L'abdicazione del Re di Romania in favore del figlio Michele

L'abdicazione del Re di Romania in favore del figlio Michele L'abdicazione del Re di Romania in favore del figlio Michele Il giuramento del giovane Sovrano e dell'Esercito •• Carol parte per la Svizzera « La Regina Madre invitata a rientrare in patria •- Instaurazione d'un nuovo regime Bucarest, 6 settembre. La notizia di « grande importanza » che stamane alle 8 e SO' era stata preannunciata dalla radio romena, è stata data tre quarti d'ora dopo: Re Carol ha abdicato in favore del Gran Voivoda Michele, suo figlio, che fu già Re di Romania dal 1927 al 1930 — quando il genitore si trovava in esilio. Michele di Romania, già Principe di Alba Julia, è nato a Sinaia il 25 ottobre 1921. Nel 1925, al tempo della prima abdicazione di Re Carol, egli fu eletto Re di Romania. Salì al trono il 21 luglio 1927 e il 6 giugno 1930 fu di nuovo deposto perchè venne annullato l'atto di abdicazione di Re Carol. L'annuncio è stato dato dalla radio di Bucarest col seguente proclama di re Carol: « Il mio amato Paese sta viveri do tempi di serie inquietudini e angustie. Dal giorno in cui assunsi Il posto- di responsabilità come Reggitore della mia Patria, io ho, senza soste e col più grande amore, fatto tutto quanto era possibile e come la coscienza mi ordinava per il benessere della Romania. « Oggi il Paese attraversa momenti di indescrivibile disgrazia ed è minacciato da gravi pericoli. Per il mio grande amore a questa terra dove sono nato e dove sono stato allevato, desidero attenuare questi pericoli, affidando il grave peso del comando a mio figlio che so tanto caramente amato. Compiendo questo sacrificio per la salvezza della mia Patria, prego ardentemente che il sacrificio stesso sia utile. « Presento il mio caro figlio al mio popolo e prego tutti i romeni di avere piena fiducia in lui e di circondarlo di profondo amore, in modo che egli possa trovare l'appoggio che gli è necessario per una cosi grave responsabilità che da oggi pesa sulle sue deboli spalle. « Possa il mio Paese essere protetto dal Dio dei nostri padri, il quale può accordargli un più luminoso avvenire. Viva la Romania! ». Il nuovo Re al balcone L'atto di abdicazione è stato firmato da Re Carol esattamente alle 8,30, nella sala del trono di Palazzo reale in Calea Victoriei, presenti il generale Antonescu, Capo del Governo, il Ministro degli esteri Manoilescu, il Ministro della giustizia e varie altre personalità. Immediatamente dopo, Il generale Antonescu prendeva accordi col Principe ereditario Michele pel giuramento e l'incoronazione. La cerimonia del giuramento è avvenuta nella stéssa sala di palazzo reale, un'ora più tardi: Michele ha giurato, come Re di Romania, fedeltà alla nazione romena sul crocefisso, che gli è stato porto dal Patriarca Nicodim, il più alto prelato della chiesa ortodossa romena. Dopo il giuramento, il generale Antonescu, rivolto al Re, ha detto: « Iddio aiuti il Paese e vostra Maestà ». Fin dalte prime ore del mattino, quando la voce si è diffusa nella capitale che Re Carol, sotto la pressione degli avvenimenti aveva abdicato malgrado i consigli in contrario dei generali Mihail ex-capo del Governo e Teodorescu ex-Ministro dell'aria e della marina, ambedue arrestati in seguito, le strade cittadine si sono ricoperte di drappi tricolori mentre migliaia e migliaia di persone di tutte le età è grado sociale, indossata la verde camicia legionaria, scendevano nelle piazze e nelle vie, acclamando il giovane Sovrano che nel momento più doloroso della Romania vien chiamato dalla fiducia della nazione a reggerne le sorti. Ma l'entusiasmo ha raggiunto il diapason nella vasta piazza prospiciente il Palazzo reale nella quale appunto venivano a sfociare ed ammassarsi in un' imponente fiumana di popolo i componenti dei vari cortei, quando, alla presenza dell'attuali! cupo del movimento legionario Horia Sima, giunto nella mattinata a Bucarest reduce da un giro di ispezione e di propaganda, i reparti legionari di Broscìov e Costanza, così duramente provati nella lotta della vigilia, si è profilata ad un balcone la slanciata e simpatica figura del Re giovanissimo che, estremamente commosso, ringraziava la folla delirante mentre da mille petti si lanciava il grido di « Viva Re Michele.' Viva Codreanu! Viva Antonescu! Viva i legionari.'». Nei cortei improvvisati si notavano, oltre i legionari, folti gruppi di ufficiali, soldati, e una moltitudine di popolo che nel passar sotto le finestre della Legazione di Germania hanno lungamente acclamato all'Asse Roma-Berlino. Subito dopo il generale Antonescu ha diramato al popolo il seguente proclama che è stato radiodiffuso e riprodotto nelle edizioni straordinarie dei giornali: « E' con profondo dolore che debbo rivolgervi questo appello perchè dimentichiate ogni cosa e vi riuniate attorno al nostro giovane ed amato Sovrano, rispettando la legge, mantenendo l'ordine e lavorando. Viva la Romania! ». Cosi la Romania, mutando con l'assunzione di Antonescu al Governo il suo regime interno, ha mutato anche il Sovrano. Re Carol, secondo quanto si apprende, piatirebbe, anzi, stasera stessa per la Svizzera. Arresti e destituzioni /; Ministro della Guerra annunzia, frattanto, che, per ordine del Presidente del Consiglio, sono stati destituiti dalle loro funzioni e arrestati il Capo del servizio segreto dello Stato Maggiore, Michele Moruzof, e il direttore dello stesso Servizio, Michele Stefanescu. Moruzof, uomo di fiducia personale di Re Carol, era da anni responsabile della sicurezza personale del Sovrano. Egli aveva organizzato per il Re un servizio di informazioni distinto da quello generale dell'esercito e fu dietro suo sugqerimento, come pure per iniziativa del Maresciallo di Corte CacflgnaaacspPlUrdareanu, anche lui dMtttultoJche il qetierale Antonescu, quat tro settimane or sono, venne incarcerato per avere attirato l attenzione del Re, nel corso di una udienza, sulla attività sospetta ed equivoca del Moruzof, del quale aveva chiesto la destituzione. Sono stati inoltre arrestati l'ex-Presidente del Consiglio generale Arqcschanu c l'ex-Ministro dell'aria generale Teodorescu. A parecchie personalità politiche c stato vietato di lasciare il proprio domicilio. Fra esse si trovano dei membri del Governo Calinescu: l'ex-Ministro della giustiia Jemand, l'ex-Ministro del lavoro Ralea, l'ex-Ministro dell'intemo Helmegeanu, l'ex-Ministro della pubblica istruzione Andrei, l'ex-Presidente del Consiglio Tatarescu, il generale Benglin, fino a ieri Capo della Gendarmeria, e, infine, il noto industriale Malaxa. Non si ha tuttavia conferma di questi arresti preventivi. Molti magistrati sono pure stati destituiti. Sono stati telegraficamente sostituiti e invitati a rientrare in Romania l'Ambasciatore presso il Governo francese, Frianasovici, nonché l'ex-Ministro degli esteri Gafencu da vari mesi a Mosca come Ambasciatore. Nella capitale e in tutta la Romania l'entusiasmo è generale per l'abdicazione di Re Carol. Oggi la Guardia di Ferro ha fatto und larga distribuzione dei manifestini che già da vari giorni aveva fatto circolare e nei quali si chiedeva l'abdicazione del Re. Un manifestino di Horia 8ima, in data l.o settembre, riporta frasi pronunciate da Codreanu nel mese di novembre del 1938 che facevano prevedere la prossima catastrofe della politica estera romena. Il Re si è reso colpevole di aver cercato un appoggio fuori dell'Asse nel momento' stesso che precedette la decisione di Vienna. « Nel paese — dice il manifestino — st leva una sola voce: l'agente della Massoneria, degli ebrei, dell'Inghilterra e della democrazia decadente deve abdicare! Il distruttore del paese deve lasciare il trono! Horia Sima esorta poi il popolo e l'esercito a dichiararsi solidali coi principi dei Legionari, in memoria del martire Codreanu. A mezzogiorno, il generale Antonescu ha diramato al popolo un secondo proclama, che dice: « L'ordine instaurato In alto esige che l'ordine sia ristabilito pure in basso. Solo con l'ordine posso rispondere alla nazione dell'evento che si è prodotto. Nessuna perturbazione. Io stesso ho sofferto. Ma non si può riguadagnare il sangue perduto versandone dell'altro e non si possono riscattare le sofferenze con nuove sofferenze. Chi compie atti del genere non ama il suo paese, non onora la sua nazione e non comprende l'ora attuale. Non impiegate la forza, contro nessuno e ancor meno contro soldati e agenti di polizia innocenti che compiono il loro dovere. Questo è un delitto che punirò immediatamente e severamente. Affinchè l'ordine non sia turbato e perchè nessun nemico interno possa approfittare dei disordini, sospendete le vostre riunioni e non permettete ai provocatori di turbare la legge e la di sciplina. Giovani romeni, affrontate il destino e mostrateven<> degni ». La fine di un calvario Il primo decreto firmato dal nuovo Sovrano precisa le prerogative che egli conserva nel nuovo regime. E'qli perde quelle di stipulare trattati, di concedere amnistie o di commutare sentenze. Inoltre, gli spetterà soltanto di nominare il Primo Ministro il quale avrà pieni poteri. Nel pomeriggio il Presidente del Consiglio ha lanciato un proclama all'Esercito per annunciare ufficialmente l'abdicazione di Carol in favore del figlio, per sollecitare l'armonia degli aitimi in questi giorni dolorosi della Patria romena e per invitare le Forze armate a prestare giuramento di fedeltà al nuovo Re. Il proclama continua auspicando che il Regno di Michele I sia pieno di gloria e che il nuovo Sovrano riscuota continuamente l'amore e la fedeltà dei sudditi e quindi dice: « L'Esercito è sempre stato il primo a giurare fedeltà al trono. Perciò anche oggi, quale che sia la situazione nella quale si trova, esso presterà giuramento entro le ore 18. Ordino che il Ministro della Difesa nazionale dia esecuzione a questo rito. Viva Michele I! Viva l'Esercito! ». Le edizioni speciali dei giornali, recanti i proclami del generale Antonescu alla nazione ed all'esercito, oltre alla notizia del giuramento del nuovo Re Michele I, che per la seconda volta sale al trono, ed il testo del telegramma inviato alla Regina Elena, madre del Sovrano, nel quale questa veniva invitata rispettosamente a ritornare subito nel paese, i suoi dolóri cessando oggi con la partenza dell'ex-Re, si sono susseguite di ora in ora e sono andate a ruba. Si dice che anche il Principe Nicola, fratello dell'ex-Re tornerà dall'esilio in cui si trova Stasera continua l'animazione nei locali della Presidenza del Consiglio; si crede che domani il Generale Antonescu avrà proceduto alla formazione del nuovo Go Jwrno che sarà ^àm^'SJ^ nazionaliste integrali; probabilmente ingloberà anche elementi non compromessi nella vita pubblica, non provenienti dalle file legionarie. Anche nella ripristinata sede dei Legionari, la cosiddetta Casa Verde, regna grande animazione. Alla presenza di iiomitti, donne, sacerdoti si è svolta una commovente cerimonia in ricordo di Codreanu e dei seguaci caduti. Arm. Il Voivoda Michele.