La follia suicida di Londra di Giuseppe Piazza

La follia suicida di Londra JPi pM*ovocax£one in prò vocazione La follia suicida di Londra / colpevoli e i sobillatori della guerra stanno tacendo tutto quello eli è umanamente possibile per provocare Yallargamento delVinesorabile sentenza punitiva tedesca Berlino, 11 settembre. Il comunicato tedesco odierno dice già abbastanza della nuova insensata e provocatrice azione a cui si sono abbandonati anche auesta notte gli aviatori britannici sulla capitale del Reich. I danni causati, sebbene considerevoli, non sono di per se stessi gravi, mentre, in relazione agli obiettivi militari o per caso industriali, attinenti alla resistenza militare, essi sono totalmente nulli, così come anche le vittime umane — di cui il comunicato medesimo rende conto — non sono molte. Ma non è nè nella misura dei danni materiali arrecati nè nel numero delle vittime causate che può esser fatta consistere la gravità e l'importanza eccezionale degli avvenimenti berlinesi di questa notte, e con essi la ragione dell'immensa reazione di sdegno e di furore insieme che essa giustificatamente ha suscitato in tutta la pubblica opinione tedesca, colmando per certissimi segni la misura di un ormai troppo lungo passato di provocazioni e di irritazioni che non hanno trovato, come corrispettivo, da parte tedesca, se non troppo lunga pazienza. La gravità eccezionale dell'azione di questa notte sta tutta invece nei troppo inequivocabili caratteri che l'hanno contrassegnata, i quali non hanno, senz'alcun dubbio, attenuanti possibili, comprovato ormai agii occhi anche del giudice più cauto e più restìo a riconoscere una verità incredibile e inverosimile, l'assoluta, netta pervicacia degli inglesi di voler colpire obiettivi non militari, di mirare cioè espressamente a. obiettivi civili, con l'evidente scopo di agire sul morale della popolazione del Reich e di quella della capitale in specie. La bestia scatenata Se ciò poi corrisponda alla consapevole incapacità di agire sugli obiettivi militari del Reich che stanno evidentemente troppo al di sopra della capacità offensiva degli inglesi, in primo luogo; e se in secondo luogo ciò corrisponda ad un proposito, inutile dire, quanto vano e fatuo, di intimorire, demoralizzare e disgregare la resistenza della popolazione tedesca; ovvero se, come anche è lecito di supporre, corrisponda piuttosto ad un programma di esplicita eccitazione della opinione tedesca per spingere il Reich a legittime reazioni che dovrebbero — sempre nei fatui calcoli di Londra — suscitare nel mondo chissà quali ripercussioni di sentimentale solidarietà, che sono ormai l'ultima risorsa e l'ultimo moccolo dei disperati di Londra costretti da qualche giorno ad andare a letto davvero al buio; tutti questi sono quesiti che l'opinione tedesca lascia per ora agli inglesi stessi, o, se mai, al tempo, da risolvere. Quello che oggi unicamente importa al suo sentimento offeso ed irritato, e al suo giusto senso e diritto di conservazione messo a repentaglio e sfidato dall'azione britannica, è questo: la prova provata che la bestia inglese, bendata e cocciuta, insiste sulla via battuta, e, noncurante cosi degli avvertimenti e delle diffide tedesche durate da tre mesi fino alla vigilia come oggi, della già sensibile prima lezione di rivalsa ricevuta a Londra, non cambia nè sistemi nè misure, anzi rincara la dose; e si butta allo sbaraglio di atti di estrema follìa, nei quali la vigliaccheria coincide con la temerarietà e di fronte ai quali non v'è che o la camicia di forza o lo stronca mento ultimo e totale. La misura è colma: è questa la significativa risultante che si può detrarre oggi dagli indignati coni menti con cui tutta la stampa il lustra e rileva l'azione britannica della notte scorsa su Berlino. La misura è colma; e quello che più è sintomatico è che essa è colma per programmatica volontà degli in glesi di colmarla. Non se ne può più nutrire dubbi, se si guarda bene ai modi e circostanze con cui l'azione di questa notte è stata eseguita. I bombardieri britannici — quelli soltanto che, singolarmente, erano riusciti a superare gli sbarramenti poderosi della difesa berlinese — sono venuti espressamente a cercare il cosiddetto asse est-ovest della città, la grande arteria cioè detta anche Via Trionfale, che taglia Berlino attraverso il Tiergarten e per la Porta di Brandeburgo s'innesta nella Unter den Linden; è su questa via, in una notte — si badi — illuminata dalla luna più chiara, vale a dire dunque senz'alcuna attenuante di essersi potuti ingannare, essi hanno nettamente individuato la Colonna della Vittoria, la Porta di Brandeburgo, colpendo nei paraggi di questa ultima e della Pariser Platz, l'Accademia delk Arti, il Palazzo della Unione degli Ingegneri di Berlino mmlndcdttnvcnlngnèdlmadpclsctrellsltpqcevszbIopetssngmmrccfcqtgtpfqsslcorpdccgisclqpe altrettanti militari obiettivi, fraielli per esempio l'ospedale di San-ita Edvige, da cui i malati hanno ;dovuto essere asportati, e persino Idappoiché evidentemente il dio i delle neutralità nega loro ogni as-1 sistenza in questa guerra — persino l'Ambasciata di America, nel cui giardino hanno lasciato cadere una bomba, mentre un'altra ha danneggiato gravemente la carne ìa stessa di lavoro dell'incaricato di affari, bombe che è sperabile servano a svegliare i dormienti di tutto il mondo, disposti sempre a giurare sulla legittimità degli obiettivi soltanto militari dell'aviazione britannica. Terrorismo volontario Una serie di case, in tutto il quartiere degli affari e dei ministeri, sono state ih parte distrutte Darte seriamente danneggiate Partendo dall'Hermar.nstrasse finonila Dorothelstrasse. che sono ri-maste pericolanti, cosicché è stato necessario totalmente ;ombrarle messi, il che toglie, anch? gli ulti- mi dubbi all'opinione tedesca sulla natura e sui caratteri dell'azione britannica. Riconoscimento inglese Davanti a enormità e ad eccessi di questo genere, è superfluo dire che gli occhi di tutto il popolo tedesco, preso di mira e direttamente minacciato per modi così illeciti e provocatori insieme, si volgono unanimemente all'azione di rivalsa che a Londra è già cominciata e della cui inesorabile continuazione, per convinzione generale, è garanzia sufficiente la personale presenza e direzione sui luoghi del Maresciallo del Reich e ministro dell'Aria Goering. A Londra è evidentemente accampata una I dagli inquilini. Data la serata di iluna ed il fatto che per ancor maggior chiarezza di tiro gli | aviatori hanno fatto uso persino ; dei razzi illuminanti, e premesso ; poi che in tutto il quartiere man- ; cano totalmente gli obiettivi mi- \litari o industriali, non vi può es- 'sere dubbio — si nota — sui pre- ■ cisi scopi che l'azione si ripromet- i teva rispondendo a ordini catego- ; rici, esclusivamente di terrorismo ! e di provocazione, ai quali si è vo luto espressamente accompagnare lo sfregio e lo scherno a taluni simboli nazionali e cittadini, come la Colonna della Vittoria e la Porta di Brandeburgo Si aggiunga in fine a controprova dell'intenzione criminosa, quanto viene segnalato da tutti i corrispondenti neutrali di Londra, e, cioè, che gli obiettivi colpiti vengono dai comunicati britannici stessi senza esitazione nè limitazione o riserva dichiarati ed am- bestia impazzita ormai e perico Iosa, che nessuna ragione potrà più ridurre e che soltanto estreme e supreme sanzioni della forza potrà domare. E' inutile su ciò e sarebbe rischioso e criminoso nutrire illusioni. E' a Londra che il criminoso cervello direttivo di questo genere di guerra trova l'accampamento militare maggiore e la sua maggiore centrale di motori e di riserve: è a Londra che si concentra un terzo almeno di tutte le capacità militari e industriali difensive della guerra britannica; e colpendo Londra si colpisce dunque, bene, e al cuore. Non può riguardare il comando tedesco — si osserva da tutti i giornali — il fatto che questa città militare o industriale-militare presenti un quadro indistricabile fra quartiere di abitazioni pure e quartiere militare e industriale. « Non ci può toccare il fatto — scrive, ad esempio, la Nachtausgabe — che le agenzie americane, su suggerimento di Londra, alzino già le voci sentimentali levate a suo tempo a favore dei profughi di Francia; i profughi di Londra sono oggi cacciati dalle loro case non già dai tedeschi ma al più dalla imprevidenza e incapacità ed incuria del loro Governo stesso che ora non è capace di fermare la terribile corrente di fuga come in tempo non è stato capace a provvedervi. Un Governo il quale ha dichiarato la guerra alla Germania con ufficiale proposito di distruggere il popolo tedesco, un paese il quale ogni giorno a mezzo dei suoi ecclesiastici propaga e predi-ca il verbo della estirpazione del-la «cattiva razza» e del « diavo- lo tedesco » poteva aspettarsi quello che accade, doveva esservi preparato e, in ogni modo, non può oggi meravigliarsi di essere attaccato ». Ragionamenti di questo genere, in cui nei giornali prende forma la reazione, per la inaudita azione di questa notte e il desiderio di rivalsa che anima tutta la pubblica opinione germanica non fanno evidentemente una grinza. La stampa tutta, del resto, nota come a Londra stessa 3i riconosca la legittimità di ritorsione e di rivalsa dell'azione tedesca, è il Times che ha ieri notato come « quel che a Londra accade in questi giorni altro non è se non quello stesso che da mesi, notte per notte, è accaduto per opera dell'aviazione britannica sulle città della Germania occidentale. E non ha detto oggi la radio inglese che il volto e la struttura difensiva della fortezza londinese è tale che i danni apportativi finora dall'aviazione germanica vi figurano appena come un taglio di rasoio su un volto insaponato per la barba ? 0 l'uno o l'altro Il Hamburger Frendemblatt nota in proposito come nessuno in Germania si sia mai fatto illusioni sulla capacità di ostinata resistenza della razza inglese, ed è perquesto che, in Germania, fino dalprimo momento si è stati convintiche questa guerra finirà soltantoquando uno dei due avversari saracompletamente a terra; ciò è sta-to chiaro ai tedeschi fino dal mo-imento soprattutto in cui l'Inghil-iterra si rifiutò, come il Governo ;clol Reich proponeva, di continua- Ire a dirigere" indisturbata e non i contrastata il suo Impero accanto1 . e a o e i a i l e . o1 sta notte che si risponde a tre me-:si di lunga pazienza e di ammoruo mento da parte della direzione dead un Reich che per conto suo vo-leva essere lasciato libero di svo!-seve la sua influenza sul Conti-nente Ora, però, si tratta di ben altroche di ostinazione e di resistenza;si tratta, per il giornale, del fattoche «i colpevoli e i sobillatori del-la guerra, a Londra, mentre i ca-valli dell'Apocalisse tedesca infie-riscono sulla loro capitale, stannofacendo tutto quello che è loroumanamente possibile per provo-care in tutti i modi l'aliaigamen-to dell'inesorabile sentenza puniti-va tedesca v. Essi seguono all'uo-po la politica della provocazionearrivando fino ai colpi di spilloed è con l'azione inaudita di quee1 Reich. del Nord-America con l'America a diventare una piattaforma avia Anche dal punto di vista politi co la sorto dell'isola è fatta og getto di considerazioni di stampa, Molta attenzione destano al ri guardo due articoli del collabora tore diplomatico della Boerscn Zeitung pubblicati fra ieri e oggi, in cui l'autorevole scrittore getta ancora un acuto sguardo alle con seguenze della vera e propria aper tura di eredità, che il trattato di cessione delle isole atlantiche e di Terranova — completato con l'accordo di difesa degli Stati Uniti col Canada — rappresenta a favore dell'America. Tale l'eredità, e il passaggio reale di potenza è poi accentuato dal fatto che l'Inghilterra ha ormai disposto, per testamento, della sua flotta, a favore degli Stati Uniti. Tutto ciò potrebbe anche riguardare esclusivamente i rapporti fra le due potenze anglosassoni, sebbene — nota l'articolo odierno — le cose possane' riguardare anche i rapporti dpi Sud, i cui paesi non possono a meno di rimanere sorpresi dal fatto che il trattato di cessione cancelli, soltanto a favore degli Stati Uniti, deliberazioni politiche che all'Avana avevano avuto carattere collegiale pan-americano. Per quanto riguarda in ogni modo la Germania, siccome nell'emisfero occidentale essa non ha interessi nè politici nè strategici o militari, e siccome la inesorabilità delle leggi strategiche fa sì che tutte le eventuali avventure attraverso l'Oceano rimangano avventure, essa può rimanere davanti a ciò relativamente tranquilla. Se però — è tesi dello scrittore — l'Inghilterra dovesse essere destinata toria per le potenze estranee allo spazio europeo, ovvero una porta di attacco contro l'Europa, allora essa dovrebbe essere completamente abbattuta, e, dal punto di vista dì questa funzione, totalmente distrutta. Giuseppe Piazza

Persone citate: Aria Goering, Iosa, Linden