Continuità dell'azione politica preparata dal Trattato tripartito

Continuità dell'azione politica preparata dal Trattato tripartito DAL BRENNERO A FIRENZE Continuità dell'azione politica preparata dal Trattato tripartito Berlino, 28 ottobre. Il nuovo incontro dei due grandi Capi dell'Asse coglie all'improvviso, ma non di sorpresa, l'opinione tedesca: l'avvenimento cioè, preparato ed eseguito con quella assoluta capacità di segreto che forma ormai una specialità'* della diplomazia dell'Asse, come nel contempo una prova della disciplina e della compattezza dei suoi organi e strati di pubblica opinione, non costituisce in certo senso una sorpresa per nessun tedesco, anzi si può dire che esso fosse atteso da un momento all'altro da quanti conoscono e sanno, per lunga e sempre comprovata esperienza, con quanta unione e comunione bizaogditresatdetaindidetrsehadell'Asse, e hanno ben compreso come l'azione diplomatica in grande stile impresa dal Fuhrer nella sua settimana diplomatica in Occidente, necessariamente e naturalmente implicasse la corresponsabilità indistinguibile delle due Potenze alleate, le quali, ora come sempre, in materia di comune responsabilità, agiscono una in rappresentanza e in nome dell'altra, onde era ormai coscienza e aspettazione generale che un incontro dei due Capi per un esame in comune non potesse mancare da un istante all'altro. Una data miliare L'incontro di Firenze non fa che confermare ancora una volta queste lecite e giuste aspettazioni, disperdendo nel contempo tutte le malignazioni a cui in senso contrario l'attività diplomatica del Fuhrer aveva dato facile stura in tanta parte del mondo, malignazioni le quali nella propaganda eli Londra avevano trovato la loro centrale di smistamento e di diffu sione più pronta, più prona e, na¬ turalmente, più imprudente a base di dissensi e di reciproche disillusioni fra j due alleati, uno dei quah nientemeno, si compensava in FranCia e ai Pirenei elemosinando alt,.i aiuti. Tutte queste spicciole, grottesche idiozie della propaganda britannica vengono ora disper- di metodi proceda la diplomazia I nse tutte in una volta, miserabilmente, dall'ardua campana diplomatica di Palazzo Vecchio, che è abbastanza alta, per essere intesa perfino da Londra, sbaragliando colà tutti i nasi per aria dei vari Hore Bclisha esploranti e subodoranti nelle nuvole, i quali ora già presentono fra capo e collo nuove e maggiori sconfitte diplomatiche delle precedenti e mostrano la loro nervosità — come la I Reuter fa sapere — di convocazione del Parlamento decezicoadfalearistppsuteciDvtutiprasureppdRintaddil'osacesttiinvefitrBalgnminnecoprfi. recon domande Giun\Tnosdaopoe ^o^umohtlP ?ella;„dM°™?£ Ae^?^ JLd,el i la nuova Europa» 10 sbaragliamento pietoso delle ingombranti insinuazioni di stampa e di propaganda avversaria, vi è un altro aspetto di primo piano dell'incontro di Firenze che ci preme di rilevare subito sulla scorta della stampa tedesca: quello cioè della data significativa in cui esso avviene, nella ricorrenza della Marcia su Roma. La stampa tutta sottolinea il fatto evidentemente dimostrativo che il Convegno e 11 viaggio del Ftihrer avvengono nella ricorrenza di questa data che viene da ciò confermata non soltanto come una data fondamentale della vita della nuova Italia, ma anche della nuova Europa di domani e dell'intero mondo moderno insieme! « L'incontro di Firenze — cosi scrive tra gli altri la Deutsche Aìtgemeine Zeitung — è contrassegnato da una data: il 18° anniversario della Marcia su Roma. Questa data segna una pietra miliare nell'intero sviluppo della potenza fascista, fondatrice dell'Impero italiano. Sotto la direzione fascista questo nuovo Impero è deciso a scacciare l'Inghilterra dal Mediterraneo così come noi abbiamo già scacciato ogni sua influen za dal continente. E' l'Inghilterra stessa che ha sfidato l'una e l'altra Potenza, a imprendere tanto: ed è così che la Marcia su Roma diventa una data miliare della comune via delle due Potenze verso Pertanto tutta la stampa sot tolinea oggi l'unanime, indistingui- noritatealurtopleFprDddcidcpPasatBrsqmliatdrgPmaddin bile esultanza che per la ricorrenza della Marcia su Roma invade oggi il cuore dei due popoli, anzi di tutto l'unico popolo di centotrenta milioni di uomini che si estende di qua e di là delle Alpi, attorno ai due grandi Condottieri della duplice e unica Rivoluzione. Nuova fase politico-militare Politicamente, in concreto, tutta la stampa sottolinea come lo incontro si svolga sotto il segno di quella opera di organizzazione dell'assetto europeo che dall'incontro del Brennero fino alla recente settimana diplomatica del Fuhrer, ha aperto la nuova fase dell'azio ne politico-militare delie Potenze dell'Asse. Era evidente — così di ce una nota di una ufficiosa agenzia — che il Fuhrer nei suoi incontri di Francia e dei Pirenei avesse agito come alto portavoce dell'Asse; ed è significativo che la fase diplomatica in parola, la quale ebbe il suo punto di partenza al Brennero, ritorni ora necessariamente al punto di partenza stesso con l'incontro di Firenze, per un comune esame a fondo, da parte dei due grandi Capi, dei risultati di fatto raggiunti nel frattempo. Vi è in queste brevi e concise constatazioni del Deutscher Dienst forse la più comprensiva valutazione dell'incontro come di tutta la grande attività diplomatica della quale l'incontro stesso prende atto, e i cui effetti, ancora una volta, si manifesteranno sull'Europa dai fatti. E non vi sarebbe altro da aggiungere in proposito se non ci premesse di fare presente l'osservazione che si può desumere da tutta la stampa del Reich — a monito anche di tante interessate tendenziose interpre tazioni avversarie, desiderose evidentemente di scambiare l'opera di pace e di organizzazione dell'ordine nuovo con quello che essa chiama una « offensiva di pace » — che quello che contraddistingue soprattutto la presente attività diplomatica dell'Asse e lo incontro di Firenze è che essi avvengono nel segno di una intensificazione della guerra: « l'incontro di Firenze — così conclude la Boersen Zeitung il suo commento al riguardo — può oggi dire al signor Churchill abbastanza di come stanno le cose in Germania e in Italia: e assicurarlo che la linea politica dell'Asse la quale ha condotto dal Brennero a Firenze, proseguirà indisturbata e diritta fino in fondo, fino cioè a sbocca re inevitabilmente al crollo della Gran Bretagna». Programma in pieno svolgimento La Naclilausgabe, dopo avere notato il palmo di naso con cui rimane oggi la propaganda britannica, che giorni fa ancora blaterava di viaggi elemosinanti di aiuto, nonché di screzi e di disillusioni dell'Asse, rileva oggi come rincontro di Firenze riceve appunto « una speciale importanza dai problemi che sono stati posti dalle conversazioni del FUhrer con Franco e con il Maresciallo Pétain per quanto riguarda in particolare il nuovo assetto dell'Europa. Dopo le insensatezze e le stupidaggini della stampa britannica e della sua propaganda appare oggi chiaro anche per i politici più idioti d'Inghilterra come il FUhrer continui con il Duce quell'azione politica che è stata preparata dal Patto tripartito di Berlino e che al Brennero dai due Capi fu decisamente avviata al suo compimento. Ma tra le conversazioni del Brennero e quelle odierne di Firenze — osserva il giornale — vi sono di mezzo azioni politiche le quali hanno servito a mandare già molto avanti l'esecuzione della politica dell'Asse nello spazio euroasiatico e ciò contemporaneamente all'appoggio dato alla politica del Giappone verso l'Estremo Oriente. L'esecuzione insomma del grande programma spaziale' del Patto tripartito è in pieno svolgimento, per quanto riguarda il suo aspetto euro-africano nell'attività diplomatica attuale delle Potenze dell'Asse, che culmina oggi nello incontro di Firenze. La stampa tutta rileva poi come un altro sintomo importante della situazione in Inghilterra anche la interpretazione data dalla propaganda britannica all'attuale fase diplomatica delle Potenze dell'Asse, come cioè « un'offensiva di pace », non si sa bene se a completamento o a sostituzione, a libera scelta dei lettori britannici, di quella sopra accennata del viaggio elemosinante aiuti, in vista della famosa offensiva che l'Inghilterra sarebbe pronta a scatenare come conseguenza soprattutto del viaggio del signor Eden in Oriente. « Orbene — osserva un giornale — a questo punto è evidentemente ridotta l'Inghilterra, che non solo cioè la sua propaganda ha bisogno di rinforzare la schiena ai propri connazionali con la lustra della famosa offensiva britannica, ma ha anche bisogno di prospettare loro qualcosa di forse ancora più condito, la possibilità cioè di una striscia di orizzonte di pace di cui naturalmente si attribuisce al nemico la « offensiva ». Ma per questo riguardo bisogna che la propaganda britannica si lasci disingannare. Tutte queste manovre altro non servono, per il giornale, che a dimostrare ancora di più la debolezza britannica. A Londra si farà bene ad adattarsi a credere, se ci si riesce, che l'argomento della pace noa ha figurato e non figura minimamente nella presente attività diplomatica dell'Asse, la quale si svolge unicamente sotto il segno di una intensificazione della guerra, in ogni campo. C'è una bella differenza fra un'azione di organizzazione della pace e del futuro assetto europeo e una offensiva di pace. Le offensive di pace dell'Asse, Londra lo deve aver capito, anche se non ne fa le viste, sono solite a essere condotte soltanto con la potenza delle armi delle due nazioni. L'ultimatum alla Grecia Non si può nemmeno a Londra nutrire dubbi in proposito anche da quanto contemporaneamente si apprende sugli avvenimenti che si svolgono nel settore sud-orientale e mediterraneo orientale, e della inequivocabile Nota dal Governo di Roma presentata a quello di Atene. Da questa Nota e dalla giusta ingiunzione a quel Governo di smettere la sua politica di incidenti e di prestazione delle sue basi di appoggio al nemico dell'As se, in definitiva di rispettare e far rispettare la propria neutralità, risulta senza possibilità di equivoci la ferma volontà delle Potenze dell'Asse di non tollerare più d'ora in poi, in nessun settore d'Europa, cosi a sud come a nord, azioni inconciliabili con la propria azione dalla quale dipendono le sorti del riscatto europeo dalle inframmettenze disordinatrici del nemico di Europa: l'Inghilterra. Giorni fa era una nota del Times — si osserva — la quale poneva nettamente il problema della utilità che per la situazione strategica dell'Inghilterra nel Mediterraneo orientale rappresenterebbero certe basi navali greche; e domandava al proprio Ammiragliato che cosa aspettasse ad agire in proposito. La situazione al riguardo non è diversa da quella che si venne a manifestare questa primavera nel settore nord per quanto riguarda la Norvegia quando il Comando tedesco riusci appena in tempo a impedire a questo Paese di fare gettito completo della propria neutralità a vantaggio del nemico europeo. Tiene ora la Grecia a fare la parte della Norvegia del sud ? Per quanto riguarda la diplomazia dell'Asse, essa non lascia dubbi sulla sua ferma decisione e volontà di procedere decisamente alla organizzazione del nuovo ordine europeo In base alla formula: « l'Europa agli Europei »: la quale però importa dunque anche la ferma volontà di piegare con la forza i recalcitranti, i sabotatori, i segreti favoleggia tori, di colui il quale con la sua azione si oppone a questo ordine nuovo, e automaticamente perciò se ne esclude ponendosi come nemico d'Europa. pGiuseppe Piazza

Persone citate: Churchill, Deutscher, Duce, Hore