I reparti avanzati in A.O.

I reparti avanzati in A.O. I reparti avanzati in A.O. Mille gloriosi episodi — Le vittoriose azioni di Oboe e di Oorai XXX, ottobre. L'alto spirito combattivo dei nostri piccoli o grossi presidi di slocati lung0 ; ^n £onti d j.l'Impero è" stato ripetutamente sottolineato nei comunicati del nostro Quartier Generale. Questi reparti avanzati sono, infatti, i protagonisti di innumeri episodi di guerriglia che quasi quotidianamente provano il loro spirito di aggressività e l'indomito coraggio delle truppe nazionali e di colore. Si tratta di episodi per la maggior parte ignorati ma cne hanno spesso nel quadro generale della si-tuazione del fronte verso il Kenyae verso il Sudan, una portata rio tevole per 11 futuro sviluppo delle operazioni. Sul fronti dell'A. O. I., il terreno, che in ogni guerra costituisce un elemento Fondamentale a tutti gli effetti, ha una importanza centuplicata. Ciò deriva dal concetto estensivo che occorre dare in tali fronti al termine « terreno » il quale non comprende solo una fascia più o meno profonda, occupata dalle due forze contrapposte, ma si allarga con imprecisabile vastità nelle retrovie. Estensione che accresce smisuratamente le difficoltà, richiede iniziativa individuale e collettiva, capacità fisiche e morali. Di qui, la esigenza, per i reparti avanzati, di essere presenti ovunque, di saper ascoltare tutti i rumori, i fremiti, le pulsazioni di questo immenso spazio che atterrisce, sconvolge, confonde chi per la prima volta si avventura in esso, ma che si rivela nella sua plastica bellezza a coloro che, di esso, hanno vissuto, nella sua pienezza, la dilagante vastità. Con queste particolari caratteristiche del terreno quindi, la guerra si combatte sotto il segno della mobilità. Mobilità estrema di piccoli e grossi reparti in continua posizione di « pronti ». Le azioni rapide, violente, susseguentisi senza sosta e senza conoscere riposi, si moltiplicano. E' necessario prendere contatto con il nemico e mantenerlo spingendosi attraverso i passaggi più impensati, offendendo, disturbando. Poi scomparire, farsi inghiottire dalla immensità incontrollabile del terreno e, se occorre, più oltre, pronti di nuovo all'offesa, all'attacco. Guerra veloce, piena di agguati, di insidie, di colpi di mano, che si risolveranno forse in un'azione concreta, solida, quella che sarà conosciuta dal grande pubblico attraverso i comunicati ufficiali. Guerra imposta essenzialmente dalla estensione del territorio la cui conoscenza è il primo elemento di superiorità di fronte al nemico. Gli inglesi hanno sempre tenta to vanamente di insidiare questi nostri reparti avanzati. Recentemente, a sud-est del lago Stafa nia, un forte contingente di trup pe inglesi, valutato a varie centinaia di uomini, tentò un attacco in forze contro i nostri presidi di Oboe e Gorai sul fronte del Kenya. La velleità avversaria venne però ancora una volta prontamente stroncata. Ecco alcuni particolari dell'azione che, per la irruenza con la quale è stata condotta, mette in chiara luce la tradizione di combattività acquistata oramai da questi reparti avanzati. A Oboe, inizialmente, 11 nemico è stato tenuto impegnato da nostri elementi esploranti i quali approfittando delle anfrattuosita del terreno ricoperto di macchie boscagliose, hanno potuto resistere alla pressione della forte superiorità avversaria. I nostri ascari, ai quali si erano aggiunti quelli del presidio di questa località, hanno successivamente intensificato il contatto fino a fare desistere l'avversario dall'idea di continuare la lotta. Anche a Gorai, piccolo villaggio ove termina la pista camionabile che allaccia i centri maggiori della regione omonima con quelli della zona denominata Arbagnia, l'attacco inglese si risolveva in un pieno insuccesso. I nostri ascari accoglievano qui il nemico con lancio di bombe a mano e lo costringevano a ripiegare. Reparti di un nostro gruppo bande tempestivamente intanto, sopraggiuntf, si scontravano con esso trasformando il ripiegamento in frettolosa fuga. L'inglorioso ritorno effettuato da Oboe e da Gorai verso il luogo di provenienza, cioè le posizioni elevate di circa duemila metri, poste sulla dorsale del monte Afur venne compiuto dal nemico nello spazio di appena poche ore. Spesso, con instancabile attività, pattuglie composte da elementi delle nostre bande di frontiera e da ascari, coadiuvate dalla preziosa collaborazione dell'aviazione, compiono ricognizioni atte a sventare sul nascere ogni e qualsiasi tentativo di infiltrazione nemica. Un tentativo di colpo di mano, effettuato sempre sul fronte del Kenya dagli inglesi, che forti di un centinaio di militari coloniali, tentavano evidentemente di aggirare il nostro presidio di Taada, sul fiume Acobo, venne pure stroncato, come riferì a suo tempo il Bollettino del nostro Quartier Generale. In breve combattimento da noi impegnato, l'avversario subì perdite. Furono contati sul terreno oltre trenta morti. Da parte nostra tre ascari feriti. Ma la cronaca della guerra di questi nostri eroici reparti avanzati sui fronti dell'Impero è costellata di mille e mille di questi gloriosi episodi: ed un giorno, quando si farà la storia della guerra coloniale che combattiamo in Africa contro gli inglesi, essi saranno certamente postf nella dovuta luce. i un

Persone citate: Stafa

Luoghi citati: A. O. I., Africa, Kenya, Oboe, Sudan