Il Principe Umberto ad Assisi alla celebrazione del Patrono d'Italia

Il Principe Umberto ad Assisi alla celebrazione del Patrono d'Italia Il Principe Umberto ad Assisi alla celebrazione del Patrono d'Italia // Pontificale nel mistico tempio - // Pode^ sta di Torino offre l'olio per la lampada votiva - L'omaggio al Principe durante il Vespro Assisi, 4 ottobre. Oggi piove sulla terra umbra. Mentre ieri un sole luminoso raggiava nel cielo azzurro, illuminando la visione cji questa oasi francescana, stamane una gelida pioggia si è accanita sulle immense adunate di giovinette, di mamme, di ragazzi e di uomini fermi nelle piazze, in attesa del rito. Ma la moltitudine era impassibile sotto Il diluvio dell'acqua: l'ira del cielo non è bastata a smuovere le ferrate centurie delle Camicie Nere, l'anonima folla dei campi, lungo le arterie che il Principe di Piemonte doveva percorrere. Infatti Umberto di Savoia ha poi passato in rassegna le imponenti formazioni, anch'egli incurante della pioggia, tra i fedeli della terra e delle officine, tra le sue truppe vittoriose che. irrigidite sull'attenti, presentavano le armi. Alle prime luci dell'alba, seguendo una gentile tradizione, il Podestà di Assisi, FoiT.ni,, si reca a deporre una corona di alloro sulla lapide che ricorda il Cardinale Mcrry del Val, il cui nome è legato al ricordo del « settimo centenario francescano », che in questa mistica città gettò le basi dello storico evento della Conciliazione. Poco dopo, mentre la campana delle laudi suona a distesa, un pittoresco corteo, preceduto dagli araldi che fanno squillare le trombe d'argento, parte dal Palazzo Comunale e si snoda verso la basilica. Sono le rappresentanze dei Comuni d'Italia. Ecco il Governatore ed il vice-Governatore di Roma, ecco i Podestà di Torino, di Venezia, di Trieste, di Genova, di Firenze, di Bologna, di Siena, di Pisa, di Perugia, di Terni, di Rieti e di Assisi. Intorno ad essi è la policroma cornice dei gonfaloni, dei valletti e degli alabardieri. Un posto d'onore ha lo storico vessillo del Comune di Venezia decorato di medaglia d'oro. I Podestà entrano nel tempio. Dopo un breve raccoglimento, il camerata Bonino, a nome del Piemonte e di tutte le regioni, offre, ih un'artistica urna di cristallo ed argento, l'olio simbolico per la latri pada votiva che arde sulla tomba del Poverello e che fu donata dai Comuni d'Italia. Il Podestà di Torino legge con voce ferma, incisiva, il nobile messaggio della Città Sabauda, e a lui risponde con accenti commossi il Padre custode della Basilica. Intanto le gerarchie si sono recate a ricevere il Principe di Piemonte alla stazione, tutta avvolta dal tricolore. Sono presenti, con il Podestà di Assisi, l'Eccellenza Cianetti per il Governo, il generale Moscone per il Partito, il Prefetto e il Federale di Perugia, il Comandante il Corpo d'armata di Roma, l'Eccellenza Paribeni per l'Accademia d'Italia, le rappreseti tanze della Camera dei Fasci e delle Corporazioni e del Senato, i presidenti dei Volontari di guerra e dei Combattenti. Alle ore 9,30 il Principe di Piemonte scende dal treno reale e, dopo aver ricevuto l'omaggio delle gerarchie, passa in rivista reparti armati e quindi si reca in automobile nella piazza di San Francesco, tra fitte ali di popolo plaudente. Dopo una breve adorazione al Sacramento, il Principe rende omaggio alla sua grande Ava, la antenata Maria di Savoia, sepolta a sinistra dell'altare maggiore, e fa deporre sul marmo che la ri corda mazzi di fiori. Umberto di Savoia prende posto in un appo sito trono eretto accanto a quello MClJicmnlnLiiefttlncndvnscddcnrsdmsdpisritispEcppttlmcbcpdlcapdldrgtTrdsmLdssmdstSvnstnI del Legato pontificio, e quindi ili Cardinale La Puma celebra lalsrimiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiifftiiiiiiiMiiiiiiiiciiitiit Messa solenne. All'Agnus Dei il Cardinale scambia col Principe l'abbraccio fraterno di pace. Alle J1.30 il Pontificale ha termine e il Principe si reca al subasio per consumare una intima colazione mentre i bronzi della basilica suonano a distesa e fondono in una lirica sinfonia il loro magico suono con quello della campana delle Laudi. Nelle prime ore del pomeriggio l Principe si è recato a visitare il convento dei Minori conventuali e il Convitto nazionale per gli orfani dei maestri italiani, che porta il nome dell'augusto suo genitore, allora Principe di Napoli. Ale ore 17 egli è ricevuto in Comune, mentre una folla enorme si accalca acclamando nella piazza e nelle vie limitrofe. Poi Umberto di Savoia, che indossa la divisa da campo, interviene al rapporto della Federazione dei combattenti dell'Umbria, nel salone delle adunanze del Municipio, dove, vicino alla medaglia d'oro Amilcare Rossi, presidente dell'Associazione, sono schierati al. cune centinaia di reduci. Il cons. naz. Fani, presidente della Federazione umbra, rivolge un fiero saluto al Principe, che al comando dell'Armata dell'Ovest ha dimostrato le virtù guerriere della sua stirpe eroica. La medaglia d'oro Amilcare Rossi pronuncia pure nobili parole, e dopo avere nneggiato al Prìncipe l'adunata si scioglie con il saluto al Re Imperatore e al Duce. Il Principe Soldato passa ancora in rassegna i Podestà d'Italia intervenuti alla cerimonia, e quindi il Podestà Fortini offre all'augusto Ospite una sua pregevolissima pubblicazione, Assisi nel Medio Evo. Intanto dalla folla che si accalca nella vasta piazza, sempre più numerosa, si invoca il Principe, ed egli appare, fra travolgenti dimostrazioni. Dopo avere visitato la basilica di Santa Chiara e la suggestiva chiesa di San Damiano, Umberto di Savoia partecipa alla cerimonia solenne della benedizione, che si svolge nella chiesa superiore di San Francesco. Un fastoso corteo di religiosi preceduto dal Cardinale La Puma, da numerosi Vescovi e da alti prelati, si avanza e sosta presso il pai. co di Umberto di Savoia, accanto ai bianchi cavalieri del Santo Sepolcro. Il Podestà di Assisi, facen dosi interprete dei sentimenti del la cittadinanza, lieta e orgogliosa di tanto onore reso al suo Santo, rivolge all'augusto ospite parole di gratitudine e di devozione. Ha par ticolari accenti di esaltazione per Torino, che chiama la città vitto riosa. Segue la superba esecuzione del « Cantico » nella leggiadra veste musicale datagli da padre Domenico Stella e infine il Cardinale La Puma recita, implora la benedizione e la protezione del Santo sull'Italia in armi per la difesa del suo diritto e della civiltà. L'Eccellenza Cianetti legge il magnifico messaggio del Duce in data 4 ottobre 1926, a glorificazione del più italiano dei Santi; quindi, al suono di tutte le campane della città, il Cardinale La Puma sale sull'alta loggia della Ostensione e leva nel gesto della benedizione il reliquiario prezioso contenente l'autografo con il quale il Santo assicurava a frate Leone la vera pace di Dio. E' il tramonto: nelle anime scende dall'alto una soave e consolante certezza. Il cor. teo religioso torna salmodiando nella basilica inferiore, le musiche suonano l'Inno dell'Impero ed il Principe si allontana verso la basilica di Santa Maria degli Angeli,