Il papas a braccetto col pastore anglicano

Il papas a braccetto col pastore anglicano Il papas a braccetto col pastore anglicano La chiesa greca nella sua lotta secolare contro1' Roma - Tendenze e contraddizioni del presente (DAL NOSTRO INVIATO) ATENE, ottobre. Sull'esempio di quanto ha fatto la Turchia, ed in gran premura, anche la Grecia sta procedendo al censimento generale della popolazione. Manitesti del Capo del Go| verno ed articoli dei giornali han 1 Le ricerche infatti sono destinate |niomtola gen^eUe c^^cMnp. della campagna a non tìndertl^lo fuorviare le ricerche statistiche fj per paura di accertamenti fiscali. i.„ ricerche infatti sono destinate a dimostrare che in Grecia, en-l"tro i confini attuali, esistono una omogeneità etnica e religiosa ed una compattezza nazionale come in nessun altro paese ». Appare molto chiaro che il censimento, deciso nel momento attuale, s; propone un evidente scopo politico. Non v'è dubbio che i risultati verranno raccolti manipolati e distribuiti in modo da dare al mondo rprmntsCqpia visione di una Grecia comoostaitif.fto S"«XU !„,1tE ntn^tà-^l^ enl' COn ?1pen£ ,qua lche Albanese e qualche Bulgaro ^l'itardatano L'ultimo censimen- nto. effettuato nel 1928, aveva dato|un totale di 6.204.684 abitanti nel K *J5Lmon?gl"t° £n°.'n^ìa ^nèr?!0;1 spolazioni specie con la T"1^1^!sCosa darà l'attuale censimento? 'cI n sricttifi 'pi-u susina Ke la sua importanza nazionale ìn. -im un tota e cu b.^u4.b»4 aoitanti ne ? territorio greco, tenuto conto del|M "» lone e mezzodì rifugiati poli-; .mda considerare, innanzi tut- ito, che per gli ufficiali del censi mento l'appartenenza alla religione greca ortodossa vale come attestato razziale. Sulla omogeneità religiosa s'insiste in particola) modo in Grecia dove un unità nazionale ellenica può trovare più facile giustificazione nella realtà settaria e quindi nazionalista della Chiesa greca, che non nell'intrico razziale di fatto presentante tipi e forme diverse (tipi delle isole egee, tipi delle isole ioniche, plrdgcccCtA. ptipi veri greci della Morea e della ; pGrecia centrale, Macedoni, Alba-idnesi al nord. ecc.). Infatti mentreìs manca la tradizione dell'unità po-|rj !u.ca ereca, non manca quella re- s lf?iosa' semP.re dimostratasi anti- dii?"?LoolL ^titurcl' 6' n6g Ul"p' ^ G?eeufantica^ che fu una ^| lotta continua di città contro cit 'u ta, di piana contro piana, conobbe J|1Mu.P^^l!arrd.? ÌV,asf°"?etta^dai l-St ^0<?c^u"1's^co,al asl.M? . £ ° ,nnlrtr.' iv'Zta 1 i?fi!c avanti Cristo i Grec vissero no ' liticamente in schiavitù sino al se- !è colo scorso aliando eli inglesi do- jopportuno ai loro fini egemonici; — \m tenere a battesimo la Grecia ! |SJKUSi ìSL 7rSÌ ,ii wiSS*lconii quasi nazione, inconfondibili (altri, grazie soprattutto allo sci ri„in„if0 „, e la0}itioamente U avev ; -gW^ggg Indizione polii, Ucante della chiesa greca che ; sempre e accanitamente si rivelò 1 snia' religioso" "d'oriente. Fu que- j | _t_ ,_e_ _. .—,^ ~.\y0r,cidente\ MIantiromana e antilatina. Tra le due Chiese, quella di Roma e quele la d'Oriente, l'opposizione dogmaitica e superabilissima, e più voite ù rendendo vani tutti gli approcci i;fatti| \c fatiche dei dottori della ù ! chiesa di buona volontà e gli in¬ 1 terventi degli : d'Oriente. . .stessi Imperatori I Furono i preti greci che resero vani i risultati del Concilio di Lio- - m4 d0V(, runione delle du °iCniese era stata accettata daglii■ 'toma appositamente per!di fede in San Pietro. Ma!ancora una volta insorse il clero!0'invjati dell'Imperatore Michele oj paieologo. Quasi un secolo più j tardi l'Imperatore Giovanni V si -1 recò a Ri -|fare atto ù ' grècó^geloso dei propri interessi,lù, 6 affari ^de»; H im ..|nrogli Ne( 1439 n concilio misto|a oci FjrenZe, dove siedeva l'Impera- \e; tore insieme a centinaia di ve-1a scovi di preti e dottori bizantini, - aveva trovato la soluzione. L'Im-iperatorè, cui non restava se non capitale, s'era fatto strenuo as-l! settore dell'unione. Ma anche quella del Concilio misto di Fi-irenze fu fatica inutile, causa lel,mene del Patriarcato d'Oriente ie cne, per bassa gelosia e per odiocontro l'occidente, preferì il do-| minio dell'infedele ottomano alla a conciliazione con Roma. Si può di- è,re che, quattordici anni più tardi, -!la caduta di Costantinopoli segnò.iil successo che coronò l'opera di- a sgregatrice del Patriarca d'Orien- a ite. Del resto furono proprio 1 Ve- -1 scovi greci che, in odio ai latini, - chiamarono 1 Turchi appena si af-- tacciarono alla penisola balcanica o e prima ancora che Costantinopol a cadesse. Fu il Metropolita Doroteo ojche sin dal 1393 manovrava per -,r-1Grecia centrale che essi occupalo- - no senza colpo ferire grazie al- - 1 atteggiamento favorevole del eie- e ro ortodosso. Del resto il Patriar- vfar entrare i Turchi ad Atene. Fu -1 un vescovo greco nel 1391 a chia- - mare 1 Turchi in Tessaglia e nella -ca stesso si compiaceva tuico, quando scriveva nel 13Sàl ^^^™«™™« .dei ? che «il sultano Murad, (il feroce Muraci), lasciava alla Chiesa pie-, na libertà ». La lettera dell'arcivescovo di Canterbury Ben a ragione il Petrarca, in-1 ipretando i sentimenti dei popoli d'occidente, era indotto a ^-^J"^^»^ D,tìti d'O fM'^e R P.Ì^,?,,,/j .;P « Hi seJores , w£ iS«5SS »EteBé^thè' "16"""" 0(1 oaerv.ru». *rase cne rimane tuttora d'attualità. Questi i preti d'Oriente, veramente peggiori dei nemici, ci odiano e ci temono con tutte le loro forze. Odiano e temono noi Romani, noi Latini. E, contro il nemico comune, si mettono oggi a braccetto colla Chiesa anglicana che ha inviato i suoi apostoli di qui recentemente propaganda colmi di sterline. Inu-! tile avYe,!'th'e clle tali apostoli so-! no stat bene accolti da questi orlodossi. Non ancora quattro mesi ^ trascorsi da quando 1 gior n°nf di Alene nann(^ pubblicato in d evidenza una lettera dei K sissimi cne si Potrebbero definire scandalosi, l'amie zia tra le due chièse. E ciò, nonostante si sapp'a che, mentre tra la Chiesa or- Kodossa e quella cattolica romana non esiste vera opposizione dog- m„lin(i fingevi inv,pnp paifafp. PCI ?A lvcscovo di Canterbury al; M t „ta „reco nella quale ve. iva ^alta,ì, in terminl caloro- matica, questa invece esiste, ed insuperabile, tra la prima e quella protestante d'Inghilterra. Eppure la lotta comune contro Roma è riuscita a mettere insieme i biondi rasati ed accurati pastori inglesi cogli irsuti e neri papas greci che annodano a treccia e a fiocchetto sulla nuca i troppo lunghi capelli. Il messaggio dell'Arcivescovo di Canterbury giungeva a buon pun-: to. Si celebrava in quei giorni ad Atene la Pasqua ortodossa. Le | le cerimonie della processioni e le cerimonie pasqua greca riescono a persuader(? meglio di ogni altro fatto, sulia' fUnzj0ne civica e nazionale rjeua chiesa greca. Nella Proces siono del venerdì Santo il Capo del Governo, i Ministri, il Gover- j patÒre, le più alte autorità dello, ^^ffaecesa to' mano 5 und c J.a'io de. Metropolita e appìau-1 liiva agli uomini di Governo che.|Stracuci, lanterne immagini sacre, !c 1,ande militari, in atteggiamento di Sran devozione formavano la !sPlna d°rsal<-' del 'ung? corteo re-1 ll&ioso attraverso le vie della ca-, Vi partecipavano, copiosa- \; mente, le " rappresentanze delle, ! Forze armate della Grecia. Tutti ; lgU Euzones, colla loro sottanina inette inastate. i j grande cerimonia si ripeteva su j\un palco che viene eretto ogni an-,nn rlHvnnti nlifi Cattedrale. C'era La notte del Sabato Santo una ino davanti alla Cattedrale? C'era |Re Giorgio di Grecia con suo fra- jtello Paolo, Principe ereditario, e,col cugino. C'erano i Ciambellani e gli Scudieri di Corte. C'era Me-.taxas coi Ministri e colle alte ca- Iriche dello Stato. C'erano gli alti ufficiali delle Forze armate. C'era il Corpo diplomatico al completo, Da ultimo arrivò il Supremo ge-1rarca greco della Chiesa ortodos-sa seguito da Vescovi e Diaconi. .Nello sfolgorìo di luci e di riflettori! I l'oro e l'argento dei paludamenti sacri rifulgeva tra il cremisi e ilnero delle uniformi di gala. Amezzanotte, tra il tuonare dellesalve, venne celebrata la Resurre- , izione. Le truppe presentarono ie 'armi. Migliaia e migliaia di per- sone che assistevano all'intorno,trattenute dai cordoni di truppa, r!accesero le candele. Dal palco del !Re e dalla folla si levarono i canti !liturgici le preci i salmi. Il Re e ù ,li due" Principi si chinarono e ba- .clarono la Croce e il Messale che o|il Metropolita presentava loro, poi - \ accesero alla loro volta le candele -1sostando in raccolto atteggiamen- to. Il Re e i Principi rientrarono -ialla Reggia tra gli applausi de]n popolo, sempre tenendo in mano, -lpur entro là vettura, le camicie e accese. -i Davanti allo spettacolo delle ce-elrimonie della Pasqua greca. comee idi ogni altra ricorrenza religiosa e o;perciò nazionale greca, in Atene e a - , fuori di Atene, l'estraneo si con-vince che il valore di patria è espresso qui non tanto dal fatto- re razziale quanto dal legame re-• _ •* .. . " . òIjigioso. In verità sembra che la- ìquintessenza nazionale della Gre-- da moderna, l'anima della Gre- Cia risiedano nella Chiesa. L'idea , della patria greca è data soprat-|tutto dalla croce greca. Quella a | c[0Ce Che servì da prima bandiera !nei]a lotta, nazionale d'insurrezioo ne CGntr0 l'oppressore turco, nel r I secolo scorso .quando i preti erano - ; marcianle sujie arit|e steppe ana - toliche dietro il vano miraggio - u , c j ,i(,1Ia restaurazioni- Bell'Impero d'Oriente u aUa testa (lei patrioti. Quella cro- ce greca cn(? vent'annì fa era di a bandièra all'esercito di Costantino àl Antonio Lovato