Il regime di terrore tra gli albanesi della Ciamuria

Il regime di terrore tra gli albanesi della Ciamuria Il regime di terrore tra gli albanesi della Ciamuria I greci distribuiscono armi e organizzano dei comitagi Tirana, 22 agosto. Il giornale Tomi mi, proseguendo nella sua inchiesta sul regime di terrore a cui sono sottoposte le popolazioni albanesi della Ciamuria, scrive che un degno discepolo del famigerato aguzzino capitano Stavridhis è il tenente Giabeta che da quattro anni comanda la gendarmeria a Filotaj. grosso borgo rurale a pochi chilometri dalla frontiera albanese. Il giornale prosegue dicendo che da 15 giorni il tenente Giabeta è diventato una vera belva, mentre non si contano più gli albanesi che egli ha arrestato e condotto a Giannina. Corrono pure voci paurose sulle sevizie alle quali sono sottoposti gli arrestati nelle carceri di Giannina che ne rigurgitano. E' di ieri la notizia che un giovane intellettuale albanese che gode di grande prestigio, Selim Skiakn, è stato arrestato dal tenente Giabeta e portato di notte su un autocarro in località sconosciuta. Alle carceri di Giannina non risulta la sua presenza e, perciò, vivissimo è il fermento tra la popolazione per questa misteriosa scomparsa. Il tenente Giabeta è assente pure lui da tre giorni e si teme che egli abbia portato il giovane in qualche luogo nascosto e lontano per torturarlo e per strappargli una forzata confessione che serva, poi, a più vasti arresti e a più terribili persecuzioni. Il Tomori osserva che la violenza greca non ha ormai più alcun ritegno, sfogandosi in modo ignominioso, forse perchè già. sente prossima la sua fine. Il giornale informa, inoltre, che, secondo notizie che giungono dalla frontiera greca, è data per sicura la formazione di un'altra banda, oltre quella di Kocio Diro. Si tratta dì tale Ekonomi, noto agitatore greco della regione di Suli, il quale avrebbe avuto incarico di radunare 150 armati per effettuare scorrerie nel territorio abitato da albanesi. Si assicura, inoltre, che la banda di Ekonomi verrebbe appoggiata da mitragliatrici, avendo, fra l'altro, l'intenzione di penetrare in Albania per terrorizzare le cittadine delle Provincie di ArTirocastro e di Koriza. E' appena il caso di dire — aggiunge il Tomori, — che, se questa o altre bande di comitagi greci faranno la loro apparizione in territorio albanese, saranno accolte come si conviene e come neppure lontanamente essi si aspettano. Le popolazioni di confine dell'Albania sono decise a tutto, perchè per troppo tempo hanno dovuto assistere impotenti al martirio dei loro fratelli. Non aspettano, quindi, che la buona occasione. Il giornale Tomori ha da Argirocastro che da due giorni si è intensificata oltre frontiera la distribuzione delle armi tra le popolazioni greche del territorio albanese della Giamuria e del Finto. Da parte delle autorità greche si lavora attivamente alla formazione di grosse bande di comitagi. Un colonnello della gendarmeria greca è giunto a Janina ed ha preso il comando delle organizzazioni delle bande. (Stefani)

Persone citate: Selim Skiakn, Suli

Luoghi citati: Albania, Janina, Tirana