Incrociatore nemico silurato da un nostro aereo nel Mediterraneo orientale di Filippo Pennese

Incrociatore nemico silurato da un nostro aereo nel Mediterraneo orientale Incrociatore nemico silurato da un nostro aereo nel Mediterraneo orientale Un trasporto colpito in pieno da una grossa bomba: gravi danni ad altre navi - Numerosi campi inglesi bombardati nell'Africa settentrionale Il comunicato n. 130 Il Quartiere Generale delle Forze Armate ha diramato alle ore 13 di ieri, martedi, il seguente comunicato numero 130. Le navi nemiche, già duramente colpite nei precedenti scontri navali ed aeronavali, sono state ancora raggiunte nel Mediterraneo Orientale dalla nostra aviazione, che ha conseguito notevoli risultati, malgrado la violenta reazione contraerea ed i combattimenti sostenuti con la caccia nemica levatasi dalla nave portaerei. Un nostro velivolo ha silurato un incrociatore nemico sotto la torre prodiera; una nave trasporto è stata colpita in pieno da una bomba di medio calibro. Altri gravi danni sono stati inflitti alle navi e sono in via di accertamento attraverso l'esame delle fotografìe. Nell'Africa Settentrionale nostre formazioni aeree hanno effettuato bombardamenti sui campi inglesi di El Dabà, Fuka, Maaten Bagush e Seir Abu Smeit con evidenti risultati e distruggendo al suolo un aereo. Pattuglie nemiche sono state respinte ad est di Sidi el Barrani. L'aviazione nemica ha bombardato nuovamente Bengasi, colpendo gli abitati presso il porto e nel centro della città. La nostra caccia e la difesa contraerea, prontamente intervenute, hanno ostacolato l'azione nemica. Nessun danno agli obiettivi militari. Danni notevoli ad otto case civili, due feriti. Altre incursioni su Bardia e Sollum hanno causato un ferito; nessun danno notevole. Nell'Africa Orientale nostri aerei hanno bombardato e spezzonato apprestamenti difensivi nemici a Monte Rejan, ad Otrub e a sud di Cuora; un nostro velivolo in ricognizione su Aden veniva attaccato dalla caccia nemica ed abbatteva in combattimento un velivolo tipo « Closter ». Aerei inglesi hanno lanciato bombe su Decamere, causando lievi danni e tre feriti; due velivoli nemici sono stati abbattuti. Altre incursioni aeree del nemico presso Burgavo, a Saganeiti, Senafè, El Uak, Gimma e Cura non hanno causato vittime nè danni. Martellamento (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) X, 15 ottobre. L'aviazione fascista non ha dato tregua alle forze navali inglesi che, dopo uno scontro con le nostre « siluranti », invertirono la loro rotta verso Alessandria. Il giorno H un nostro apparecchio da ricognizione sul Mediterraneo Orientale, e precisamente tra l'arcipelago dell'Egeo, Alessandria d'Egitto e la zona di ancoraggio a sud di Creta, avvistava alle ore nove un grosso convoglio scortato da unità da guerra e alle 9,25 altre forze navali composte da navi di tonnellaggio grande, medio e sottile che si dirigevano sulla rotta di Alessandria. Dopo l'allarme dato dal nostro ricognitore nostre formazioni da bombardamento si portavano sui complessi navali nemici e battevano npetu tamente e con efficacia il convo glio che veniva investito da diecine e diecine di bombe di medio calibro. Una nave da trasporto venne colpita in pieno e danni ingenti furono recati alle altre uni tà. Tutti i nostri apparecchi fecero ritorno alle loro basi. Le formazioni britanniche, che nella mattinata erano state attaccate dai nostri bombardieri delle basi Egee, venivano raggiunte da altre formazioni da bombardamento partite da altre basi. Deci ne e decine di bombe di medio calibro vennero sganciate sopra il complesso delle unità da guerra nemiche e successivamente su alcune navi mercantili che evidentemente si erano distaccate dal c/rosso convoglio che nella matti nata — come abbiamo già detto eia stato attaccato con successo dai nostri aviatori. I nostri bombardieri, essendosi spinti fortemente al largo, hanno dovuto « lavorare » senza la protezione della caccia. Gli inglesi, favoriti da questa circostanza, hanno fat io alzare da una portaerei — non anella colpita il giorno 12 dai nostri aviatori al levante di Malta i,l due tempi successivi una tnrmazìone di «Gloster-» e di S<»>- Gli attacchi della caccia inglese venivano, però, nettamente respinti e nonostante la reazione antiaerea, » nostri apparecchi portavano a termine la loro missione e tutti rientravano ^ToTlìttU, stesso giorno «li iiosfro aerosilurante effettua¬ La nostra aviazione controlla il cielo del Mediterraneo. va a, sud di Candìa un attacco di sorpresa contro un incrociatore inglese della classe Southampton 0 Leander che comprende unità similari a quella affondata l'altro giorno dalle nostre siluranti. Favorito dalla luce lunare, l'aereo sganciava il siluro a breve distanza dal bersaglio e da bordo del nostro apparecchio fu vista una esplosione sul lato destro della nave all'altezza della torre prodiera. Allo scoppio del siluro fece seguito un'altra esplosione, che illuminava violentemente il mare intorno. Le unità di scorta si avvicinavano subito all'incrociatore colpito e reagivano violentemente coti le loro batterie contro il nostro velivolo che rientrava incolume alla base. I danni subiti dall' incrociatore devono ritenersi molto gravi per il punto dove è avvenuta l'esplosione del siluro perchè in tutto il torrione prodiero si annidano gli organi di co mando della nave. Nel settore egiziano, sempre nella notte del lfy, nostre aliquote da bombardamento hanno attaccato i campi di aviazione di El Dabà, di Fuka, di Maaten Bagush e di Seir Abusmeit, situati tra Marsa Matruh e la valle del Nilo. 1 nostri bombardieri, nonostante la presenza di banchi di nubi basse che intercettavano la visuale del terreno, sono riusciti a colpire gli obiettivi in modo molto efficace. A Seir Abusmeit un apparecchio nemico da bombardamento è stato distrutto al suolo. Tutti i nostri apparecchi hanno fatto ritorno alle basi. Il 13 ottobre in A. O., durante un'incursione su Gura, un apparecchio inglese è stato colpito e si presume sia rimasto abbattuto dalla nostra caccia. L'intervento della nostra aviazione da caccia ha stroncato un'azione su Decamere condotta da tre apparecchi Blenheim, due dei quali sono stati abbattuti in fiamme avendo a bordo ancora le bombe che non avevano fatto a tempo a spanciare. Fra ì rottami dei due velivoli sono stati rinvenuti i cadaveri di sei componenti gli equipaggi. Ricognizioni dì carattere offensivo sono state condotte sul medio Sudan. Sono stati efficacemente bombardati gli apprestamenti di-, fensivi del nemico sul Monte Rejan, ad Otrub e sono stati spezzonati nuclei di armati a sud d< Cuora. Durante una ricognizione offensiva su Aden sono stati bombardati gli impiantì portuali. Un nostro apparecchio, attaccato contemporaneamente da tre Gloster ed inseguito attraverso tutto il golfo di Aden sino a Zeìla ha sostenuto un accanito combattimento con l'avversario, colpendo, un aereo che è precipitato in fiamme, Tutti i nostri apparecchi sono rientrati alla base. Filippo Pennese

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