Teleki annuncia al Parlamento la riannessione della Transilvania di Italo Zingarelli

Teleki annuncia al Parlamento la riannessione della Transilvania Teleki annuncia al Parlamento la riannessione della Transilvania Grandi acclamazioni al Duce e al Fuhrer Gli uomini di Stato italiani *e"te-deschi hanno assolto il loro com-1pito di arbitri, rapidamente gua- dagnandosi la riconoscenza ma-1giara. Ora l'Ungheria è risoluta Ia fare una politica di pace anche nelle terre redente, sforzandosi di IBudapest, 4 settembre. Come in tutte le grandi ricorrenze, i deputati ungheresi sono intervenuti alla seduta odierna della Camera nei caratteristici costumi nazionali, fra i quali si notavano le uniformi dei non pochi membri del Parlamento che da mesi prestano servizio militare. L'aula era gremitissima; nella tribuna diplomatica si trovava il Ministro d'Italia marchese Talamo. Allorchè saranno eletti e nominati i rappresentanti delle nuove province redente, che si calcola saranno alcune diecine, anche i banchi nell'emiciclo vedranno colmarsi i vuoti che per un ventennio davano ai visitatori, assistendo alle sedute, l'impressione delle mutilazioni territoriali e del lutto. Riconoscenza al Duce In questa sala gli evviva al Duce hanno echeggiato dal 1927 a oggi parecchie volte: ma se nel passato volevano esprimere fiducia, invocazione, disperato appello all'unico Uomo di Stato che aveva avuto il coraggio di ammonire l'Europa a rendere giustizia all'Ungheria, oggi esprimevano gratitudine e significavano nuovo giuramento d'amicizia. Con altrettanto entusiasmo la Camera, interrompendo a tratti il discorso del Presidente del Consiglio conte Teleki, ha inneggiato a S. A. Se renissima il Reggente Horthy e al Fuhrer. Il conte Teleki ha voluto parlare non dal suo posto di Capo del Governo, bensì da quello del Ministro della pubblica istruzione che egli occupava ai 12 di settembre del 1920 quando gli toccò di presentare il Trattato del Trianon: esordendo, egli ha salutato nel Duce il primo paladino della causa magiara, quindi ha indicato in Hitler il Capo mandato da Dio alla Nazione tedesca per renderla forte e potente; e parlando del ritorno all'Ungheria delle Provincie settentrionali, della regione carpatica e della Transilvania, lo ha detto avvenuto come per miracolo. Ha rifatto poi la breve storia dei negoziati con la Romania, sottolineando che l'Ungheria si è sempre tenuta sulla strada dell'intesa pacifica cercando di arrivare ad un serio e chiaro compromesso: siccome, però, la Romania non rispose neppure alle proposte fattele, l'Ungheria si vide costretta ad appellarsi all'arbitrato delle Nazioni amiche, pur sapendole impegnate in una durissima lotta. soddisfare al massimo le minoran ze nazionali. Allorchè il conte Teleki, concludendo, ha dichiarato che la Nazione può essere contentissima del lodo arbitrale viennese ed ha ripetuto espressioni di gratitudine all'indirizzo di Mussolini e di Hitler, tutti i deputati hanno ancora una volta applaudito a lungo ai due maggiori statisti dell'Europa contemporanea. Alle Commissioni parlamentari |per gli esteri ha riferito, in meritoalla Conferenza arbitrale di Vien-jna. il conte Csaky. Dopo aver accennato all'insuccesso delle trattative di Turnu Severin il Ministro ha detto che.mentre ì cosidetti trattati di pace di Parigi seminavano, nell'interes- ; se delle egeniome delle potenze < occidentali ì germi di una lotta "" ' ^ffivn^nl6' int^^eZ^ine4=="istruttiva delle Potenze dell AsseianamnÌafe%lrnoU11^SnVÌUPP° C ialla pace dei popoli. I nuovi po- tenti Imperi dell'Italia e della Ger- Tml n«raSr°heM»ld,po»- isiW^pefSare a questa pàcffe1basi più solide. Il discorso di Csaky Tutta l'attività della S. d. N. — ha continuato il Ministro — si esauri nell'impedire la pacifica-,zione dei popoli perchè i suoi mae-1istri non potevano mantenere al loro domìnio se non sul principio del « divide et impera ». Parlando poi di Mussolini e di Hitler il conte Csaky ha detto: « Questi potenti modelli della grandezza umana del XX secolo sono uomini di Stato che, combattendo da una parte per l'avvenire dei loro Paesi, tentano, d'altra parte, di estirpare i semi dell'odio e creano premesse di pace. Il risultato di questo lavoro sorpassa le frontiere dei loro Paesi e il tempo si avvicina in cui tutto il no stro continente saprà che non soltanto l'Italia e la Germania ma anche le altre nazioni potranno essere grate all'attività dì Mussolini e Hitler. La loro immensa chiaroveggenza, gli eventi delia loro vita e il saggio dominio del loro potere hanno rafforzato nelle nazioni, le quali come nel passato anche nell'avvenire si volgeranno con fiducia all'Italia e alla Germania, la coscienza del lavoro creatore dell'Asse che fa valere tutti gli interessi giusti ». Il conte Csaky ha poi affermato che dal punto di vista ungherese, Mussolini ed Hitler hanno facilitato il travaglio di generazioni. E ha cosi concluso: « Ciò, la nazione ungherese non lo dimenticherà mai. Nel lavoro pacifico che già ferve noi desideriamo l'inizio di una nuova èra col nostro vicino romeno. Superato il loro attuale grande dolore, anche i romeni riconosceranno che la nuova situazione nell'Europa sud-orientale assicura loro molti vantaggi e molte possibilità. Non sarà certamente colpa del Governo ungherese se i rapporti ungaroromeni non arriveranno al grado di amicizia che tutte le possibilità naturali esigono dai due Paesi La minoranza romena di Ungheria e quella ungherese di Romania costituiscono il più sicuro pegno per le buone relazioni tra i due popoli ». Il Reggente Horthy ha lanciato all'esercito un ordine del giorno in cui è detto che è stata riparata un'altra parte dell'ingiustizia del Trattato del Trianon, e che le truppe ungheresi si mettono in marcia per portare la libertà ai fratelli ungheresi della Transilvania e l'amor fraterno alle nazionalità leali che si trovano entro le frontiere ungheresi. Antonescu al posto di Gigurtu Non è da stupirsi che mentre l'Ungheria si accinge serena all'opera di consolidamento interno, la vita politica romena risenta di ripercussioni delle quali a più spiccata e costituita dal ritiro del Gabinetto Gigurtu probabilmente determinato dalle dimissioni pre sentate ieri sera dal due ministri nazionalisti Simionescu e Crezu. L'incarico della formazione del nuovo Governo è stato conferito al generale Jon Antonescu, un fedele amico del defunto Selea Codreanu e della Guardia di ferro, che ancora una settimana addietro scontava la sua attitudine di oppositore intransigente con la forzata residenza nel convento di Bistrica Cinquantottenne, il generale Antonescu è stato Capo dello Stato Maggiore nel 1933, e nel '38 mi nistro della guerra nel Gabinetto antisemita Goga; caduto in disgrazia l'anno scorso a motivo dei suoi legami con la Guardia di ferro, per breve tempo fu anche Sulla com espufso dall'Esercito: posizione del Gabinetto mancano gno,.a notizie precise. h Ministero degli Interni rome n0 ha prolungato a tutto il 7 settembre il divieto delle corse, de cpn-nr-nii HpIIo riandò p Hpi concTt ^a'musi a ebollita an h ,, „ m-ivate C pere iffS^lo ssombro di K°'™" la Compagnia^ navf g"i°ne aerea ha fortemente ac- ,in „ ,.omen„ ha fortemente ac cresciuto il numero degli aeropostali fra la città ceduta e la capitale. Intanto l'Ungheria tiene pronti nelle stazioni di confine i ferrovieri che tra poche ore do vranno assumere il servizio sulle Italo Zingarelli