Paglia sparto e cellulosa

Paglia sparto e cellulosa Paglia sparto e cellulosa Roma, 11 settembre. Le cartiere del Lazio sono state tra le prime ad adoperare largamente la paglia e lo sparto, sperimentando i vari trattamenti alla soda cloro, al solfito ed infine al solfato, e perfezionando, attraverso studi e lunghe ricerche, procedimenti e trattamenti per ottenere fibre di cellulosa adatte a vari tipi di carta. Il primo problema risolto dai tecnici è stato quello dell'estrazióne della cellulosa dai residui delle graminacee, le cui fibre, opportunamente miscelate fra loro, trovano oggi impiego in tutti i tipi di carta; si è quindi introdotto ed esteso l'impiego dello stelo di mais, della canna e dei residui del sorgo e di segheria (corami, sparafili). Le cartiere del Lazio hanno dato incremento alla produzione della cellulosa dalla pasta meccanica di legno, provvedendo al razionale sfruttamento dei legni indigeni quali il pioppo, il faggio, il pino Silano. Anche i caolini, già provenienti in massima parte dall'estero, sono stati oggi sostituiti, nelle cartiere laziali, con i caolini nazionali o con la betonite di Ponza.

Persone citate: Silano

Luoghi citati: Lazio, Ponza, Roma