La Guardia alla frontiera in guerra nella parola di un suo comandante: il gen. Reisoli

La Guardia alla frontiera in guerra nella parola di un suo comandante: il gen. Reisoli La IX grande manifestazione di propaganda dell'istituto di Co'tura Fascista La Guardia alla frontiera in guerra nella parola di un suo comandante: il gen. Reisoli Il dott. Carbonetti del Guf di Torino parla su " I Balcani e il Mediterraneo „ - Imponenti adunate a Moncalieri, Carmagnola. Vigorie e Cere - Proiezioni di documentari Luce Ardenti acclamazioni al Re, al Duce e al Principe Un successo pari a quelli conseguiti dalle adunate precedenti — vale a dire pienissimo — ha avuto ieri mattina, al Teatro Bai- mngc tissimo di un pubblico scelto intelligentemente attento, come Ihanr.o rilevato i suoi applausi — jche entusiasticamente, spontanea bo, la IX grande manifestazione j ndi propaganda di guerra organiz-1 zata dalla attivissima Sezione to- j rinese dell'Istituto Nazionale di J Coltura Fascista. Teatro gremì-1 o 1 nuovissimo Corpo e già onusto di e e l i i a e l e e o e e - mente accorre a queste adunate di popolo le quali costituiscono una fra le più belle prove del fervore patriottico di Torino fascista in quest'anno di guerra e di vittorie. Le Autorità — come è loro simpatica abitudine — erano tutte presenti, oppure; poiché le massime erano (come è detto in questa stessa pagina) al seguito dell'A. R. il Principe di Piemonte; rappresentate: accolte dal Presidente prof. Avcnati. Numerosi jnche i goliardi accorsi per ascoltare la parola di uno di loro, il dovane dott. Franco Carbonetti, del Guf Torino, che il Presidente dell'Istituto aveva opportunamente invitato a parlare accanto all'illustre generale Reisoli-Mat-1 thiru, testimonianza della seria e valida preparazione alle nuove generazioni del Littorio. I « Limitane! » Accolto di fervidissimi battimani ha par'ato, alle 10.30 precise, il gen. Gustavo Reisoli-Matthieu. comandante la Guardia alla Frontiera del 1" Corpo d'Armata a. Sulla GAF. appunto, su questo gloria ha parlato con calda elo quenza di fascista di soldato di comandante il valoroso generale. Egli esordisce dicendo che chi visitato in Roma, la Mostra - augustea della Romanità ricorde- rà probabilmente la felice rive¬ e e e - -,™ prurauiuiicinc » »=«»•, inazione dei limitane, che. nelle - torri di confine, presidiavano e di- e I féndevano il limes dello splendi- a ,do Impero. e o , e - , l, terebbe anche ai nostri soldati ich,e- sulla cerchia delle Alpi, yi- ; fidano sulle quattro frontiere d Ii Italia. La Guardia alla frontiera La Guardia alla Frontiera, crea-'ta nel nostro Esercito negli anni 1935-36, ha in certo qua! modo rinnovato l'istituzione romana, e :1 nome di limitanti bene si adat- tel* nata per il bisogno, sentito par- dopo" la guerra nìon «diale, di presidiare in modo per e manente le posizioni di confine, a\non P1" difese dalle fortificazioni n 'di un tempo, ma da un sistema di a ; opere costituenti un vero e pro-IP'-o reticolato di cemento, di fer "o e di fuoco. Soltanto cosi si pen-|U «ava. e si pensa, di poter chiuder a ! hene le porte di casa, contro lea - - ''Sf'—tf 'con IrtT- studiale e realizzale con arie — - valorizzando al massimo gli osta- o coli del terreno, fedelissimo allea- - to quando si tratta di montagna - - chiudono tutte le vie di acc?s- e dominano dall alto, dal basso o 'e sue fianchi. Mitragliatrici eporte improvvise aggressioni che con sentono all'avversario di impadro nirsi degli sbocchi offensivi oc correnti alle li at- mortai bene appostati controllano sapienti difese passive; artiglierie di ogni calibro integrano con la loro potenza la difesa vici- na; collegamcrti multiformi pai pitano ovunque e danno vita al complesso. Questa so'ida corazza è affidata alla Guardia alla Fron tiera, a questi baldi soldati ai 1 morti, ha ammirato 1 suoi prodi, quali la comunione costante con la montagna ha dato una fisionomia caratteristica e l'importanza del compito una fierezza indicibile. Molte cose ha inteso, anche di recente, guardandoli negli occhi, il nostro Condottiero invitto, 11 Duce Primo Maresciallo del'Impero. Un augusto giudizio Osserva poi il gen. Reisoli che mancava a questo giovanissimo rorpo. che il Principe di Piemonte ha giudicato « del sacri confini guardia sicura », un passato. Ebbene la prima pagina della sua storia, sauramente gloriosa, è stata scritta nelle giornate della battaglia del fronte alpino occidentale, durante la quale la Guardia alla frontiera ha fatto le sue prime prove, ha contato i suoi Le circostanze hanno impedito che la sua azione fosse quale era stata preveduta e per la quale era preparata materialmente e moralmente Poiché non si trattava di rintuzzare i tentativi del nemico ner superare fi nostro limes. La Guardia alla Frontiera ha contribuito, in modo formidabile, alla azione offensiva delle Grandi Unità di manovra aiutandole nel durissimo compito, talvolta, prece dendole, talvolta operando parai lelamente. Cosi i piccoli cimiteri alpini hanno accolto nei sacri recinti parecchi « baveri verdi », e parecchi «baveri verdi » sono stati o saranno fregiati coll'azzurro de: valorosi. Conclude il gen. Reisoli: « La , nostra religione di soldati, e di soldatj de, ?emm fascista, fatta d' onore e dl dovere ha blsotrno di martiri e nella gloria del sacrifi cio trova la sua ragione, la sua 'forza la sua fede. Perciò la nostra nobiltà è la più pura perchè sorge dal sangue e col sangue si alimenta, perchè i nostri antenati sono eroi e i nostri stemmi splendono dl nomi famosi e dl simboli quasi divini. Dopo soli cinque anni di vita, la Guardia alla Frontiera ha realizzato la sua grande aspirazione, gettando le basi di quella tradizione guerriera che, sul campo d. battaglia, di fronte al pericolo della distruzione, induce gli uomini a superare se stessi per esserne degni. Può così continuare nel suo lavoro e nella sua preparazione non più soltanto nel fervore della speranza ma nell'alta |ri P^«d™oJ * ] „,^« apPit"3i,iCJle„.p,lu Ha quindi preso a parlare il dot 'tor Franco Carbonetti del Diret torio del Guf Torino, sul tema: *1| Balcani e il Mediterraneo >-. L'oratore — che rivela una ec;celiente preparazione e che sii e più volte avevano sottolineato i punti salienti del discorso, si sono rinnovati insistenti e clamorosi alla icniusa smagliante. Politica lungimirante esprime con calda forza — parla della politica che l'Italia ha svol to dall'avvento del Fascismo nel Mediterraneo e in particolare nei Balcani. Dopo di aver rilevato che la politica italiana nel Meditcrra neo è naturalmente anti-inglese e anti-francese, dimostra come la lungimirante politica italiana rie sca a distruggere tutto il sistema di alleanze e d'influenze politiche che i franco-inglesi erano riusciti a creare nel Mediterraneo, con funzione anti-italiana. Si sofferma quindi ad esaminare la situazione strategica che l'Italia ha creato allo scoppio della guerra di liberazione: rileva che nei Balcani la politica dell'Italia è tuttora poli tica di vigilante pace. Conclude dicendo che ora resta da battere per raggiungere la liberazione del mare nòstro l'odiato nemico inglese e che la vittoria sarà immancabile sia grazie alla geniale azione politica dell'Italia sia soprattutto per l'abnegazione del popolo ed il valore dei soldati italiani. L'intelligente e chiara disamina del camerata Carbonetti, frequentemente applaudita, è salutata da cordialissimi battimani. Subito dono sullo schermo si proietta un film « Luce * di guerra: si tratta di un ampio documentario della nostra azione bellica su tutti i fronti e di tutte le armi: la proiezione provoca ardenti, entusiastiche acclamazioni al Re, al Duce, al Principe. Il saluto al Sovrano ed al Duce, ordinato dal vice-Federale vicario col. Canonica, conchiude la riuscitissima manifestazione. Anche in provincia, sempre a cura della Presidenza della Legione Provinciale Torinese dell'I. N. di C. F., si sono svolte, con gran concorso di fascisti e di popolo, riunioni di prorlaganda. Applauditissimi, il col. Zorzoli e il col. Magliari-Galante, del nostro Istituto superiore di guerra, hanno parlato a Moncalieri ed a Carmagnola; l'avv. Motta a Vigone; il dott. Degan!, segretario provinciale dell'* I.F.A.I. », a Cere. Le manifestazioni di Moncalieri e di Carmagnola si sono concluse con proiezioni di film Luce.