Rinascita siciliana

Rinascita siciliana Rinascita siciliana S'era fatta l'abitudine a considerare e parlare della Sicilia come dell'* isola del sole », e in questa definizione panica confluivano i vaghi ricordi degli imparaticci scolastici congiungcnti i miti ; remoti della magna Grecia ai faI sti letterari della corte di Fede| rico II: e se la squilla del Vespro o quella del convento della Gan eia1 r^navano'^^rossImTai I nostro spirito. echeggiLlo frago- j re d'armi e impeto d'eroismi, . quadro non mutava gran che di ' colori e proporzioni. Vivid cordi: torpido il presente: squal-i lido l'avvenire. Gli stessi siciliani, i I Pur coltivando l'orgoglio di un ! Pesato tanto vario di glorie e di T ,a'J I l eventi, pareva si fossero adattati . * «■•*•»>«|« r,aAn*a c*e non fosse 1 esodo oltre 'AttanUco o l'assalto ai quadri \*$}*■^J^S??!?,?£a^ì*5%?% ^^J^^J^J^Jl^^L^ ; impotenza dell organizzazione sta- .tale collaboravano con malefica 1 emacia a questa stasi mortifi | c»nte- CI fu, per verità, un mo 'SS&JgJ^Sfà&lS*tìs2s i ri un rinoarorci rli onoi'Cto o mi qtw > - i d'un ridestarsi di energie e di ape ranze: e fu in occasione della guerra di Tripoli; ma sarebbe occorso che essa fosse stata l'inizio d'una politica mediterranea a largo respiro cui la più grande guerra, quella del 1915-1918, avesse dato il logico sviluppo. E, invece, si ebbe Versailles. « Ma ecco apparire il Fascismo, il primo e autentico eversore del mondo nato dalla triste pace willsoniana: ed ecco in Sicilia un nuovo rigurgito di forze, un rinsaldarsi di volontà, un riaccendersi dì fiducia. Mussolini riesce a dare una forma plastica a questo impeto di rinascita quando dal podio del Foro italico di Palermo, il 20 agosto 1937, dice le memorande parole: « Le energie dello Stato saranno d'ora innanzi con maggiore intensità convogliate verso di voi, perchè la Sicilia rappresenta il centro geografico dell Impero ». Impegno preciso e | solenne, affermazione storica, a sguardo d'aquila verso l'avvenire, ÌE l'avvenire, eccolo diventato la i I realtà dell'oggi. Un eccellente o | pubblicista siciliano, Bernardo - Caloro, inaugurando una sene di il Quaderni di cultura politica lEd. -jG. B. Palumbo - Palermo) e tras- ciando una specie di vibrante maa1 nifesto su « La Sicilia in guerra », - rileva appunto come ' 1 isola abe bia assunto improvvisamente una a, funzione di grande rilievo nell afstuale formazione bellica» ed acuo tamente osserva: «Il trapasso è - > stato brusco, poiché erano secoli o I vicino cosa fosse la guerra: e cioè l "a quando la civiltà mediterranea i [decadde per 1 intrusione di padror1 n , stra,n'er ne! nostr° ™are- °a -, allora l'Isola visse raccolta su se a! stessa una vita senza palpiti e sen- S|-» }SS&E&%È? Ma" in -1 *g£ggS3o antimi FatTvuÒ" le che, come per il primo ciclo delle guerre d indipendenza, l'impresa dei Mille, la Sicilia torni a i ia totale indipendenza della pa - tria... La Sicilia è fiera di aver - avuto dal Duce una consegna di e, fermezza, di virilità, di eroismo; - e ai trovarsi nell'attuale cimento -jin un posto di prima linea, che o sarà il crisma delle virtù della sua a ! razza, del suo desiderio di vita, di -: liberazione, di progresso, di glo-1 ria ». o! Retorica ? No. La posizione spi-| rituale del siciliano d'oggi trova i;infatti i suoi presupposti e la sua I forza nell'opera che 11 Regime hae'vigorosamente iniziato e tenaceo'mente prosegue anche in questa - face eccezionale della vita nazioojnale per scardinare e distruggere i|ì residui di un feudalesimo mortia ficante. La lotta contro il malcooìstume civile, prima, poi quella per a;la trasformazione del latifondo — , sono di ieri nuovi provvedimenti a per regolare collettivamente il - ; contratto di colonia e per assicu-'rare la miglioria delle unità pode I rali del latifondo — hanno appun¬ to voluto significare qualche cosa segnare, attravèrso la sua diretta partecipazione, l'ultimo del defi-* .. . ... iti. „ nittvo ciclo delle nostre lotte per P'u cne l'hiteressamento del poa tere centrale per la grande isola, e cioè una volontà precisa di trasformarne la struttura sociale rendendola idonea ai nuovi compiti storici. E' per questo che il Caloro può serenamente fare la con- -:statazione che «la Sicilia sente - : che il suo lungo periodo di torpo- ; re, di inerzia sta finalmente chiuo dendosi per sempre. Potenziata, - come il Duce la vuole, all'Interno, - in virtù delle radicali trasformao ;zioni del latifondo, agguerrita da i:un solidissimo spirito fascista, esi sa sente che le catene che la Pan tria spezza giorno per giorno nel - Mediterraneo erano le sue catene, e quelle che la tenevano in schiavi, | tù di vita, di commerci, di traffici - e che l'avevano fuorviata dalla - sua grande tradizione», In tal modo i ricordi della Sici- ; lia ellenica, di quella Cartagine-!se, romana, bizantina, araba, norai manna, e cioè di tempi carichi di splendore e di venustà di cui par- lano ancora i monumenti ed i i.marmi sparsi in tutti gli angoli i ideila Trinacria, non sono più pal llde nostalgie di evi irrevocabili. Ima motivi e presupposti storici|di una nuova era che 31 aWacola L'Isola, insomma, come nota il i ' Caloro quasi a conclusione del suo ; animoso volume, sente oggi il do >vere di assolvere degnamente e a]pienamente alla sua funzione di i regione-perno della civiltà medii terranea, funzione che venne già a iuminosamente delineata dal Du-]ce nel citato discorso ai siciliani : quantlo uisse: « 0ra ascoltate queii3to annuncio; sì mizia per ia Voi.3tra Isoia un'epoca tra le più fei lici che essa abbia mai avuto nei : sUoi quattro millenni di storia, i Questa epoca è legata a un fatto I storico che noi abbiamo avuto lasuprema fortuna di vivere: la fon^ P dazione del secondo Impero di C!Roma». y.

Persone citate: Caloro, Duce, Mussolini