ci permette di dominare in tutta la sua lunghezza l'antistante isola dilata dal resto della Grecia. Piero Busatti

Persone citate: Duce, Fanti, Osman Ali, Piero Busatti

Luoghi citati: Borgo Tellini, Corfù, Grecia, Italia, Tirana